30 Giugno 2020

Impatto del lockdown sul sistema energetico italiano

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L’emergenza COVID-19 e le misure adottate per fronteggiarla hanno avuto effetti immediati sul sistema energetico nazionale. Su ENERGIA 2.20 Francesco Gracceva, Ettore Bompard, Bruno Baldissara, Stefano Corgnati, Carmelo Mosca e Alessandro Zini forniscono una prima valutazione e stima degli effetti della crisi in corso sui consumi di energia e sulle emissioni nel primo semestre 2020. Offrono anche un’anticipazione del futuro sistema elettrico, che ha rivelato una condizione simile a quella attesa realizzarsi nel percorso di decarbonizzazione: l’aumento della generazione non convenzionale, pur fondamentale in termini di sostenibilità, mostra grandi sfide in termini di sicurezza.

L’analisi dell’andamento del sistema energetico italiano nei tre mesi interessati da lockdown (marzo-maggio) pubblicata sul numero 2.20 di ENERGIA fornisce utili elementi informativi sulla dinamica delle sue principali variabili reali in presenza di uno shock esogeno e valutazioni su quel che ne potrebbe derivare in futuro. “Sulla base di dati parziali e non definitivi, nei tre mesi interessati dal lockdown i consumi di energia primaria sono stimati in riduzione di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019, corrispondenti a un calo di quasi 9 mil. tep.”

In termini di fonti primarie circa il 60% della riduzione è stata registrata dal petrolio, un 25% dal gas naturale, meno del 10% dai solidi e importazioni elettriche, mentre le fonti rinnovabili hanno registrato un leggero aumento, in linea con quanto accaduto nella generalità dei paesi europei (par. 1. Consumi di energia primaria nel trimestre marzo-maggio 2020).

“Il forte calo dei consumi di petrolio è per gran parte riconducibile al crollo dei consumi dei principali carburanti per autotrazione (…) con un calo più accentuato per la benzina, a causa della maggiore riduzione del traffico dei veicoli leggeri rispetto a quelli pesanti. Riduzioni ancora maggiori hanno riguardato i carboturbo destinati al trasporto aereo, con un calo tendenziale è nell’ordine dell’80%” (par. 1.1. Prodotti petroliferi e mobilità).

Il calo dei consumi di gas ha riguardato tutti i settori, ma in particolare la richiesta termoelettrica (-22%)

Il calo dei consumi di gas ha riguardato tutti i settori, ma in particolare la richiesta termoelettrica ridottasi di circa il -22% sullo stesso periodo del 2019, in conseguenza del calo dei consumi elettrici. “È comunque rilevante lo scarto tra la riduzione della richiesta di gas della termoelettrica e quella della domanda elettrica, spiegabile con l’incremento della produzione da fonti rinnovabili” (par. 1.2. Gas naturale e domanda elettrica).

La riduzione della domanda ha avuto un effetto dirompente sul mercato elettrico (par. 2. Effetti del lockdown sul sistema elettrico), con una forte riduzione dei prezzi dell’energia, per la riduzione della generazione termoelettrica dovuta al suo posizionamento più in alto nell’ordine di merito economico rispetto alle rinnovabili (par. 2.1. Domanda e prezzi). “A questo si è aggiunto il crollo del prezzo del gas naturale sui mercati all’ingrosso, sceso ai minimi storici (oltre il 60% in meno a maggio rispetto a un anno prima)”. In seguito al lockdown il sistema elettrico è venuto a trovarsi improvvisamente in una condizione prossima a quella che dovrebbe derivare nel medio periodo dall’auspicato percorso di decarbonizzazione.

Si è assistito a una sorta di esperimento sulle possibili implicazioni del futuro sistema elettrico

“Si è dunque assistito a una sorta di esperimento sulle possibili implicazioni del futuro sistema elettrico. Il peso aumentato della generazione non convenzionale e non programmabile (fotovoltaico ed eolico), pur fondamentale in termini di sostenibilità, pone infatti alcune sfide per la gestione in sicurezza del sistema, data l’aleatorietà della potenza generata, con difficoltà di controllo e di previsione, e la connessione mediata da dispositivi elettronici, con conseguente riduzione di inerzia, margini di riserva e risorse regolanti (per frequenza e tensione)” (par. 2.2. Un’anticipazione del futuro sistema elettrico).

“Sebbene in genere i rischi siano maggiori in caso di aumento della domanda (…) nel caso di significativo calo della domanda e peso rilevante di generazione non convenzionale si pone il problema della disponibilità di risorse flessibili (ARERA 2013). (…) Al momento l’incertezza sull’evoluzione della pandemia è ancora massima, come lo è l’incertezza sulle prospettive di ripresa dell’economia (Locarno e Zizza 2020). È dunque estremamente difficile anche fare previsioni riguardo all’evoluzione del sistema energetico. Quello che è possibile fare è effettuare una prima stima dell’impatto «minimo» che la crisi avrà su consumi di energia ed emissioni su base annua (…). Da questo punto di vista l’impatto della crisi resterà senza precedenti” (par. 3. Una valutazione d’insieme e prospettive di breve periodo).

“Nei primi cinque mesi del 2020 i consumi di energia primaria sono stimati in calo di circa il 14% (-10 Mtep) rispetto allo stesso periodo del 2019 (…). Le emissioni di CO2 sarebbero in calo nel periodo di oltre il 15% (…). Infine, per una prima valutazione della possibilità che dalla crisi possano emergere cambiamenti «strutturali» si può confrontare l’evoluzione dei consumi di energia primaria con quella dell’indice elaborato da ENEA per sintetizzare l’andamento di un insieme di “variabili guida” (PIL, produzione industriale, clima, prezzi dell’energia)”.

“Nell’insieme, la (pur preliminare) analisi effettuata sembra confermare che nel percorso di decarbonizzazione un ruolo centrale lo avranno l’evoluzione del sistema dei trasporti (Amelang 2020b) e l’effettiva realizzazione di una efficiente e sicura decarbonizzazione del sistema elettrico (Rocchio 2020, Keay 2016)”.


Il post presenta l’articolo Impatto sul sistema energetico italiano (pp. 26-31) di Francesco Gracceva, Ettore Bompard, Bruno Baldissara, Stefano Corgnati, Carmelo Mosca e Alessandro Zini pubblicato su ENERGIA 2.20


Francesco Gracceva, Bruno Baldissara e Alessandro Zini sono ricercatori ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile)

Ettore Bompard, Stefano Corgnati e Carmelo Mosca fanno parte del gruppo di ricerca EST@energycenter/PoliTO


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Foto: Pixabay


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