Cosa rende nel nostro Paese una notizia sull’energia notiziabile? Perché eventi importanti vengono trascurati, mentre altri secondari riempiono le pagine dei giornali? Questa estate offre alcuni esempi lampanti: gli immaginifici sviluppi dell’idrogeno godono di una netta sovraesposizione, mentre vengono ignorati gli eclatanti blackout della California, che dovrebbero far riflettere sulle difficoltà di una dirompente penetrazione delle rinnovabili nel sistema elettrico (anche per l’Italia), e la possibile cessione di Edison da parte di Edf, che avrebbe un notevole impatto sul sistema e sul mercato elettrico italiano.
A chi segue quotidianamente le vicende dell’energia sorge spesso un interrogativo: cosa rende nel nostro Paese una notizia sull’energia notiziabile? Perché di un importante evento non se ne parla affatto mentre di un altro, pur meno rilevante, ne sono piene le pagine dei giornali?
Un argomento ad esempio ultra trattato di questi tempi è il resuscitato idrogeno, nelle sue diverse colorazioni. Se ne cominciò a parlare come ‘combustibile alternativo’ dopo la prima crisi petrolifera del 1973, ma solo nell’Energy and Policy Act 1992, sotto la presidenza di George Bush senior, venne inserito tra le opzioni rinnovabili. Molti denari spesi, nessun risultato.
Se ne riprese a parlare all’inizio del Millennio col primo best-seller del guru Jeremy Rifkin – Economia all’idrogeno – del 2002 ove ne profetizzava a breve un trionfo, affermando che con l’idrogeno si sarebbe affermato “Il primo regime energetico veramente democratico”. Secondo Rifkin avrebbe dovuto trarsi dal metano (color blue) con minimo impatto quindi sul calo delle emissioni di anidride carbonica. Non ne seguì nulla, confermando l’infima considerazione che la comunità scientifica aveva delle teorie rifkiniane. Pierre Bacher dell’Académie Technologies francese le bollò (in un articolo su ENERGIA del 2009) Come “pieno delirio!” e “pericolosa utopia”.
Dell’idrogeno – opzione tecnologica dal passato infelice che potrebbe avere sviluppi positivi ma in un futuro lontanissimo – si riempiono le pagine dei quotidiani…
Di idrogeno si è ripreso a parlare di questi tempi, in una contrapposizione di tecnologie che cela uno scontro di interessi aziendali, con la proposta della Commissione europea, su spinta tedesca, della Hydrogen Strategy. Strategia tesa ad accrescere la quota del vettore idrogeno generato da rinnovabili (color verde) da zero ad un quarto della domanda di energia. Quel che richiederebbe investimenti per centinaia di miliardi di dollari, un drastico calo dei suoi altissimi costi di produzione, una modifica degli assetti regolatori dei trasporti per rispettarne l’unbundling.
Come per le altre tecnologie di decarbonizzazione, è bene che si studino, si sviluppino e se ne parli. Il tema è rilevante, ma in termini relativi (non è peraltro ignorato anche da questo blog, da ultimo con i commenti di Stefano Verde e Alessandro Clerici). Resta un interrogativo: perché un’opzione tecnologica dai possibili sviluppi futuri ma con nulla incisività sul presente debba oscurare fatti di attualità di imparagonabile maggior rilevanza? Quale logica muove chi decide i contenuti dei media?
…mentre i blackout che stanno martoriando la ricca ed evoluta California passano in sordina
Di due, in particolare merita riferire. Il primo riguarda i ripetuti blackout elettrici nell’avanzatissima California causati in parte dal gran caldo ma soprattutto da un eccesso di produzione delle discontinue rinnovabili, specie eolico, cui l’insufficiente potenza suppletiva (nucleare e gas naturale), per 4.400 MWe, non ha potuto porre rimedio.
Sul far della sera, come riporta Chicco Testa nel suo commento su questo Blog, quando l’apporto del solare declina, 250-300 mila famiglie, per oltre 3 milioni di persone, restano al buio con un sistema di distacco a rotazione (rolling blackout) per evitare il collasso della rete.
Contemporaneamente, il prezzo all’ingrosso nel mercato californiano è schizzato alle stelle: 3.800 doll/kwh!: 95 volte quello italiano negli stessi giorni di metà agosto.
Il prezzo all’ingrosso nel mercato californiano è schizzato alle stelle: 3.800 doll/kwh: 95 volte quello italiano!
È curioso notare come al blackout – di una sola giornata – che l’8 settembre 2011 colpì la città di San Diego (e buona parte della California), la nostra stampa nazionale riservò molti articoli per diversi giorni. Sebbene la portata degli attuali blackout sia molto più rilevanti di quella di allora, questa volta non si ritiene opportuno parlarne.
Sarebbe invece importante farlo in considerazione dell’aumento anche da noi verificatosi, e ancor più previsto in prospettiva, della quota delle rinnovabili nella complessiva generazione elettrica, se non altro, per rimarcare la miglior situazione in cui ci troviamo rispetto agli Stati Uniti, grazie ad una maggior potenza suppletiva e a una miglior regolazione.
Si è preferito tacere, ad essere malevoli, per non mettere in cattiva luce (è il caso di dirlo) il mondo delle rinnovabili.
Alberto Clô è direttore di ENERGIA
Su Idrogeno leggi anche:
L’era dell’idrogeno è davvero alle porte? \1, di Alessandro Clerici, 10 Agosto 2020
L’era dell’idrogeno è davvero alle porte? \2, di Alessandro Clerici, 10 Agosto 2020
L’idrogeno verde passa dal giallo e dal blu, di Stefano Verde, 1 luglio 2020
Transizione energetica europea a rischio, di Redazione, 25 giugno 2020
Il prestigiatore, di Alberto Clò, 24 ottobre 2019
Sul blackout in California e l’impatto del lockdown sui sistemi elettrici leggi anche:
California, blackout e rinnovabili: religione senza buon senso, di Chicco Testa, 24 Agosto 2020
Lezioni per i regolatori – Post scriptum, di Giovanni Goldoni, 17 Agosto 2020
Impatto del lockdown sul sistema energetico italiano, di Redazione, 30 Giugno 2020
Lezioni per i regolatori (parte terza): l’impatto del lockdown sul sistema elettrico del Regno Unito, di Giovanni Goldoni, 3 Giugno 2020
Lezioni per i regolatori (parte seconda): l’impatto del lockdown sul sistema elettrico tedesco, di Giovanni Goldoni, 3 giugno 2020
Lezioni per i regolatori (prima parte): l’impatto del lockdown sui sistemi elettrici di Italia, Spagna, Francia, di Giovanni Goldoni, 26 Maggio 2020
Foto: Flickr
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