25 Marzo 2019

Energiewende: la transizione poggia su trasformazioni organizzative locali

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La transizione energetica tedesca non è solo una rivoluzione tecnologica, ma anche una trasformazione dell’economia politica. È quanto sostiene Sören Becker (Università di Bonn e di Berlino) nel suo articolo pubblicato su Energia 1.19 nel quale analizza la trasformazione dei modelli proprietari nel settore energetico tedesco come significativo contributo alla transizione verso le rinnovabili.

La transizione energetica tedesca verso le rinnovabili (Energiewende) ha avuto un grande impulso dalla coalizione rosso-verde al governo dal 1998 e si è trasformata in uno dei principali eventi politici del nuovo Millennio con la promessa di uscire gradualmente dall’energia nucleare.

Questa ventennale esperienza ha messo in evidenza che la fornitura di energia è più di una questione tecnologica ed economica. Quella che a prima vista si direbbe una transizione tecnologica affonda in realtà le sue radici nei processi politici alla base delle trasformazioni che interessano la regolazione energetica e le relazioni politiche a livello locale e regionale.

La transizione energetica è più di una questione tecnologica ed economica, è anche sociale e politica

La significativa crescita delle rinnovabili è stata sinora il risultato della convergenza tra innovazione tecnologica, regolamentazione favorevole e altre positive condizioni. Il caso della Germania è esemplificativo per comprendere la transizione energetica dal punto di vista delle relazioni politiche e sociali.

Dal 2005 si sono consolidate in Germania due tendenze contrapposte alla struttura concentrata del mercato energetico: la forte crescita delle cooperative energetiche e la rimunicipalizzazione, ovvero la (re)introduzione della proprietà pubblica, entrambe forme di proprietà collettiva altre dalle strutture private sviluppatesi dopo la liberalizzazione del mercato.

Dopo aver approfondito il fenomeno delle cooperative energetiche e della rimunicipalizzazione (NUOVE STRUTTURE PROPRIETARIE NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA TEDESCA),Becker passa ad analizzare i presupposti riscontrabili dall’esperienza tedesca che lo hanno reso possibile (PRESUPPOSTI PER NUOVI MODELLI DI PROPRIETÀ NEL SETTORE ENERGETICO):
– la novità, narrativa e materiale, della transizione energetica;
– la tradizione di servizi pubblici locali in Germania;
– la deludente esperienza degli operatori privati;
– il termine delle concessioni;
– i bassi tassi di interesse sui crediti comunitari.

Il ritorno della proprietà pubblica nei modelli proprietari del settore energetico tedesco non sarebbe stato possibile senza una chiara volontà della politica locale. L’assenza di una letteratura esaustiva su questi processi politici porta Becker ad approfondire il caso di Amburgo (FATTORI POLITICI ALLA BASE DELLE RIMUNICIPALIZZAZIONI) che “costituisce un utile punto di osservazione su due casi di rimunicipalizzazione: uno piuttosto tranquillo, l’altro apertamente conflittuale”: la costituzione dell’utility Hamburg Energie per la costruzione di impianti di generazione rinnovabile e la vendita dell’elettricità e quello relativo alle reti energetiche (elettricità, gas, teleriscaldamento).

Il ritorno della proprietà pubblica nei modelli proprietari del settore energetico tedesco non sarebbe stato possibile senza una chiara volontà della politica locale.

Secondo Becker (CONCLUSIONI), “lo sviluppo delle cooperative e delle rimunicipalizzate dimostra come sia possibile collegare i cambiamenti tecnologici a quelli organizzativi.” Un risultato, tuttavia, “non automatico, ma frutto di un processo meramente politico”. Nuove utility potrebbero nascere “soprattutto nella nicchia delle rinnovabili […] con nuovi modelli di business e strutture proprietarie. Il successo, sia nel caso della rimunicipalizzazione o delle nuove cooperative, dipende tuttavia “da quel che si vuol ottenere.”

Il post presenta l’articolo Nuove forme organizzative locali nell’«Energiewende» scritto da Sören Becker e pubblicato sul numero 1.19 di Energia (pp. 36-42)

Sören Becker è professore presso il Dipartimento di Geografia, Università di Bonn, e IRI – Transformation of Human-Environment Systems, Università Humboldt di Berlino

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Foto: Michael
Krämer / Pixabay


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