La pandemia ha creato le condizioni per introdurre una nuova normalità che ha scardinato, in pochi mesi, modelli aziendali e stili di vita consolidati. Puntando su spirito di adattamento e devozione tecnologica, Saipem ha affrontato la crisi in maniera responsabile, mettendo a punto nuovi strumenti (lavoro da remoto, digitalizzazione, automazione dei processi e robotica) e rafforzando nuovi modelli di business per affrontare contesti in continuo cambiamento. Alcuni estratti dell’intervento di Stefano Cao, CEO di Saipem, pubblicato su ENERGIA 3.20
Il drastico calo della domanda di beni e servizi che ha caratterizzato il primo semestre dell’anno non ha risparmiato nessun settore, ma alcuni business hanno mostrato maggiore resilienza: Stefano Cao, CEO di Saipem, racconta su ENERGIA 3.20 come un’azienda che opera in 70 paesi è riuscita ad affrontare la crisi. Riportiamo alcuni estratti del suo intervento.
“La pandemia da coronavirus e il crollo del prezzo delle materie prime stanno avendo un profondo impatto sul sistema energetico globale, fornendo inoltre nuova linfa al preesistente dibattito tra coloro che vedono, anche in questa crisi, un’occasione per dare una spallata alle fonti fossili e coloro che, invece, soprattutto in questo nuovo scenario, le ritengono quanto mai indispensabili per la crescita economica ancora per molti decenni.
Non è da escludere che il ricorso a una spesa eccezionale per far fronte all’attuale crisi possa indurre alcuni paesi a virare, almeno nel medio termine, verso una politica industriale ad alta intensità di fonti fossili. Dinamica, questa, che potrebbe rischiare di vanificare, temporaneamente, lo sforzo verso uno sviluppo sostenibile. D’altra parte, le nuove sensibilità sociali accentuate dall’attuale scenario e processi regolatori e di cambiamento già in corso potrebbero operare in controtendenza a questi impulsi strettamente economici e sostenere la transizione energetica”.
Un’occasione per rafforzare il processo di diversificazione del business e rinvigorire i progetti di transizione energetica
“Tradizionalmente definita fornitore di servizi del settore Oil&Gas, Saipem oggi è un Global Solution Provider che ha avviato una profonda rivisitazione strategica, ristrutturazione finanziaria e riorganizzazione operativa, introducendo una struttura divisionale e diversificando le attività dai settori dell’energia a quelli delle infrastrutture, nel senso più ampio del termine. Un modello di business nato dalla consapevolezza sia del contesto di mercato esterno sia dalle caratteristiche distintive dell’organizzazione in termini di capitale umano, competenze tecniche, tecnologie e cultura storicamente orientata all’innovazione e alla gestione delle complessità (siano esse tecniche, geografiche, tecnologiche, etc.)”.
Una trasformazione radicale nel modo di vivere e concepire la quotidianità, che richiede una reazione immediata e una grande capacità di adattamento
“Oggi circa il 70% del portafoglio della società è svincolato dal greggio. Sono state valorizzate attività nei settori contigui al tradizionale petrolio, dove è stato possibile traslare e utilizzare le sinergie derivanti dagli asset(ad esempio, le navi da sollevamento), dalle competenze ingegneristiche e tecnologiche, quali il settore delle rinnovabili o della gestione del ciclo della CO2. Questo è il risultato della strategia di revisione del modello di business attuata da tempo dall’azienda, focalizzata sulla transizione energetica e sulla diversificazione.
Una strategia che si conferma valida anche nel nuovo scenario post-pandemia. Nel primo semestre dell’anno, l’acquisizione di nuovi contratti ha raggiunto i massimi livelli nella storia di Saipem: circa 26 miliardi di euro se si includono i progetti non consolidati. È evidente come in una situazione complessa dal punto di vista operativo e gestionale, Saipem non si è fermata: navi e cantieri hanno proseguito le attività, non c’è stata nessuna cancellazione di contratti nel segmento Engineering & Construction, mentre l’unica cancellazione ha riguardato un contratto nel Drilling Offshore”.

Nel primo semestre dell’anno, l’acquisizione di nuovi contratti ha raggiunto i massimi livelli nella storia di Saipem: circa 26 miliardi di euro se si includono i progetti non consolidati
Seppur non illesa dagli effetti della «tempesta perfetta» generata dall’emergenza Covid-19, Saipem ha saputo sviluppare degli anticorpi efficaci costituiti da una genetica forte e da un sistema immunitario che negli anni si è rafforzato attraverso l’evoluzione della società in contesti in continuo cambiamento. Da Global Solution Provider può contare oggi su un robusto e diversificato portafoglio ordini che consentirà di navigare la crisi con più serenità.
La strada sembra tracciata: con una transizione energetica che durerà per i prossimi decenni, trovare e sviluppare nuovi paradigmi e soluzioni tecnologiche innovative per infrastrutture digitali e fisiche e sapersi adattare a contesti in continua evoluzione costituirà senz’altro un fattore di successo”.
Il post presenta l’articolo Sopravvivere alla «tempesta perfetta» di Stefano Cao, in pubblicazione su ENERGIA 3.20
Stefano Cao è CEO di Saipem
Foto: Unsplash
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