20 Giugno 2019

Integrare i settori gas e power: decarbonizzare senza compromettere la sicurezza del sistema

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Integrare dal lato dell’offerta i settori gas e power è una nuova sfida della politica energetica europea, che rientra nel più ampio concetto di sector coupling. Sebbene non sia ancora chiaro in cosa si concretizzerà, essendo ad oggi poco più di un indirizzo strategico, è tuttavia importante iniziare ad analizzarne criticità ed implicazioni. Quello che si ripropone di fare Hannelore Rocchio con il suo articolo pubblicato su Energia 2.19, un’analisi tecnica e dettagliata di estrema rilevanza per chi è chiamato a mettere mani a questi settori.

Il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia è, in un numero elevato di ore, determinato dalle offerte degli impianti termoelettrici alimentati a gas. Ne consegue che tutti i costi che impropriamente vengono attribuiti al consumo del gas prelevato dalle centrali si traducono in un aumento amplificato della bolletta elettrica. In più, rischiano di determinare un effetto spiazzamento del gas a favore di altre fonti, anche più inquinanti, che in realtà sarebbero meno competitive.

Integrare i settori power e gas è indispensabile per raggiungere in modo efficiente gli ambiziosi target di decarbonizzazione senza compromettere la sicurezza del sistema energetico

L’articolo propone la revisione degli attuali criteri di allocazione delle componenti variabili e di conferimento delle capacità di trasporto, al fine di ripristinare le normali condizioni di competitività della generazione a gas e determinare esiti più efficienti nel mercato elettrico, contenendo così gli oneri per il consumatore.

“Obiettivo dell’articolo è una ricognizione delle principali inefficienze presenti in Italia, offrendo primi elementi per una loro risoluzione. L’approfondimento si focalizza sulle distorsioni determinate sul mercato power e, in ultima istanza, sul prezzo dell’energia all’ingrosso da: (i) criteri di allocazione delle componenti variabili addizionali del trasporto gas che prevedono che anche i consumi delle centrali termoelettriche ne siano gravati; (ii) regole di conferimento delle capacità di trasporto per gli impianti di generazione a gas”.

L’attuale regolazione dei corrispettivi del servizio di trasporto del gas naturale favorisce le centrali a carbone, idroelettriche e le importazioni; eliminare tali rendite porta beneficio ai consumatori e all’ambiente

“Affrontare questi temi è condizione necessaria per rimuovere i rischi di inefficienza produttiva e/o di prezzi dell’energia elettrica ingiustificatamente elevati a causa della regolazione gas. Chiaramente vale anche il viceversa in ottica power to gas. Le interazioni tra i due mercati devono essere rese in prospettiva bidirezionalmente efficienti. Ciò premesso, può essere opportuno lavorare da subito sul gas to power, essenzialmente per due ragioni: (a) benefici immediati per il consumatore; (b) impostare una riflessione da replicare in ottica power to gas”.

Nella prima parte dell’articolo si analizzano LE COMPONENTI VARIABILI ADDIZIONALI DEL TRASPORTO GAS: PARADOSSI DELL’APPLICAZIONE ALLE CENTRALI TERMOELETTRICHE, mentre nella seconda si avanzano le PROPOSTE DI RIFORMA.“Con la soluzione proposta, condizionata all’introduzione del capacity market, si riuscirebbero contestualmente a garantire tre obiettivi: (1) assicurare un gettito predefinito di revenues per il trasportatore, vincolo che al momento si è posta l’Autorità di regolazione; (2) evitare penalizzazioni economiche per gli impianti; (3) neutralizzare le inefficienze produttive prodotte dall’attuale regolazione”.

Il post presenta l’articolo di Hannelore Rocchio Come rendere più efficienti le interazioni tra i mercati gas e power (pp. 40-47) pubblicato su Energia 2.19

Hannelore Rocchio è Vicepresidente esecutivo del Regulatory Affairs and Strategy Support di Eni

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Foto: Max Pixel

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