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Copertina

2.2014

GEOPOLITICA

Crisi Ucraina
Sicurezza energetica dell’Europa
Logiche di potenza
Interessi strategici

REGULATION & DEREGULATION

Trasparenza e concorrenza nel mercato elettrico italiano
I mercati della capacità: teoria economica e prassi regolatoria

PETROLIO & GAS

USA: shale gas e tight oil tra sfide e opportunità

 

 


EDITORIALE

 

Unione Europea: una politica energetica a dir poco confusa
di Paolo Scaroni, Presidente Fondazione Enrico Mattei e già Amministratore Delegato di Eni

 

 


GEOPOLITICA – La crisi ucraina

 

La sicurezza energetica dell’Europa
di Gawdat Bahgat, Near East South Asia Center for Strategic Studies, National Defense University, Washington, DC
Gawdat.Bahgat@NDU.EDU

La condizione dell’Ucraina come rotta di transito strategica e una storia di contrastate negoziazioni contrattuali, dispute sui prezzi, mancati pagamenti e tagli alle forniture hanno aumentato la rilevanza dell’energia nella crisi russo-ucraina. Il fattore energia è però sintomatico di più ampie questioni geopolitiche ed è probabile che la sua soluzione provenga da un più esteso chiarimento sull’attuale conflitto che non in altro modo. La crisi in corso ha evidenziato la vulnerabilità dell’Europa a interruzioni nelle forniture di gas russo. Ma va sottolineato che l’UE è impegnata da tempo a rafforzare la propria sicurezza energetica e ha intrapreso azioni non solo per far fronte a emergenze, ma anche per garantire stabilità e sicurezza degli approvvigionamenti.

English Abstract
Ukraine’s status as an important transit country and a history of contentious contract negotiations, price disputes, failed payments and supply cut-offs has elevated the strategic importance of energy in the Russo-Ukrainian crisis. However, energy is symptomatic of broader geopolitical issues and it is more likely that the energy solution will flow from a broader resolution to the crisis rather than the other way around. The on-going crisis in Ukraine has underscored Europe’s vulnerability to disruption of gas supplies from Russia. However, it is important to point out that the EU has been working on enhancing its energy security and efforts have been made not only to avert crises but also to ensure stable and secure energy supplies.

 

Equilibrio di potenza e interessi strategici
di Antonello Folco Biagini, Prorettore per la Cooperazione e Rapporti Internazionali, Università degli Studi di Roma «La Sapienza»
antonello.biagini@uniroma1.it

Chi vince e chi perde nella crisi in Ucraina? È una semplificazione non sufficiente alla comprensione di una realtà estremamente complessa, ancora caratterizzata da tali incertezze da non consentire né giudizi definitivi, né previsioni. Nella prospettiva di Mosca l’opzione militare rischia di portare a una guerra civile ai suoi confini, mentre l’opzione diplomatica potrebbe favorire una futura integrazione dell’Ucraina nelle strutture occidentali. Nella prospettiva di Washington, invece, è arrivato dall’Ucraina un segnale chiaro della necessità di ripensare i piani di sicurezza strategica – da rivolgere nuovamente verso l’Europa – mentre i rischi di una politica di «appeasement » verso la Russia potrebbero sostenere un «effetto domino» anche negli Stati già membri della Nato.

English Abstract
Who wins and who loses from the crisis in Ukraine? It is a simplification insufficient to the understanding of an extremely complex reality, yet characterized by so uncertainties as not to allow definitive judgments or predictions. In the perspective of Moscow, the military option could lead to a civil war on its borders, while the diplomatic option could facilitate the future integration of Ukraine into Western structures. In the perspective of Washington, instead, a clear signal of the need to rethink the guidelines of its strategic security plans – turning them towards Europe again – is arrived from the Ukrainian crisis, while the risk of a policy of appeasement towards Russia could support a «domino effect» even in States already members of Nato.

 

L’Unione apolitica all’ombra della guerra
di Michele Chiaruzzi, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università degli Studi di Bologna
michele.chiaruzzi@unibo.it

L’articolo esamina alcuni aspetti cruciali della dimensione internazionale della crisi ucraina e, considerando il fattore politico un elemento centrale ma trascurato, formula alcune inferenze sulle cause del conflitto tra la Russia e i suoi vicini. La tesi centrale è che la mancanza di empatia diplomatica di molti statisti e leader europei nonché le carenze della politica comunitaria sono state un fattore rilevante e destabilizzante dalle conseguenze imprevedibili. La natura provvisoria, contingente, dell’ordine internazionale europeo è stata trascurata, quanto il fatto che le maggiori potenze subordinano la pace e l’indipendenza di particolari Stati al mantenimento della propria sfera d’influenza e sicurezza percepita.

English Abstract
The article examines some crucial points related to the international dimension of the Ukrainian crisis and, considering the political factor a pivotal but often neglected element, offers some inferences on the causes of the conflict between Russia and its neighbours. It argues that a lack of diplomatic empathy by most of European statesmen and political leaders as well as a process of depoliticization of European politics have been a relevant and destabilizing factor with unforeseen consequences. The contingent, provisional nature of European international order has been neglected as well as the fact that major powers treat independence of particular States and peace as subordinate to the preservation of their own sphere of influence and perceived security.

 

 


REGULATION & DEREGULATION

 

Trasparenza e concorrenza nel mercato elettrico italiano
di Luigi de Francisci, Direzione Regolatorio, Commerciale e Pianificazione Rete, Terna spa, Roma
luigi.defrancisci@terna.it

La piena disponibilità di tutti i dati rilevanti sul mercato è una delle principali caratteristiche di un mercato concorrenziale. Di qui, nell’ambito del processo di liberalizzazione del mercato elettrico europeo ed italiano, la crescente necessità di disciplinare il rilascio delle informazioni adottando direttive e regolamenti tesi ad assicurare il corretto funzionamento del mercato. Un’elevata trasparenza informativa garantisce eque condizioni concorrenziali, processi di formazione dei prezzi ordinati e favorisce buoni livelli di liquidità del mercato, ma è molto importante tener presente il suo potenziale impatto su pratiche collusive e di manipolazione del mercato nonché sui costi legati alla diffusione delle informazioni.

English Abstract
The ideal accessibility to all relevant market data is one of the main features of a competitive market. As a consequence, the need to regulate the disclosure of information has increased conspicuously since the liberalization of the European and Italian electricity market was triggered, thus leading to the adoption of directives and regulations aimed at the proper functioning of the market. However, although there are several reasons to be in favor of a high level of information transparency as a guarantee for obtaining a level playing field for competition, an orderly price formation process as well as for fostering liquidity, it is also important to take into consideration the potential impact of transparency on collusion, market manipulation and on the entailed costs.

 

I mercati della capacità tra teoria economica e prassi regolatoria
di Giovanni Goldoni, Dipartimento di Economia Aziendale, Università di Verona
giovanni.goldoni@univr.it

La teoria economica suggerisce che alcune imperfezioni dei mercati dell’energia elettrica possono determinare un’insufficiente remunerazione del capitale investito in capacità e livelli inefficienti di entrata ed uscita dal mercato. Si tratta del cosiddetto problema del missing money che può essere affrontato con mercati della capacità. Nei mercati reali il problema del missing money può essere associato sia a condizioni di deficit di potenza che di eccesso di potenza. Conseguentemente, i mercati della capacità possono costituire solo una parte della soluzione. Per avere livelli efficienti di entrata e di uscita c’è bisogno di una regolazione complessiva dei mercati dell’energia, della riserva e della capacità, che sia anche coerente con lo stato del sistema elettrico.

English Abstract
Economic theory suggests that some imperfections in energy markets could lead to insufficient remuneration of capacity investments and inefficient levels of entry. This is the so-called missing money problem that could be solved with the creation of capacity markets. We find in real markets that a sort of missing money problem is associated with conditions of both scarce capacity and excess capacity. As a consequence, capacity markets could be only a part of the solution. In order
to have efficient entry-exit levels we need a comprehensive regulation of energy markets, reserve markets and capacity markets, that is also consistent with the state of the system.

 

 


PETROLIO & GAS

 

Stati Uniti: shale gas e tight oil tra sfide e opportunità
di Ivan Sandrea, Oxford Institute for Energy Studies, Londra
ivan.sandrea@gmail.com

In soli sette anni, la «rivoluzione» statunitense dello shale gas e del tight oil ha generato nuove grandi sfide e opportunità ma anche una sorta di nuova incognita-nota di cui operatori ed analisti del mercato dovranno imparare a tener conto. La perforazione è la chiave di questa nuova industria e lo sarà anche negli anni a venire. Ma chi può, o vorrebbe, finanziare la perforazione di milioni di acri e centinaia di migliaia di pozzi con una continua perdita economica? Il risultato più realistico è la riorganizzazione di alcuni comparti dell’industria ed una rapida concentrazione sulle aree commercialmente più sostenibili dei temi di ricerca. Non tutte le compagnie finiranno col farcela, ma uno stabile «nocciolo duro» riuscirà ad avere la meglio.

English Abstract
In just seven years, the US shale gas and tight oil revolution has created significant new challenges and opportunities and a new known-unknown that energy market players and analysts must learn to deal with. The shale industry has been focused on drilling and this is likely to remain the focus for years to come. A key question is who can, or will want to, fund the drilling of millions of acres and hundreds of thousands of wells at an ongoing loss? The more realistic outcome is that sections of the industry will have to restructure and focus more rapidly on the most commercially sustainable areas of the plays. Not all companies are going to end up on top, but a stable «core» group will hold the prize.

 

 


TRASPORTI

 

Il gas nei trasporti: i fattori di successo
di Michael Grossmann,  Esperto di Energy Trading e Risk Management, Saint Germain-en-Laye (Francia)
mmgrossmann@gmail.com

Il gas sta emergendo come carburante alternativo a benzina e gasolio, allo stesso modo dei veicoli elettrici e ibridi. L’economicità non è l’unico fattore alla base del suo successo nei trasporti. Gli standard per ridurre l’inquinamento atmosferico, l’uso di risorse interne e, in certi paesi in via di sviluppo, l’eliminazione dei sussidi ai carburanti tradizionali sono ragioni altrettanto importanti che spiegano il sostegno dei governi al gas per autotrazione. Perché i veicoli a gas possano raggiungere le loro potenzialità nel mercato dei trasporti sono però necessarie alcune condizioni: lo sviluppo delle infrastutture di distribuzione, una più ampia gamma di veicoli a metano e il pieno riconoscimento delle loro qualità ambientali.

English Abstract
Natural gas is emerging as an alternative to gasoline and diesel, alongside with electric and hybrid vehicles. Fuel economics are far from being the only factor behind the success of natural gas as a fuel in the transport sector. Clean air standards, domestic resources utilization and, in certain developing countries, fuel subsidy substitution are equally important reasons why gas has been promoted by goverments. A number of conditions need so that natural gas vehicles can reach their potential share of the transportation market: the distribution infrastructure must be developed; manufacturers should add more natural gas vehicles to their catalog; natural gas vehicles should be given full credit for their environmental qualities.

 

 

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