10 Agosto 2018

Governo del cambiamento o governo dei gamberi?

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Se ogni governo che fa del cambiamento la sua bandiera cancellasse o bloccasse larga parte di quanto sin lì deciso o in corso di realizzazione, ben difficilmente si farebbe un qualche passo in avanti.

Non si sa infatti a quale ragione e ragionamento faccia seguito la decisione del Governo, inserita nel Decreto “Mille Proroghe” approvato in prima lettura al Senato, di posticipare ulteriormente la fine del regime di maggior tutela di luce e gas dal 1° luglio 2018 al 1° luglio 2019 ed ora al 1° luglio 2020.

Si considera forse meglio mantenere i prezzi di tutela ritenendo il mercato libero rischioso per i consumatori? O piuttosto si reputa necessario riformare prima il mercato borsistico? O, ancora, si preferisce mantenere i prezzi di tutela a presunta protezione dei consumatori?

E allora lo si dica.

Rinviare, in sostanza, in vista di che cosa, e con quali tempi? L’unico effetto certo di questa decisione è di creare una grande incertezza sul futuro per gli operatori del mercato energetico, specie quelli che si erano attrezzati in vista della sua piena liberalizzazione.

Cambiare tanto per cambiare non è la migliore delle politiche, mentre conoscere per deliberare dovrebbe essere la base di ogni politica, benché vi sia di che dubitare.

Settembre è ormai domani e incombono molte decisioni imposte dall’Unione Europea. Una qualche intenzione programmatica – al di là dei generici propositi che finora sono stati forniti – dovrebbe essere enunciata a beneficio di consumatori, famiglie e imprese di cui tutti si dicono paladini. Lasciare il tutto in un vuoto sospeso non avvantaggia nessuno ma danneggia tutti.

È auspicabile che il Governo “del Cambiamento” non finisca per essere il Governo “dei Gamberi” che, si sa, indietreggiano difronte a ogni ostacolo.


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