10 Giugno 2019

Sulla liberalizzazione del mercato elettrico: risposta a Chicco Testa

LinkedInTwitterFacebookEmailPrint

Nel suo intervento sul Blog Energia, Chicco Testa continua a replicare una storytelling, secondo la quale “nel bel mezzo di questi investimenti [sui cicli combinati] lo Stato ha deciso di premiare un altro ciclo di investimenti, 100 miliardi euro, interamente garantito dagli incentivi, che ha cannibalizzato e svalutato il primo ciclo di investimenti”.

Peccato che una delibera del CIPE a inizio 1999, cioè quando il suddetto ciclo di investimenti era agli albori, in ottemperanza all’accordo sottoscritto dalla UE a Kyoto avesse indicato in 76,1 TWh l’obiettivo al 2010 per le rinnovabili elettriche, valore vicinissimo al consuntivo per lo stesso anno: 76,964 TWh.

Chi ha successivamente investito in cicli combinati o ha ignorato questo obiettivo obbligato o era convinto che non si sarebbe mai realizzato (propendo per la seconda ipotesi).

Un avvertimento ai soci sul rischio di una futura sovraccapacità di cicli combinati venne peraltro manifestato in modo misurato, ma evidente, nella relazione all’assemblea annuale del 2006 di Assoelettrica dell’allora suo presidente.

Relazione che, guarda caso, sparì dal sito di Assoelettrica subito dopo che, nel 2013, fu citata proprio in una polemica con Chicco Testa, che allora ne era presidente.

Come si vede, le fake news non sono state inventate dai social media, che si limitano ad amplificarle.

GB Zorzoli è membro dell’Associazione Italiana Economisti dell’Energia e del Comitato Scientifico della Rivista Energia


0 Commenti

Nessun commento presente.


Login