Il ricorso alle aste nasce allo scopo di contenere gli incrementi della spesa per incentivi nel settore delle fonti rinnovabili elettriche. La perdita del controllo della spesa per incentivi alle Fer in numerosi paesi nell’ultimo decennio ha portato velocemente le aste al centro dell’attenzione delle imprese e del mondo accademico. In molti paesi sono diventate il principale volano degli investimenti. Per riuscirvi è tuttavia necessario che il loro design sia ben congegnato. Su quali elementi basarsi? Possono le aste aiutare una crescente integrazione delle fonti rinnovabili nei mercati elettrici?
Dopo aver contestualizzato le tendenze globali sulla crescita delle fonti rinnovabili elettriche negli ultimi anni e i concetti basilari in materia di design delle aste, Giovanni Goldoni passa ad analizzare il funzionamento delle aste bandite in questi anni da Spagna, Italia e Germania. Tre casi empirici scelti in quanto paesi che in Europa, insieme al Regno Unito di cui l’autore ha trattato su Energia 3.17, hanno fatto maggior ricorso alle aste negli ultimi anni.
Analisi che confermano la loro capacità di ridurre gli incentivi. In poco più di un anno e mezzo, la Spagna (“molta potenza in poco tempo”) ha aggiudicato 8,5 GW equamente distribuiti tra eolico e fotovoltaico; nel periodo 2012-2016, in Italia (“poca potenza in molti anni”) le aste hanno assegnato 2,1 GW eolici; nel periodo 2015-2018, in Germania (“un programma senza scadenza?”) sono state effettuate aste eoliche, fotovoltaiche e congiunte per un totale di 9,1 GW.
Tre le ragioni del successo delle aste spagnole, italiane e tedesche in termini di efficienza:
- i miglioramenti tecnologici e industriali che si sono cumulati in questi anni;
- il benchmark che è inevitabilmente costituito dagli incentivi determinati in passato con generosità dalle amministrazioni;
- la concorrenza potenziale che è stata quasi sempre molto intensa (salvo le aste italiane per tecnologie diverse dall’eolico onshore).
L’autore conclude proponendo considerazioni sullo stato dell’arte e sulle prospettive di medio-lungo periodo delle aste in questo specifico ambito. Anche se in molte aste il prezzo di mercato sta diventando centrale per la determinazione dell’incentivo, le rinnovabili non sono ancora in concorrenza piena e diretta con gli impianti tradizionali. È presto per valutare la loro efficacia.
Il post presenta l’articolo Le aste per le fonti rinnovabili tra incentivi e transizione scritto da Giovanni Goldoni e pubblicato sul numero 3.18 di Energia
Giovanni Goldoni insegna presso il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona ed è membro del Comitato Scientifico della Rivista Energia
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