28 Giugno 2018

Dall’oro nero all’oro bianco, è caccia alle nuove risorse

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L’energia cambia e cambiano anche le risorse utili a produrla.

In futuro, la progressiva elettrificazione dei trasporti richiederà il supporto di nuove risorse energetiche. Più aumenterà la penetrazione delle auto elettriche, più crescerà il ricorso ai “metalli da batteria”, progressivamente riducendo il ricorso al petrolio. E così la caccia all’oro nero si trasformerà in quella all’oro bianco, come è stato ribattezzato il litio. Questo metallo è infatti, insieme al cobalto, alla base della produzione delle batterie per le auto elettriche.

Non è un caso che, da quest’anno, le statistiche dell’energia contenute nel BP Statistical Review 2018 aprano le porte a Litio e Cobalto, specificando i dati sulle risorse disponibili e sulla produzione e collocando geograficamente i principali giacimenti.

Litio e cobalto: produzione e riserve
BP Statistical Review of World Energy 2018

Per quanto riguarda il litio, il Cile detiene la maggior parte delle riserve certe, seguito da Australia e Argentina. Tra il 2015 e il 2017, la produzione è aumentata di quasi il 50%, trainando al rialzo i prezzi che sul periodo sono più che raddoppiati.

Guardando al cobalto, invece, la concentrazione geografica è più elevata, dato che il primato sia in termini di riserve (49%) che di produzione (66%) è in mano alla Repubblica Democratica del Congo. Con il forte aumento della domanda verificatasi lo scorso anno, i prezzi sono saliti ma la produzione non ha seguito del tutto questa tendenza al rialzo. Ciò è dovuto al fatto che, essendo il cobalto un sottoprodotto derivante dall’estrazione di rame e nichel, la sua produzione dipende anche dall’andamento dei prezzi di questi ultimi.

La disponibilità o meno dei “metalli da batteria” potrà mai rappresentare un collo di bottiglia per la penetrazione delle auto elettrica?

La risposta è più complessa di quanto si possa pensare. Molto dipenderà dai futuri avanzamenti tecnologici e dall’evoluzione dei nuovi sistemi di batteria. È qui, infatti, che si concentra la maggiore domanda, pur non essendo l’unica applicazione di litio e cobalto. Smartphone, tablet e computer, ad esempio, contengono piccole quantità di cobalto che non superano i 50 grammi: 280 volte in meno di quanto ne serve per le batteria di un’auto elettrica che può arrivare a 14 kg e superare abbondantemente tale soglia se il veicolo è un autobus o un camion.

Altro aspetto importante è la sostenibilità delle attività di estrazione, una problematica particolarmente diffusa nella Repubblica Democratica del Congo dove nelle miniere di cobalto viene spesso sfruttato il lavoro minorile. Non è un caso che per assicurarsi una provenienza sicura delle forniture di questo minerale, sono stati avviati programmi per migliorarne la tracciabilità.

Pur con tempistiche ancora incerte, la strada verso una mobilità elettrica è stata imboccata. Tuttavia, per essere realmente sostenibile, serve una maggiore consapevolezza dei rischi e dei benefici ad essa collegati. Spostare l’attenzione da una risorsa all’altra non determinerà automaticamente una maggiore sostenibilità dei consumi energetici.

Solo con una conoscenza profonda e un controllo dei processi, si potrà garantire in futuro una mobilità sostenibile a 360°, non solo dal punto di vista ambientale ma anche socio-economico.


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