Raramente si guarda alla transizione energetica da una prospettiva storica, cioè dagli inizi della crescita moderna, anche se è molto importante perché consente di individuare i fattori che hanno determinato la relazione tra energia e Pil nel lungo periodo.
La trasformazione del sistema energetico ha infatti rappresentato la condizione necessaria per la crescita moderna, ma senza la transizione ai combustibili fossili la crescita economica non sarebbe stata possibile. Capire quali fattori hanno guidato le transizioni energetiche del passato può avere importanti implicazioni per comprendere le transizioni future. Partendo dall’analisi dei consumi di energia europei degli ultimi due secoli, Silvana Bartoletto ricostruisce su Energia 2.18 le ragioni, i tempi e i modi del passaggio da fonti energetiche rinnovabili a fonti non rinnovabili.
Uno sguardo al bilancio energetico in Italia
Nel 1870 la legna rappresenta circa la metà del consumo totale di energia in Italia, e l’attività produttiva risultava ancora dominata da attività tradizionali quali l’agricoltura, la manifattura a domicilio e l’artigianato. L’industria vera e propria contribuisce in misura marginale al prodotto interno lordo. La forte accelerazione della crescita industriale si verifica a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Nel 1883 in particolare era stata inaugurata la prima centrale elettrica a carbone dell’Edison, che sarebbe divenuta uno dei principali gruppi elettrici del Paese. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, tutte le industrie moderne – siderurgica, elettrica, meccanica, chimica – sono presenti e hanno raggiunto un grado di sviluppo più o meno avanzato, anche se il divario rispetto all’Inghilterra e alle altre economie più avanzate restava forte. Questi fattori determinano un importante cambiamento nel bilancio energetico italiano: nel 1913 il contributo della legna si era ridotto al 21% mentre quello dei combustibili fossili era salito al 41%.
STRUTTURA DEI CONSUMI DI ENERGIA IN ITALIA 1870-2000 (%)
Tra il 1870 e il 2000, le emissioni totali di CO2 sono cresciute di circa 135 volte, passando da 3,1 mil. tonn. nel 1870 a 420 mil. tonn. nel 2000. Nello stesso periodo di tempo il consumo di combustibile fossile è cresciuto di oltre 200 volte. È stato specialmente a partire dagli anni 1950 che le emissioni sono cresciute in maniera esponenziale, in concomitanza con la forte espansione dei consumi di energia.
EMISSIONI DI CO2 IN ITALIA 1870-2014 (mil. tonn.)
Quali fonti sosterranno la crescita economica dei prossimi anni?
Ampio è il dibattito sull’insostenibilità di un sistema fondato quasi esclusivamente sui combustibili fossili, protagonisti della crescita economica dell’ultimo secolo. Tuttavia, il passaggio a un sistema fondato esclusivamente su fonti energetiche rinnovabili non sembra perseguibile almeno allo stato attuale delle conoscenze. I combustibili fossili continueranno a soddisfare una parte importante della domanda di energia anche nei decenni a venire.
Un ruolo chiave come sempre sarà svolto dalla tecnologia e dalla diversificazione del paniere energetico, perché è irrealistico pensare che una sola fonte energetica possa dominare il sistema energetico globale.
Il post presenta l’articolo Consumi di energia, crescita economica ed emissioni di CO2 nel lungo periodo scritto da Silvana Bartoletto e pubblicato sul numero 2.18 di Energia
Silvana Bartoletto insegna Economia all’Università degli Studi di Napoli «Parthenope» ed è autrice del libro Energia e crescita economica nei paesi del Mediterraneo
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