9 Luglio 2018

Quali alternative per il mercato elettrico?

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Il previsto aumento della quota rinnovabile nella produzione di elettricità impone una riflessione sulle possibili evoluzioni del mercato elettrico italiano. Per evitarne il collasso sarà infatti necessario che il prezzo dell’elettricità includa interamente i costi di produzione, dato che quasi tutte le rinnovabili hanno un costo proporzionale nullo.

Quali strumenti possono essere impiegati per raggiungere tale obiettivo? Una soluzione potrebbe essere quella di aste indette da un’istituzione pubblica che, stabilendone la frequenza e la capacità, altererebbe le regole di mercato. Oppure i Power Purchase Agrrement (PPA), contratti di acquisto diretto di elettricità dal produttore a un prezzo fisso per un determinato numero di anni, non ancora molto diffusi in Italia per la prevalenza di piccole e medie imprese (PMI).

Se la SEN affronta la questione indicando misure temporanee da realizzare mediante interventi pubblici ad hoc, G.B. Zorzoli propone invece di ricorrere all’aggregazione commerciale della domanda di PMI da parte di un soggetto in grado di stipulare PPA per conto delle imprese aggregate.

Questo soggetto – che potrebbe agire da promotore anche delle aste finché i nuovi meccanismi non diventeranno patrimonio comune della cultura imprenditoriale – fortunatamente esiste già. Inoltre, nel 2019, come previsto dalla legge sulla concorrenza (ma probabilmente un po’ più in là nel tempo) cesserà di svolgere il ruolo principale per cui era stato costituito.

Si tratta dell’Acquirente Unico, che acquista l’elettricità (52.693 GWh nel 2016) per tutti i consumatori tutelati, attraverso 23.338 punti di prelievo, e, finché le norme che ne regolano l’operato l’hanno consentito, si è approvvigionato sul mercato, in Italia e all’estero, tramite acquisti sul mercato del giorno prima; acquisti sul mercato a termine; partecipazione alle procedure per l’assegnazione di capacità di trasporto per l’importazione di energia elettrica dall’estero e, sulla base della capacità assegnata, stipula di contratti con fornitori esteri; contratti bilaterali a termine (fisici o finanziari), assegnati tramite aste competitive gestite con un portale web, cui possono accedere, su base volontaria, tutti gli operatori del mercato elettrico.

Secondo questa proposta, che concorda con le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato dell’Acquirente Unico, Andrea Péruzy, la promozione dei PPA e delle aste sarebbe affidata a una società con comprovata esperienza nell’acquisto di energia elettrica e nella gestione dei rischi di mercato. Eviterebbe inoltre la dissoluzione del valido nucleo di professionisti presente nell’Acquirente Unico che, una volta esaurita la funzione di facilitatori iniziali dei PPA, potrebbero ad esempio agire in proprio sul mercato, come fanno i PPA Buyer’s Agent statunitensi.

Insomma, si avrebbe una classica soluzione win-win.

Il post presenta l’articolo Sviluppare il lungo termine per il lungo termine scritto da G.B. Zorzoli e pubblicato sul numero 2.18 di Energia

G.B. Zorzoli è un esperto di mercato elettrico e membro del Comitato Scientifico di Energia


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