Ieri è uscito il World Energy Investment 2018 dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) che delinea il quadro degli investimenti globali in ambito energetico.
Nel 2017, gli investimenti energetici mondiali si attestano a 1.800 mld doll (circa l’1,9% del Pil mondiale), in calo del 2% sul 2016, confermando il trend decrescente che ha caratterizzato il comparto energetico negli ultimi tre anni. Analizziamo in dettaglio le performance delle diverse fonti e tecnologie energetiche: chi è andato meglio e chi peggio?
Per il secondo anno consecutivo, il comparto elettrico è il maggior destinatario degli investimenti energetici globali per un ammontare di 750 mld doll, concentrato sulle reti di distribuzione e le rinnovabili. Segnale che l’economia mondiale si sta progressivamente elettrificando, pur se ad un ritmo meno sostenuto rispetto a quanto richiesto dallo Scenario per lo Sviluppo Sostenibile (SDS) dell’AIE al 2030.
Ciononostante, la generazione elettrica registra una riduzione rispetto all’anno precedente (–6%), a seguito della minor capacità installata di carbone, idroelettrico e nucleare, solo in parte compensata dalla crescita in nuova capacità fotovoltaica. Migliorano invece rispetto all’anno precedente gli investimenti in efficienza energetica e upstream O&G.
Investimenti energetici mondiali: 2017 e 2016 a confronto (mld doll)
Fonte: World Energy Investment 2018 (OECD/IEA)
In quale direzione stiamo andando?
Secondo l’Agenzia di Parigi, gli investimenti in energia pulita nel 2017 hanno superato il 70% sul totale degli investimenti nella generazione elettrica, mentre non arrivavano al 50% solo un decennio fa. Nonostante l’ascesa di questi ultimi 10 anni, raggiungere i target del SDS richiede uno sforzo economico nettamente superiore rispetto a quello attuale e che coinvolga ogni forma di energia pulita. Nelle parole di Fatih Birol, Direttore esecutivo dell’AIE, infatti «tali investimenti, che dovrebbero crescere velocemente, purtroppo quest’anno potrebbero invece ridursi».
L’executive summary è disponibile qui
Per aggiungere un commento all'articolo è necessaria la registrazione al sito.
0 Commenti
Nessun commento presente.
Login