Questo l’arco di tempo che la comunità scientifica ha indicato per limitare l’innalzamento delle temperature a 1,5 °C. Pena un peggioramento esponenziale dei fenomeni che si verranno a scaturire. Se è possibile o no a salvare il mondo in poco più di un decennio diventa quindi un interrogativo cruciale da cui dipendono le azioni che decidiamo di intraprendere ora e nel prossimo futuro: se di mitigazione, misure volte a ridurre le emissioni di gas serra e limitare così l’innalzamento della temperatura, o di adattamento, volte mettere in sicurezza le aree che verosimilmente saranno interessate dai fenomeni connessi ai cambiamenti climatici (come le città costiere) o intervenire sui fenomeni sociali che ne deriveranno (come le migrazioni).
Idealmente questi due macro-ambiti d’intervento dovrebbero essere portati avanti parallelamente. Ma in un contesto di risorse scarse (economiche e tecnologiche) e di volontà politica incerta (le misure di mitigazione potrebbero risultare efficaci solo con una piena concertazione tra i paesi, che attualmente non sussiste nonostante l’Accordo di Parigi) è necessario dettare delle priorità.
Più di una volta abbiamo espresso le nostre perplessità sulla possibilità che la tanto attesa transizione energetica avvenga nei tempi sperati, vuoi anche solo per quello che ci insegnano i tempi di penetrazione delle tecnologie. Tante sono tuttavia le voci che discordano con questa visione, che siamo ben lieti di ascoltare e anche di riproporre.
Come nel video realizzato dalla BBC, Can we transform the world in 12 years?, che porta a riprova della possibilità di riuscire nell’impresa, esempi di obiettivi quasi impossibili che l’umanità è riuscita a conseguire in tempi incredibilmente brevi.
Che la speranza sia d’ispirazione.
Foto: Vinson Tan / Pixabay
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