Le cooperative energetiche sono una forma di proprietà collettiva che ha suscitato grande interesse in Germania per via della loro rapida crescita. Secondo un sondaggio dell’associazione delle cooperative tedesche DGRV (allegato in fondo al testo), dal 2005 al 2015 ne sono state istituite più di 800 che hanno coinvolto circa 165.000 soggetti (in media 223 membri cadauna).
Su Energia 1.19, Sören Becker ne indaga il ruolo nella transizione energetica tedesca che “non rappresenta solo una rivoluzione tecnologica, ma anche una trasformazione dell’economia politica”.
Le cooperative energetiche sono espressione di un’economia alternativa nell’industria energetica, tese a perseguire l’interesse dei loro membri e non del puro e semplice profitto
Assieme alle rimunicipalizzazioni (che affronteremo in un altri post), le cooperative energetiche sono le due tendenze contrapposte alla struttura concentrata del mercato energetico che si sono consolidate in Germania a partire dal 2005: entrambe forme di proprietà collettiva altre dalle strutture private sviluppatesi dopo la liberalizzazione del mercato.
Nel 2012 circa la metà della capacità rinnovabile era di proprietà di cittadini o di aziende agricole. Un passaggio percepito come decentralizzazione dell’offerta, in termini sia organizzativi che spaziali. Larga parte di queste (86% nel 2015) è attivo nella generazione elettrica, principalmente attraverso la costruzione di capacità eolica e solare e la vendita di energia elettrica con tariffe feed-in.
Nel 2012 circa la metà della capacità rinnovabile era di proprietà di cittadini o di aziende agricole
Circa 1 cooperativa su 5 gestisce reti di teleriscaldamento, che forniscono calore ai propri membri attraverso reti per lo più isolate. In questo caso specifico, la cooperativa è proprietaria sia della capacità di generazione di calore sia della rete di distribuzione. Solo l’1% gestisce o cerca di gestire una rete elettrica locale o regionale.
Dopo il 2014, con la graduale sostituzione degli incentivi feed-in-tariff col sistema delle aste, la crescita delle cooperative è crollata. Ancor più importante, esse sono state presentate come espressione di un’economia alternativa nell’industria energetica: tese a perseguire l’interesse dei loro membri e non del puro e semplice profitto.
Energy cooperatives, Results of the DGRV-Survey (31 dicembre 2015)
Il post rielabora un paragrafo dell’articolo “Nuove forme organizzative locali nell’«Energiewende»” scritto da Sören Becker e pubblicato su Energia 1.19
Sören Becker è ricercatore presso il Dipartimento di Geografia, Università di Bonn e IRI – Transformation of Human-Environment Systems, Università Humboldt di Berlino
Foto: AC Almelor / Unsplash
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