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4.2014

PETROLIO

La sfida della stabilità in tempi di incertezza
Verso un nuovo ciclo energetico?
Bassi prezzi e conseguenze sull’economia
World Energy Outlook 2014, le principali conclusioni

ITALIA

I distretti petroliferi in Emilia Romagna
Realtà da indagare e valorizzare
Rinnovabili: gli obiettivi nazionali tra incentivi e burden sharing

 

 


SCENARI

 

La sfida della stabilità in tempi di incertezza
di Abdallah Salem El-Badri, Segretario Generale dell’OPEC

 

Calo del petrolio: solo benefici per l’Europa?
i Lorenzo Bini Smaghi, Presidente di Snam e Visiting Scholar alla Harvard University

 

Verso un nuovo ciclo energetico?
di Alberto Clô, Direttore Responsabile di «Energia»

 

World Energy Outlook 2014: principali conclusioni
Agenzia Internazionale per l’Energia

 

 


PETROLIO & GAS

 

I distretti petroliferi in Emilia Romagna: realtà da indagare e valorizzare
di Filippo Clô, ricercatore Rie – Ricerche Industriali ed Energetiche
filippo.clo@rie.it
Chiara Silvestri Proietti, ricercatore Rie – Ricerche Industriali ed Energetiche
chiara.proiettisilvestri@rie.it

Nel corso della sua secolare storia, l’industria italiana degli idrocarburi ha generato concentrazioni territoriali di sapere multidisciplinare che presentano i tratti tipici dei distretti industriali. Realtà che tuttavia risultano poco note, indagate e valorizzate. A tal fine, l’articolo propone un’indagine sui distretti petroliferi dell’Emilia Romagna con una duplice metodologia, sul campo e comparata. Ne emergono alcune risultanze che possono fungere da linee guida per l’elaborazione di politiche industriali atte a rafforzare questi e gli altri distretti petroliferi italiani.

English Abstract
During its centuries-old history, the Italian industry of hydrocarbons generated territorial concentrations of multidisciplinary knowledge that present the typical features of the industrial clusters. However, these entities are little known, investigated and valued. To this aim, the article proposes a survey of the oil clusters located in Emilia Romagna conducted with a dual methodology: field and comparative research. It shows some results that can serve as guidelines for the  development of industrial policies designed to reinforce these and other Italian oil clusters.

 

 


RINNOVABILI – Gli obiettivi italiani tra incentivi e Burden Sharing

 

Scarsi obiettivi per le rinnovabili elettriche
di Miriam Spalatro, Dipartimento di Economia, Università di Foggia,
miriam.spalatro@unifg.it
e Giuseppe Martino Nicoletti, Dipartimento di Economia, Università di Foggia
giuseppe.nicoletti@unifg.it

Il decreto Burden Sharing del 2012, che ripartisce a livello regionale l’impegno assunto in sede UE dall’Italia in tema di produzione di energia da fonti rinnovabili – distinguendole in elettriche, termiche e per i trasporti – indica obiettivi inadeguati per le rinnovabili elettriche se confrontati con lo stato dell’arte del settore. Confrontando infatti i dati regionali di produzione elettrica da rinnovabili al 2013 sia con i relativi obiettivi al 2020 del decreto Burden Sharing, sia con un’ipotesi di ripartizione regionale del più ambizioso target al 2020 proposto dalla SEN, emerge una produzione già oggi superiore (105 TWh) al livello indicato dal decreto (circa 99 TWh) e prossima anche all’obiettivo SEN del 35-38% del consumo finale lordo di energia elettrica.

English Abstract
The Italian «Burden Sharing» Decree (March 15, 2012) allocates the national target for renewable energy sources (Directive 28/2009/EC) among the Italian Regions defining a specific target for each type of renewable energy: for heat, transport and electric uses. However, the latter one looks inadequate if compared with the renewable power generation status. Indeed, the level of renewable generation registered in 2013 (105 TWh) already exceeds the 2020 target defined by the «Burden Sharing» (99 TWh) and it gets close to the more challenging target proposed by the National Energy Strategy, according to which the renewable sources should cover 35-38% of the final gross electricity consumption by 2020.

 

Il solare a concentrazione tra innovazione e mercato
di Fausto Cavallaro, Dipartimento di Economia, Gestione, Società ed Istituzioni, Università del Molise
cavallaro@unimol.it

Le innovazioni tecnologiche dell’ultimo decennio hanno rinnovato l’interesse mondiale per gli impianti solari termici ad alta temperatura per la produzione elettrica. Questi impianti sono ormai una realtà industriale ed hanno dimostrato di essere affidabili, efficienti e suscettibili di significativi miglioramenti. Nel prossimo futuro il solare a concentrazione potrebbe avere una crescita di mercato importante, come conferma l’aumento di potenza installata a livello mondiale. I costi d’investimento e di generazione sono però ancora elevati, per cui la tecnologia necessita di incentivi economico-finanziari. Questo articolo esamina lo stato dell’arte e le dinamiche che potrebbero favorire una più significativa penetrazione della tecnologia solare a concentrazione nel mercato energetico mondiale e italiano.

English Abstract
The technological innovations of the last decade have renewed the worldwide interest for concentrated solar power. These plants are already a consolidated reality and they demonstrated to be reliable, efficient and capable of significant improvements. In the near future solar thermal power could have an extraordinary market growth. This is also confirmed by the increase in the worldwide installed capacity. Unfortunately, the investment and generation costs are rather high so the technology at this stage needs to be supported by economic-financial measures. The aim of this paper is an assessment of the «state of the art» and the penetration of concentrated solar power in the global and Italian energy market.

 

Biomasse solide termiche e Direttiva 2009/28/CE: tra stime incerte e ambiziosi obiettivi regionali
di Giovanni Goldoni , Dipartimento di Economia Aziendale, Università di Verona
giovanni.goldoni@univr.it

Un decreto ministeriale del 2012 richiede alle regioni italiane un notevole sviluppo dei consumi di biomasse solide per usi termici per potere raggiungere l’obiettivo nazionale di una quota del 17% di fonti rinnovabili al 2020. In questa fase manca ancora una metodologia di stima affidabile e condivisa
dei consumi, e manca un pacchetto di norme e incentivi specifico e calibrato per aiutare uno sviluppo sostenibile ed efficiente di queste fonti. La crescita registrata in anni recenti sembra derivare soprattutto da revisioni di stime poco trasparenti e poco certe nei risultati. Se l’incremento dei consumi venisse certificato esso sarebbe avvenuto in prevalenza in impianti vecchi con effetti poco positivi su ambiente ed efficienza energetica.

English Abstract
In 2012 a Ministerial Decree put on Italian regions the burden of a large growth in the consumption of solid biomass for heating in order to achieve the national target of a 17% share of renewable sources in 2020. At present there is still no reliable and shared methodology for estimating biomass consumption, and there is no specific and balanced set of rules and incentives to help a sustainable and efficient development of these sources. The growth observed in recent years seems to stem mainly from opaque changes in estimates and consequently it is not absolutely certain. If this growth in consumption were certified, it would have occurred mainly in old plants with little positive effect on the environment and on energy efficiency.

 

Potenzialità energetiche delle biomasse residuali in Sardegna
di Efisio Antonio Scano, Sardegna Ricerche, Laboratorio biomasse e biocombustibili, Uta (Ca) e Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali;
efisioas@tin.it
Aldo Orrù, Ingegnere minerario;
aorru@arpa.sardegna.it 
Valeria Demontis, Sardegna Ricerche, Laboratorio biomasse e biocombustibili, Uta (Ca);
demontis@sardegnaricerche.it 
Lorenzo Spanedda, Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Scienze Economiche ed Aziendali.
spanedda@unica.it

In questo lavoro vengono riportati i risultati di un’analisi condotta in Sardegna per la valutazione delle potenzialità energetiche delle biomasse residuali maggiormente significative e del loro potenziale contributo al soddisfacimento del fabbisogno di energia elettrica e termica della regione, prendendo in considerazione anche i connessi aspetti ambientali. Tali risultati mostrano la disponibilità di importanti quantità di biomasse residuali, di differenti tipologie, in grado di fornire un rilevante contributo al fabbisogno energetico dell’Isola. A dispetto dei problemi che l’impiego delle biomasse a fini energetici pone, gli aspetti positivi connessi con il loro sfruttamento sono notevoli, soprattutto in termini di riduzione dell’uso di combustibili fossili e delle conseguenti emissioni.

English Abstract
This paper presents the results of an investigation carried out in Sardinia on the most important residual biomass in order to evaluate its potential contribution to the energy balance of the Island, together with all the interconnected environmental issues. These results show that significant amounts of residual biomass from different sources are available, which could give an important contribution to the total energy demand of the Island. Despite the problems connected with the use of biomass for energy production, the advantages are remarkable, mainly in the reduction of fossil fuels use and in the consequent lower emissions.

 

 

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