L’opinione dominante dal crollo dei prezzi del greggio del 2014 poggia su due credenze assunte a ‘vangelo’ dall’industria. Prima, la domanda dovrebbe raggiungere il suo picco molto prima di quanto ritenuto in precedenza. Seconda, l’innovazione tecnologica dovrebbe consentire di colmare qualsiasi futuro gap di offerta grazie alla rapida entrata in operatività dei bacini shale negli Stati Uniti. Queste credenze hanno inciso significativamente sulle scelte di spesa dei produttori, ma a ben vedere si rivelano alquanto errate.
Virendra Chauhan e Amrita Sen di Energy Aspects sostengono infatti che la domanda continuerà a crescere, almeno fino al picco di 108 mil. bbl/g verso la metà degli anni 2030. Dopodiché non subirà alcun tracollo grazie al supporto di settori chiave, quali l’aviazione e la petrolchimica. Tra oggi e il 2040, l’industria dovrà quindi portare sul mercato ulteriori 30 mil. bbl/g. Dove reperirli?
Saranno necessari sia il raddoppio della produzione shale oltre il 2030 che il rapido sviluppo di risorse convenzionali ancora da scoprire. Nessuno dei due fronti è tuttavia esente da criticità.
Allo shale oil è richiesto di soddisfare la domanda nel medio termine. Non mancano perplessità relative ai flussi di cassa, di cui l’industria si è rivelata distruttiva per tutti e tre i recenti cicli petroliferi: con prezzi bassi, 2015-17; medi, dal 2017 ad oggi; elevati, 2010-2014. Anche stimando un raddoppio della capacità produttiva, lo shale continuerà a rappresentare un mero 10% del mercato globale del petrolio.
Va da sé che il greggio convenzionale è chiamato a giocare ancora un ruolo chiave. Una sfida ampiamente sottostimata dall’industria, ebbra dell’euforia suscitata dalla rapida crescita dei liquidi non convenzionali e dal mantra «value over volume». Nuove scoperte dovranno essere portate sul mercato a un ritmo inedito nella storia del petrolio. Una sfida ancor più ardua ove si consideri il loro drastico crollo: appena 3 mld bbl/a nell’ultimo triennio, rispetto alla media annua di 10 mld bbl registrata tra il 2000 e il 2014.
Queste tendenze sono molto chiare: sta all’industria rimboccarsi le maniche.
Il post presenta l’articolo Saggezza non convenzionale scritto da Virendra Chauhan e Amrita Sen e pubblicato sul numero 3.18 di Energia
In allegato trovate la versione inglese dell’articolo
Virendra Chauhan è Crude markets analyst presso Energy Aspects
Amrita Sen è Chief oil analyst presso Energy Aspects
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