30 Maggio 2018

Lo scopriremo solo vivendo…

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Assediate da ambientalisti, governi, azionisti, fondi pensione, cardinali, corti di giustizia, le compagnie petrolifere non se la passano affatto bene nonostante l’aumento dei prezzi abbia rimpinguato le loro casse dopo anni di magra.

Le compagnie sono a un bivio. Da un lato, riprendere il normale ciclo degli investimenti, mettendo però a rischio i denari spesi per l’avanzare delle nuove tecnologie, le politiche climatiche degli Stati, l’ostilità sociale. Dall’altra, tirare i remi in barca restituendo agli azionisti le loro imprese, riducendo gli investimenti, volgendosi ad altri business, magari low-carbon.

Una scelta tentata nel 1997 da Lord John Browne, “The Sun King”, che ribattezzò la BP da British Petroleum a “Beyond Petroleum” con scarni risultati, uscendo poi di scena nel 2007 per controverse ragioni. Le cose da allora sono profondamente cambiate ma passare dall’economia materiale del petrolio o del metano dopo avervi impegnato molte decine di migliaia di miliardi – in impianti di produzione, raffinazione, infrastrutture di trasporto, distribuzione – all’economia immateriale del sole e del vento è passaggio complesso, lungo, costoso.

Una cosa però è certa: se continuerà l’anemia degli investimenti sarà sempre più difficile sostituire ogni anno la produzione corrente di petrolio; rimpiazzare il declino naturale dei suoi giacimenti, soddisfare una domanda che la maggior parte dei previsori dà in sensibile crescita. Meno investimenti oggi=meno petrolio domani. Nessun timore, contro-argomentano in molti, perché l’avanzare della transizione energetica – incardinata nel binomio vento/sole, nell’efficienza energetica, nell’economia circolare, nell’Internet delle cose, e via andare – sarà pienamente in grado di rimpiazzare ogni barile di petrolio, metro cubo di gas, tonnellata di carbone. Basta volerlo.

Una domanda è legittima: e se le cose non andranno cosi? Se la transizione non arriverà a sostituire in tempo le fossili, cosa accadrà? Chiudere un pozzo di petrolio richiede un attimo, scoprirne un altro richiede una vita. A quanto arriverà il prezzo del barile se l’offerta sarà di molto e per molto tempo inferiore alla domanda? Domande cui non possiamo rispondere con Lucio Battisti “Lo scopriremo solo vivendo…”, ma a cui dobbiamo, dovremmo, rispondere oggi.