15 Gennaio 2020

La ricarica intelligente dei veicoli elettrici: cos’è e quali vantaggi comporta

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Il termine “smart” è sempre più associato a tecnologie digitali che hanno a vario titolo a che fare con l’energia. “Intelligenti” saranno le città del futuro, i contatori del gas e dell’elettricità, i termostati, l’illuminazione. Su Energia 3.19 Laura Cozzi (Chief Energy Modeller, International Energy Agency) e Vincenzo Franza (Enel Strategy Group) ci spiegano in che modo anche le ricariche dei veicoli elettrici diventeranno “smart” e quali vantaggi ciò potrà comportare a livello di investimenti e nell’interazione con le energie rinnovabili.

“La diffusione dei veicoli elettrici è potenzialmente in grado di rivo­luzionare il trasporto passeggeri, con implicazioni di vasta portata per l’economia e per il settore ener­getico. Il modo in cui viene imple­mentata l’infrastruttura di ricarica e le tecnologie utilizzate potrebbe­ro avere un impatto significativo sul sistema elettrico. Concentrando la ricarica dei veicoli elettrici nelle ore del giorno in cui la generazione rinnovabile è più alta potrebbe ri­durre la necessità di capacità di ge­nerazione aggiuntiva, offrendo ri­sparmi significativi per il sistema.”

La ricarica intelli­gente può offrire risparmi significativi per il sistema e per le tasche dei consumatori

“Quando e dove saranno ricarica­ti i veicoli elettrici e quanta potenza sarà necessaria dipenderà non solo dai comportamenti dei conducen­ti, ma anche dagli incentivi e dai segnali di prezzo che sono forniti ai consumatori. La ricarica intelli­gente richiede un’infrastruttura di­gitale per consentire la comunica­zione tra i punti di ricarica e la rete elettrica, così da essere in grado di modulare la domanda elettrica.”

 “L’aumento del fabbisogno di ca­pacità elettrica installata dovuto alla mobilità elettrica dipende for­temente dal livello di penetrazione dei veicoli elettrici. In uno scena­rio al 2040 che prevede 150 milioni di veicoli elettrici, il fabbisogno di nuova capacità elettrica installata ammonta a 140 GW (6); tuttavia grazie all’implementazione dello smart charging, tale livello può es­sere ridotto di circa il 50%, a 75 GW (Fig. 1).”

Un’ampia diffusione delle auto elettriche richiede nuova capacità di generazione per farle muovere; grazie allo smart charging, questa può essere fortemente contenuta, con un significativo risparmio in termini di investimenti in infrastrutture elettriche

 “In uno scenario più ambizioso in cui la flotta mondiale di veicoli elettrici raggiunge i 500 milioni entro il 2040, il risparmio di capacità aumenta a 110 GW. Tale flessibilità fornita dallo smart charging evita rispettivamente in­vestimenti pari a 100 miliardi di dollari e 280 miliardi di dollari in infrastrutture elettriche (nuove capacità di generazione di energia elettrica e trasmissione e distribu­zione), altrimenti necessarie a co­prire il picco di domanda di elettri­cità dei veicoli elettrici.”

“Oltre allo smart charging, è pos­sibile ottenere ulteriori risorse di flessibilità grazie alla tecnologia V2G (Vehicle to Grid) che consen­te sia di prelevare sia di immettere energia elettrica, potendo così for­nire servizi di bilanciamento alla rete.”

Il business delle ricariche intelligenti ha colto l’interesse anche delle compagnie petrolifere che cercano di diversificare dalle loro attività tradizionali

Che il potenziale dietro le ricariche intelligenti sia elevato lo rileva anche GB Zorzoli in un altro articolo pubblicato sempre su Energia 3.19 nel quale affronta il tema del crescente interesse delle compagnie petrolifere verso il business elettrico.

Tra le evidenze riportate di questo crescente interesse vi è quella della compagnia anglo-olandese Shell che “è entrata nel business della ricarica «smart» dal 2013, dove opera con la controllata RechargePlus che offre ai possessori di auto elettrica in California energia offpeak (e quindi a minor costo) e nel 2017 ha comprato l’operatore di punti di ricarica europeo NewMotion e a gennaio 2019 l’americana Greenlots.”

Nel loro articolo, Cozzi e Franza non mancano tuttavia di chiudere con un ammonimento che può sembrare scontato ma non sempre lo è: “L’elettrificazione dei trasporti potrà contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera solo se il settore power sarà interessato da una generazione low-carbon.”


Il post riprende passaggi dell’articolo di Laura Cozzi e Vincenzo Franza Digitalizzazione: una nuova era nell’energia? e di GB Zorzoli Un mercato contendibile pubblicati su Energia 3.19

Laura Cozzi, Chief Energy Modeller, International Energy Agency
Vincenzo Franza, Enel Strategy Group 

GB Zorzoli è membro dell’Associazione Italiana Economisti dell’Energia e del Comitato Scientifico della rivista Energia

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Foto: Andrew Roberts / Unsplash

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