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4.2012

SCENARI

World Energy Outlook: le principali conclusioni

PETROLIO & GAS

Il gas in Europa: storia di due prezzi
Le rivolte arabe e i mercati petroliferi internazionali

POLITICA ENERGETICA

Efficienza energetica e certificati bianchi

 

 

 

 

 


SCENARI

 

World Energy Outlook 2012: principali conclusioni
Agenzia Internazionale per l’Energia

 

 


PETROLIO & GAS

 

Il gas in Europa: storia di due prezzi
di Sergey Komlev, Head of Contract Structuring and Price Formation, Gazprom Export

Nell’attuale dibattito sul futuro del prezzo del gas in Europa continentale è opinione largamente condivisa che i prezzi risultanti dagli hubs sono oggi sufficientemente maturi per sostituire l’indicizzazione al petrolio nei contratti di fornitura a lungo termine. L’articolo confuta questa corrente di pensiero. I prezzi degli hubs, nell’attuale modello «ibrido» di prezzo, non sono riferiti alla totalità degli scambi europei di gas ma solo ai volumi che residuano dai contratti a lungo termine. Richieste di riduzioni dei prezzi contrattuali a livello di quelli degli hubs portano a processi, che si auto-alimentano, di erosione del prezzo del gas, ma non creano un sistema sostenibile di quotazioni basato su domanda e offerta.

English Abstract
In the current debate over the future of gas pricing in Continental Europe a dominant viewpoint is that the existing hub prices are mature enough to produce sustainable price signals and to take over oil-indexes in the long-term term supply contracts. The article challenges this mainstream point of view as an example of wishful thinking. Hub prices within the existing hybrid pricing model on the Continent are not a function of total continental supply and demand but only of residual volumes after long-term contracts. Requests to decrease contract prices to hub level leads to self-propelled process of gas price erosion but doesn’t create a sustainable pricing mechanism based on supply and demand.

 

Le rivolte arabe e i mercati petroliferi internazionali
di Paul Stevens, Senior Research Fellow for Energy, Chatham House, London,
Emeritus Professor alla Dundee University e Consulting Professor alla Stanford University

Anche se le rivolte arabe non sono state una seria minaccia per le disponibilità globali di petrolio, i prezzi rimarranno volatili per l’intrecciarsi degli sviluppi politici con la recessione economica mondiale e le spese dei regimi superstiti per attenuare le tensioni popolari. Secondo due scenari di lungo termine, i governi cercheranno di aumentare la produzione per ottenere maggiori introiti e ciò potrebbe aprire la strada agli investimenti esteri, anche se la democrazia potrebbe destare un rigurgito nazionalistico. Difficile dire se le democrazie opteranno per tempi di sfruttamento delle risorse più veloci, ma ci sarà un maggior peso del settore privato con forti implicazioni per la riforma del settore upstream e il ruolo delle compagnie petrolifere nazionali.

English Abstract
Although there have been no serious threats to global supplies since the Arab uprisings started, oil prices will remain volatile as political developments combine with global economic gloom, and surviving regimes spend to pacify populations. Under two long-term scenarios governments will seek higher production to provide more revenue. This could open the upstream to foreign investment, although democracy could create a nationalist backlash. There are also questions over whether democracies choose faster rates of depletion. With democracy, there will be a greater role for the private sector, with important implications for the reform of the upstream and the role of national oil companies.

 

 


AMBIENTE

 

Rio+20: l’impasse della sostenibilità. Alcune riflessioni numeriche
di Valerio Delfino, Enzo Di Giulio, Michela Giuliani
Scuola Enrico Mattei – Eni Corporate University

L’articolo approndisce il tema della sostenibilità alla luce della Conferenza Rio+20 e propone un’analisi quantitativa che studia sia l’andamento di alcuni indicatori di performance economico-ambientale ritenuti particolarmente importanti, sia la relazione crescita economica-emissioni di carbonio. L’analisi mostra come i miglioramenti ottenuti negli anni sul fronte delle condizioni economiche siano associati a peggioramenti della condizione ambientale. Inoltre, lo studio della relazione reddito-emissioni per aree significative evidenzia la non sussistenza di decoupling tra crescita ed emissioni. L’articolo si sofferma, infine, sulle ragioni che ostacolano il decollo di policy favorevoli alla sostenibilità.

English Abstract
This article studies the issue of sustainability after the Rio+20 Conference. It proposes a quantitative analysis that focuses on the behavior of some important economic and environmental performance indicators, and the relationship between economic growth and carbon emissions. The analysis documents how the improvements made, over the years, in terms of economic conditions are associated with worsening of the environmental conditions. In addition, the study of the relation incomeemissions in significant areas shows the non-existence of decoupling between growth and emissions. The article also focuses on the reasons for the impasse that hinders the uptake of policies conductive to sustainability.

 

 


REGULATION & DEREGULATION

 

Le sfide della smart grid
di Giovanni Goldoni, Università di Verona, Dipartimento di Economia Aziendale

Parlare di smart grid sta diventando un luogo comune. Una transizione alle smart grids implica molti problemi da risolvere. Due paiono particolarmente impegnativi: come integrare le crescenti produzioni delle fonti rinnovabili intermittenti e come stimolare una demand response efficace. Ma il problema più grosso è che la rivoluzione delle smart grids ha bisogno di molti investimenti che devono essere fatti da molti agenti in quella che pare essere una classica situazione di stallo. Così per arrivare alle smart grids c’è assoluto bisogno di una regolazione smart che dia la giusta direzione e tempistica agli investimenti.

English Abstract
Talking about smart grid is becoming a commonplace. A transition to smart grids entails several problems to solve. Two of them seem the most challenging. How to integrate the growing production of non-dispatchable renewable sources. And how to stimulate an effective demand response. But the biggest problem is that the smart grid revolution need a lot of investment to be made by a lot of agents in what seems a classic stalemate situation. So to get to smart grids we absolutely need smart regulation to give the right direction and the right pace to investments.

 

 


POLITICA ENERGETICA

 

Efficienza energetica per la Strategia Energetica Nazionale
di Alberto Clô, Università di Bologna

Il tema di come migliorare le modalità d’uso dell’energia non è argomento semplice da trattare. Alla riduzione dell’intensità energetica, ovvero alla crescita della produttività con positivi effetti sulla crescita economica, concorrono tre ordini di variabili non sempre facili da isolare: innovazioni tecnologiche, mutamenti nei comportamenti dei consumatori, variazioni nella struttura produttiva dell’economia. La riduzione dei consumi di energia, conseguibile con virtuosi miglioramenti di efficienza, è il baricentro della Strategia Energetica Nazionale dal quale dipende il raggiungimento degli obiettivi che stanno alla base del documento di politica energetica (competitività, sicurezza, ambiente).

English Abstract
The issue of how to improve the way to use energy is not a simple topic to be addressed. Three kind of variables, not so easy to isolate from each other, contribute to the energy intensity reduction, considered as the productivity’s increase with positive effects on the economic growth: technological innovations, changes in consumers behavior, changes in the productive structure of the economy. The drop in energy consumption, achievable through virtuous efficiency improvements, represents the core issue of the National Energy Strategy; this drop is fundamental to achieve the goals lying at the base of the energy policy document (competitiveness, security, environment).

 

Certificati bianchi: funzionamento e risultati del mercato nazionale
di Stefano Clô, Università degli Studi di Milano e Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche

Nella Strategia Energetica Nazionale emerge il ruolo strategico dell’efficienza energetica per il suo effetto moltiplicatore nel favorire un simultaneo raggiungimento dei target al 2020 definiti con il «Pacchetto Clima-Energia». Diventa quindi opportuno definire degli strumenti adeguati a valorizzare nel nostro Paese le potenzialità di efficienza energetica. L’articolo descrive il funzionamento del meccanismo nazionale dei certificati bianchi e analizza i risultati ottenuti a sette anni dal suo avvio, concentrandosi sull’andamento del mercato in termini di evoluzione dei prezzi, di risparmio energetico conseguito, della tipologia di interventi promossi, dei soggetti e dei settori coinvolti.

English Abstract
The National Energy Strategy stresses the strategic role of energy efficiency in allowing a simultaneous achievement of the 2020 targets defined with the European Climate and Energy Package. For this purpose it becomes important to design adequate market based instruments that would favour an exploitation of the energy efficiency opportunities. The article describes the functioning of the National White Certificates Scheme and it focuses on the results achieved seven years after its launching. The article analyses the market in terms of price trend, energy saving achieved, typology of measures adopted, subjects and sectors.

 

Criticità e proposte per il mercato dei certificati bianchi
di Stefano Clô, Arturo Lorenzoni, Davide Zanni

Il meccanismo dei titoli di efficienza energetica, anche detti certificati bianchi, rappresenta una «colonna portante» nel sistema regolatorio energetico italiano. Nell’articolo si analizzano le criticità connesse a tale meccanismo e si propongono alcuni interventi migliorativi atti alla soluzione delle criticità individuate. Tale lavoro è accompagnato dallo studio degli analoghi schemi incentivanti esteri, in particolare quello francese e quello britannico. Intento degli autori è riconoscere la funzione preziosa di tale sistema, fornendo spunti di riflessione per uno sviluppo futuro più coerente con le logiche di mercato.

English Abstract
The mechanism of the Energy Efficiency Certificates, also known as White Certificates, represents a milestone in the Italian energy regulatory system. The article analyzes the critical issues of this mechanism and proposes some improvements for the solution of the identified problems. This work is accompanied by the study of similar incentive mechanisms as applied in Europe, with special focus on the French and British schemes. The authors wish to acknowledge the system’s valuable function, providing insights for future development more consistent with the logic of the market.

 

 

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