L’agricoltura può e deve svolgere un ruolo chiave nel contrastare il cambiamento climatico. Attraverso la fotosintesi è in grado di catturare la CO2 e trasformarla in un’ampia gamma di prodotti. Incrementando e ottimizzando questa capacità, l’agricoltura può non solo aumentare la propria produttività, ridurre le proprie emissioni e salvaguardare la fertilità del suolo contrastando gli effetti del cambiamento climatico, ma anche e soprattutto catturare e sequestrare CO2 aggiuntiva sino a diventare «carbon negative». L’articolo di Lorella Rossi, Guido Bezzi, Paolo Mantovi, Laura Valli, Stefano Bozzetto e David Chiaramonti pubblicato su ENERGIA 4.20 inquadra l’unicità dell’agricoltura come ambito di intervento, l’importanza del carbonio organico nei suoli e il potenziale di stoccaggio. Analizza la situazione italiana e illustra i principi dell’agroecologia e le pratiche agricole sostenibili a partire dal Biogasfattobene® e dalle 10 azioni del progetto «Farming for Future».
Non solo l’Unione Europea nella sua comunicazione A Clean Planet for All “ha chiaramente indicato come il contributo del LULUCF (Land Use Land Use Change Factor) e quello delle Carbon Removal Technologies sarà essenziale per il conseguimento dell’obiettivo di contenimento dell’innalzamento della temperatura mondiale entro 1,5 °C al 2050, assieme a una drastica riduzione delle emissioni «non-CO2» da agricoltura (…) Anche l’IPCC nel 2019 (7) ha confermato l’importanza del suolo e delle modalità di coltivazione come drivers nella lotta al cambiamento climatico, sottolineando la necessità di agire sulla produzione agricola con misure di sequestro del carbonio”.
Su ENERGIA 4.20 Lorella Rossi, Guido Bezzi, Paolo Mantovi, Laura Valli, Stefano Bozzetto e David Chiaramonti affrontano l’unicità dell’agricoltura come ambito di intervento, l’importanza del carbonio organico nei suoli e il potenziale di stoccaggio, analizzano la situazione italiana e illustrano i principi dell’agroecologia e le pratiche agricole sostenibili, a partire dal Biogasfattobene®, e dalle 10 azioni del progetto «Farming for Future».
Agricoltura e foreste possono rimuovere fino a 300 mil. tonn. CO2/anno dall’atmosfera, catturandola con la fotosintesi e stoccandola nel suolo sotto forma di sostanza organica
“Proprio qui sta l’unicità di questo settore: uno dei pochi che ha un’innata capacità di integrare e integrarsi nei cicli produttivi in un’ottica circolare. In questo modo può incrementare la propria produttività, ridurre le proprie emissioni e, allo stesso tempo, salvaguardare la fertilità del suolo svolgendo un significativo ruolo di mitigazione delle emissioni”.
Dopo aver inquadrato nell’introduzione lo stato dell’arte nell’Unione Europea (“L’agricoltura europea, infatti, è stata responsabile nel 2018 di emissioni di gas serra per circa 435,3 mil. tonn. CO2eq, livello all’incirca in linea col periodo 2009-2018”) e le azioni messe in campo (strategia Farm to Fork), l’articolo prende in esame la situazione italiana (par. 1) proponendo tre principali linee di intervento per rendere l’agricoltura italiana strategica adottando un approccio «agroecologico»:
- Porre la fertilità del suolo al centro dell’attenzione
- Mirare all’incremento dell’efficienza produttiva secondo le peculiarità delle diverse filiere che caratterizzano il comparto agricolo e agroalimentare italiano
- Promuovere e attuare, unitamente alle produzioni alimentari, la produzione e l’uso di energie rinnovabili sostenibili, la bioeconomia e l’integrazione dei cicli produttivi da cui trarre valore aggiunto in applicazione di una reale economia circolare.
L’analisi passa dunque ai principi dell’agroecologia e le pratiche agricole sostenibili (par. 2) presentando le azioni per ridurre le emissioni dell’agricoltura italiana in una prospettiva net-zero (par. 2.1) a partire dai principi del Biogasfattobene® (“il modello di agricoltura integrata food&fuel promosso dal Consorzio Italiano Biogas”) per approdare alle «10 Azioni» del progetto «Farming for Future», “le proposte (del) CIB, per la riconversione agroecologica dell’agricoltura italiana anche grazie all’implementazione della roadmap del biogas agricolo”.
La digestione anaerobica e la carbonizzazione della sostanza organica via pirolisi (con produzione di biochar) possono facilitare la conversione agro-ecologica delle attività agricole
Il focus si sposta quindi sull’importanza del carbonio organico nei suoli e il potenziale stoccaggio (par. 2.2). “Il suolo, infatti, agisce nel ciclo della CO2 come un moderatore dinamico degli scambi con l’atmosfera fornendo nutrimento alle piante e, allo stesso tempo, capacità di stoccaggio di parte di quanto catturato e organicato con la fotosintesi sotto forma di sostanza organica. Si crea, quindi, un bilancio tra apporti e asportazioni che, se mantenuto positivo, contribuisce sia all’incremento della fertilità che al sequestro del carbonio (Fig. 6) (13)”.
Ulteriore approfondimento è poi dedicato alla fissazione del carbonio e il suo impiego nei suoli poveri e marginali: il biochar (par. 2.3). “È ben noto come il carbonio nelle biomasse può essere stabilizzato anche tramite il processo di carbonizzazione, mediante pirolisi lenta, o ricavato come coprodotto di altri processi quali gassificazione. È altrettanto noto come questo materiale non solo contribuisca al sequestro di carbonio in modo definitivo (e a costi estremamente competitivi rispetto ad altre soluzioni), ma che rappresenti un validissimo ammendante (ossia un materiale che agisce positivamente sulle caratteristiche chimiche fisiche e biologiche del suolo migliorandone la fertilità) per recuperare terreni marginali (14) e aumentarne la resilienza al cambiamento climatico”.
In Sud Europa si stimano circa 8,5 mil. di ettari di superfici aride e in via di desertificazione
Chiudono l’articolo alcune riflessioni che tengono in considerazione gli effetti provocati dalla pandemia di Covid-19 e le risorse che arriveranno dall’Europa al nostro Paese (3. Conclusioni). “L’agricoltura italiana, sia a livello di governo centrale che attraverso le Regioni (soggetti cui competono le politiche agricole sul territorio), dovrà cogliere questa opportunità per mettere letteralmente «in campo» le soluzioni più innovative per una conversione green del settore”.
Il post presenta l’articolo Unicità dell’agricoltura nel contrasto ai cambiamenti climatici (pp. 32-39) di Lorella Rossi, Guido Bezzi, Paolo Mantovi, Laura Valli, Stefano Bozzetto, David Chiaramonti pubblicato su ENERGIA 4.20
Lorella Rossi, Guido Bezzi, Stefano Bozzetto, CIB Consorzio Italiano Biogas e Gassificazione
Paolo Mantovi, Laura Valli, Centro Ricerche Produzioni Animali C.R.P.A.
David Chiaramonti, Politecnico di Torino – Corresponding author
Gli autori ringraziano Claudio Fabbri (Iniziative Biometano SpA) per il supporto e la collaborazione al progetto Farming for Future.
Foto: Pexels
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