Il tratto caratteristico del primo ventennio del Novecento è l’aumento esponenziale della domanda di energia commerciale: cresciuta dal 1900 al 1919 di circa il 50% a 0,8 mld. tep (tonnellate equivalente petrolio) per balzare di un altro 25% ad oltre 1 mld. tep. nel 1925. A dominare fu il carbone che prevarrà nei bilanci energetici mondiali sino agli anni Sessanta per essere disarcionato dal petrolio a un secolo dall’inizio della sua produzione industriale. A motivare quella crescita fu lo straordinario ciclo di invenzioni/innovazioni consolidatosi a cavallo del nuovo Secolo.
Negli ultimi 20 anni la domanda di energia è aumentata di 5 miliardi di tep: oltre 5 volte rispetto a quanto si registrò nei primi 20 anni del secolo scorso
Nel 1879 Thomas Edison brevetta la lampada elettrica per poi progettare e costruire a Manhattan la prima centrale elettrica (alimentata a carbone), la Pearl Street Station, che entrerà in funzione nel 1882. Dall’altra parte dell’Atlantico, l’ingegnere tedesco Karl Benz brevetta nel 1886 il motore a scoppio a quattro tempi, di cui costruirà il primo prototipo nel 1888, mentre nel 1903 i fratelli Wright fanno volare il primo aereo Flyer. Sempre in Germania nel 1915 il duo Haber-Bosch inventa la sintesi dell’ammoniaca che, congiuntamente a mille altre invenzioni, dette origine alla moderna industria chimica.
Così come la triade macchina a vapore-carbone-acciaio dette origine alla prima onda lunga, o ciclo, del moderno capitalismo individuato dall’economista sovietico Nikolaj Kondrat’ev, la triade elettricità-motorizzazione-chimica imperniata sul petrolio avrebbe avviato la seconda onda. D’altro canto – ha scritto il grande storico della tecnologia Nicholas Georgescu-Roegen – “non ci può essere grande progresso tecnologico se l’innovazione corrispondente non è seguita da una grande espansione nel campo mineralogico”. Da qui il succedersi delle transizioni energetiche dalla legna al carbone, poi da questo al petrolio.
Dal 1919 al 2019 i consumi di energia sono aumentati di 17 volte a 13,5 mld. tep; quelli di petrolio di 70 volte a 4,6 mld. tep. In entrambi i casi i tassi di crescita percentuale dei consumi sono andati attenuandosi, ma non i loro livelli assoluti – quel che conta trattandosi perlopiù di fonti esauribili e responsabili delle emissioni clima-alteranti – che sono oggi nettamente superiori. Negli ultimi 20 anni la domanda di energia è aumentata così di 5,0 mld. tep da 8,5 a 13,5: oltre cinque volte l’aumento che si registrò nei primi 20 anni del secolo scorso.
Oggi come allora, il mondo è attraversato da nuove mirabilie tecnologiche – internet delle cose, economia circolare, digitalizzazione, intelligenza artificiale, tecnologie rinnovabili, mobilità elettrica, etc. – che portano a disegnare scenari energetici ed economici radicalmente diversi da quelli attuali. L’interrogativo è sui tempi di questa nuova ‘transizione energetica’ che le suggestioni d’oggi ritengono molto contenuti.
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