19 Aprile 2018

Fatti e Percezioni

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Fatti&Percezioni nel mondo dell’energia continuano a muoversi in senso contrario, come evidenziammo sulla Rivista Energia un anno fa.

Accade perché i fatti sono inconfutabili, mentre le percezioni sono soggettive e condizionate da visioni di parte. Le percezioni persistono, infatti, nel dipingere il migliore dei mondi dopo l’Accordo di Parigi, grazie all’impegno degli Stati, delle imprese, degli organismi internazionali, della finanza, mentre dai fatti emerge un quadro molto più problematico: con i consumi di energia che hanno accelerato la loro mai interrotta crescita, le fonti fossili che ne garantiscono la maggior copertura, le emissioni che hanno ripreso a crescere dopo un triennio di stabilizzazione.

Ancora: gli investimenti nelle rinnovabili sono cresciuti ulteriormente, ma solo grazie al balzo in avanti di quelli cinesi, mentre in Europa e soprattutto nelle green Gran Bretagna e Germania sono letteralmente crollati.

Negare tutto questo, volendo far credere che le cose vanno alla grande temendo un allentamento (già ampiamente in atto) delle politiche climatiche, è inutilmente illusorio e controproducente rispetto al messaggio che bisognerebbe trasmettere all’opinione pubblica: salvare il Pianeta è complesso, difficile, costoso ma ne vale la pena perché i benefici alla lunga sono superiori ai costi. Nascondere come stanno le cose è intellettualmente e ambientalmente disonesto.


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