Solo 16 paesi hanno effettivamente fissato obiettivi nazionali di riduzione dei gas a effetto serra in linea con i contributi dichiarati a livello internazionale.
In assenza di un accordo specifico tra Regno Unito e UE per gestire la Brexit entro il 30 marzo 2019, il mantenimento degli impegni climatici assunti da entrambe le parti nel dopo-Parigi diventerà sempre più complesso e costoso.
Nelle ultime settimane è divenuta meno probabile l’idea che Regno Unito e Unione Europea riescano, entro il 30 marzo 2019, a definire le modalità con cui realizzare la Brexit.
Il grado di concorrenza nel mercato elettrico è nettamente regredito con un accresciuto potere di mercato degli incombenti. Cosa accadrà quando l’intero mercato diverrà libero, con l’eliminazione dei prezzi di tutela fissata per metà 2020?
Ci sono misure di riduzione della CO2 che l’Italia potrebbe adottare da subito e con costi pressoché nulli. Chiaramente questo significa affrontare il tema del carbone nel mix di produzione di energia elettrica.
È ormai tempo di bilancio del mercato automobilistico nel 2018. Si stima che su scala mondiale le vendite possano ammontare a fine anno a 81,5 milioni di unità: in aumento del 3,2% sul 2017.
Nonostante i volumi produttivi siano tornati ai livelli più alti dal 2013, il settore petrolifero libico soffre ancora il contesto di ingovernabilità che dal 2011 interessa il Paese.
L’energia è una delle arene in cui Russia e Europa si scontrano più ferocemente a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Un effettivo vincitore non può dirsi ancora ancora ci sia.