Il mito del decoupling: un mondo a due velocità

La necessità di indagare la relazione tra emissioni di anidride carbonica e crescita economica nasce dalla volontà di verificare la presenza (o meno) di decoupling tra emissioni e PIL e l’esistenza (o meno) di una relazione parabolica tra reddito pro-capite e CO_2.

È la ricerca condotta da Enzo di Giulio e Stefania Migliavacca sui 15 paesi che emettono di più al mondo, da cui emerge che l’unica area geografica per la quale si assiste al contenimento delle emissioni a fronte di un reddito crescente nel periodo 1990-2015 è l’Unione Europea. A partire dal 2005, il decoupling assoluto interessa l’area OCSE, ma sembra essere obiettivo assai distante per quella non-OCSE.

** decoupling assoluto, cioè diminuzione delle emissioni associata a crescita del reddito; decoupling relativo, ossia emissioni crescenti ma in misura inferiore al reddito; assenza di decoupling, cioè emissioni che crescono in misura pari o superiore al reddito. Il valore della Russia è associabile alla recessione economica negli anni 1990-2000.

Analogamente, per paesi dell’area OCSE esiste una curva di Kuznets ambientale per la CO₂, mentre per quella non-OCSE essa è ancora lontana dal realizzarsi.

La ragione principale per cui ciò accade è che la quota dei combustibili fossili sull’energia primaria è rimasta stabile all’81% nel quarto di secolo 1990-2015: la situazione attuale è purtroppo molto distante dalla narrazione degli Stati e del business sulla priorità della decarbonizzazione.

Il decoupling relativo non basta, occorre, in tempi brevi, quello assoluto, che si manifesta attraverso l’azione congiunta di miglioramenti di efficienza e decarbonizzazione del mix. Il decoupling assoluto resterà un mito se non riguarderà anche la crescita economica dei paesi emergenti.

Il post presenta l’articolo Il mito del decoupling: un mondo a due velocità scritto da Enzo Di Giulio e Stefania Migliavacca e pubblicato nel numero 1.18 di Energia.

Enzo Di Giulio e Stefania Migliavacca insegnano all’Eni Corporate University. Enzo Di Giulio è anche membro del Comitato Scientifico di Energia