21 Novembre 2019

Con la digitalizzazione aumentano o calano i consumi di energia?

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Come spesso accade con questi tipi di interrogativi la risposta non può che essere: dipende. Da cosa? Dal settore preso in esame, ad esempio, oppure dagli sviluppi che ancora non possono essere previsti con certezza.

Scrivono su Energia 3.19 Laura Cozzi (Chief Energy Modeller, International Energy Agency) e Vincenzo Franza (Enel Strategy Group): “Il tra­sporto su strada, in particolare, è oggi caratterizzato da quattro prin­cipali tendenze: automazione, con­nettività, elettrificazione e condivi­sione. Gli impatti di questi trend sul consumo di energia sono difficili da prevedere. Siano essi di segno po­sitivo o negativo, molto dipenderà dal livello di automazione raggiun­to, nonché dalle barriere normative e dalla risposta dei consumatori.”

“Livelli moderati di automazione possono contribuire alla riduzio­ne delle congestioni e a migliorare l’efficienza dell’utilizzo del carbu­rante. Livelli di automazione eleva­ti – come nel caso dell’auto a guida autonoma – potrebbero portare a un forte incremento dei consumi: con i conducenti che non hanno più bisogno di prestare attenzione alla guida, il costo percepito del tem­po trascorso in auto scenderà, con il risultato che le persone saranno potenzialmente più disposte a tra­scorrere maggior tempo in automo­bile. Ciò equivarrebbe a un aumen­to nelle attività di viaggio, nonché veicoli molto più grandi per aumen­tare il comfort. Tuttavia, alti livel­li di automazione, se abbinati allo sharing, potrebbero aiutare a ridur­re in modo sostanziale consumo di energia e emissioni di CO2. Alterna­tivamente in assenza di pratiche di sharing, alti livelli di automazione potrebbero comportare maggiori consumi ed emissioni di CO2.”

Livelli moderati di automazione possono ridurre i consumi (- congestioni e + efficienza), al contrario livelli elevati possono portare un forte incremento (ma se abbinati allo sharing potrebbero invece ridurli)

“Nel settore buildings, la digitaliz­zazione potrebbe contribuire alla riduzione dei consumi energetici di circa il 10%, per esempio grazie all’utilizzo di termostati smart e all’illuminazione LED intelligente.” Mentre “Nel settore industriale, le tecno­logie digitali sono da tempo utiliz­zate per migliorare la sicurezza, aumentare la produzione e l’effi­cienza degli impianti. Ulteriori ri­sparmi energetici a costi contenu­ti possono essere ottenuti grazie all’installazione di sensori intelli­genti e all’analisi dei dati, abilitan­do alla manutenzione predittiva. La stampa 3D, il machine learning e la connettività potrebbero ave­re impatti ancora maggiori. Ad esempio, la stampa 3D può essere utilizzata per rendere gli aerei più leggeri, riducendo sia il consumo di materiali di costruzione sia il carburante necessario in volo.”

 “L’industria Oil & Gas, attraverso l’uso diffuso delle tecnologie digi­tali, potrebbe ridurre i costi di pro­duzione tra il 10% e il 20%. Le ri­sorse di petrolio e gas tecnicamen­te recuperabili potrebbero essere incrementate di circa il 5% a livello globale, con i benefici maggiori at­tesi nel gas di scisto.”

La digitalizzazione può ridurre i costi e favorire i consumi (ed emissioni), ad esempio nel caso di petrolio e gas, mentre nel settore elettrico può portare risparmi per 80 miliardi di dollari l’anno

 “Nel settore elettrico, la digita­lizzazione può potenzialmente portare a risparmi pari a circa 80 miliardi di dollari l’anno, ovvero circa il 5% dei costi totali annui. Ciò può essere ottenuto riducendo i costi operativi e di manutenzio­ne, migliorando l’efficienza delle centrali e della rete, riducendo le interruzioni e i tempi di fermo non pianificati e prolungando la vita utile degli asset. Un esempio di ap­plicazione concreta è l’uso di dro­ni per monitorare – a basso costo – migliaia di chilometri di linee di trasmissione, spesso su terreni ac­cidentati o poco accessibili.”

 “Oltre all’impatto sui costi, la digitalizzazione sta portando fon­damentali cambiamenti a livello di sistema, abbattendo i tradizio­nali confini tra domanda e offer­ta di energia. Il settore elettrico è probabilmente il primo settore energetico a sperimentare già oggi l’impatto di questa profonda tra­sformazione. Il sistema tradiziona­le – dove l’elettricità è generata in grandi centrali elettriche, trasferita attraverso reti di trasmissione e di­stribuzione e consegnata in modo unidirezionale agli utenti finali nei settori residenziale, commerciale, industriale e dei trasporti – è desti­nato a cambiare radicalmente.”

La digitalizzazione sta portando fon­damentali cambiamenti a livello di sistema, abbattendo i tradizio­nali confini tra domanda e offer­ta di energia

 “La digitalizzazione e la connet­tività, unita all’elettrificazione dei consumi finali di energia – con la diffusione dei veicoli elettrici e le pompe di calore – e alla crescita della generazione distribuita, con­sentirà a milioni di consumatori di produrre, consumare, immagazzi­nare e vendere l’energia elettrica prodotta e fornire servizi di bilan­ciamento alla rete, aprendo a nuovi modelli di business.”

“È possibile identificare almeno tre principali ambiti di trasforma­zione del sistema elettrico che le tec­nologie digitali possono agevolare, in particolare: il demand response per l’integrazione delle fonti ener­getiche rinnovabili non program­mabili, l’implementazione dello smart charging per i veicoli elettrici e la generazione distribuita.”

Il post riprende passaggi dell’articolo di Laura Cozzi e Vincenzo Franza Digitalizzazione: una nuova era nell’energia? pubblicato su Energia 3.19

Laura Cozzi, Chief Energy Modeller, International Energy Agency
Vincenzo Franza, Enel Strategy Group 

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Foto: pxhere

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