Le 10 previsioni energetiche secondo gli analisti Wood Mackenzie, dai mercati petroliferi ai costi del solare, passando per le esportazioni di carbone fino ai veicoli elettrici. Come per tutte le previsioni, possono facilmente rivelarsi errate, ma restano un’utile bussola per navigare nell’incertezza che avvolge questo 2021 appena iniziato.
1. La forte crescita della domanda di petrolio farà aumentare i prezzi
Secondo Wood Mackenzie, la domanda mondiale di petrolio aumenterà di 6,6 milioni di barili al giorno anno su anno nel 2021, invertendo circa i due terzi del crollo di quasi 10 milioni di barili al giorno nel 2020.
La Cina ha già visto la domanda di petrolio rafforzarsi nel IV trimestre 2020 a livelli più alti rispetto allo stesso periodo del 2019, un primo segno di quella che presto sarà realtà: una vivace crescita della domanda globale anno su anno nel 2021. Una tendenza che rafforzerà l’equilibrio tra domanda e offerta entro la seconda metà del 2021 e sosterrà i prezzi del petrolio.
Dinamica al centro del recente commento del direttore Alberto Clô Primum vivere, deinde philosophari: fare la transizione energetica, ma anche arrivarci vivi.

2. Un altro anno di stasi per l’Oil&Gas (anche se i prezzi aumenteranno)
I livelli di investimento nel settore upstream rimarranno invariati a circa 300 miliardi di dollari nel 2021. Wood Mackenzie prevede che vengano sanzionati una ventina di grandi progetti, rispetto a poco più di 10 nel 2020, ma solo la metà della tendenza precedente la pandemia.
3. Accelera la diversificazione delle compagnie Oil&Gas verso l’energia low-carbon…
Dopo gli annunci, le majors europee cercheranno di concretizzare le loro aspirazioni di neutralità carbonica investendo in tecnologie a basse emissioni. Il cambio di amministrazione negli Stati Uniti, l’incombente COP26 e il mutamento di sentimento degli stakeholder aumenterà la pressione sule altre compagnie internazionali e nazionali.
4. …altre compagnie fisseranno obiettivi di riduzione delle emissioni
L’obiettivo di neutralità carbonica al 2050 fissato da un gruppo di 30 fund managers con un portafoglio di 9 trilioni di dollari è segno di come la pressione degli investitori sul cambiamento climatico stia aumentando. Dall’inizio dell’anno, le autorità di regolamentazione nell’UE e nel Regno Unito inizieranno a spingere le società quotate ad adottare le raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures per parlare delle loro emissioni e dei rischi climatici. Il combinato disposto di queste pressioni spingerà altre aziende ad assumere impegni in materia di emissioni con obiettivi di medio e lungo termine.
5. Ondata di M&A in arrivo nel tight oil USA
Tutti i pezzi necessari per il mega consolidamento sono al loro posto. Le aziende finanziariamente forti possono sfruttare il loro vantaggioso costo del capitale. Accordi ben congegnati possono ridurre i requisiti di capitale per la manutenzione. Le fusioni che consentono diversificazione offrono una mitigazione del rischio estremamente necessaria alle imprese del tight oil. Gli attori principali nel Permian Basin si ridurranno a 5 e qualche nome eccellente sparirà.
6. Nuovi minimi per i prezzi dei contratti d’acquisto di energia solare: sotto 13 $/MWh, e non in Medio Oriente
L’industria solare è abituata a vedere i record dei prezzi PPA crollare ogni pochi mesi. Dei 5 contratti PPA col punteggio più basso, tutti tranne uno sono stati in Medio Oriente, che vanta condizioni favorevoli per l’energia solare a low-cost: basso costo del capitale, ritiro garantito, supplier equity ed elevati livelli di irraggiamento solare. 2 contendenti al record degli Emirati Arabi Uniti del prezzo più basso al mondo di PPA solare (13,50 $/MWh): Spagna e Cile che tengono aste di energie rinnovabili rispettivamente a gennaio e maggio. Entrambi i paesi hanno mercati all’ingrosso ben consolidati che possono indurre offerte aggressive da parte degli sviluppatori, che si aspettano entrate commerciali post-PPA nel back-end dei contratti. Questa tendenza è globale in quanto i proprietari di asset diventano più sofisticati, rinunciando ai ricavi contrattati e accettando un’esposizione commerciale parziale o completa quando i costi dell’energia solare diminuiscono e la durata prevista degli asset aumenta.
7. Veicoli elettrici: le vendite raggiungeranno le 4 milioni di unità, +74% rispetto al 2020
I programmi di stimolo di molti paesi per attenuare l’impatto economico della pandemia includono un forte supporto per i veicoli elettrici. È probabile che le misure approvate quest’anno daranno frutti nel 2021. La Cina ha esteso le sue generose politiche di sussidio fino al 2022. Diversi paesi UE hanno aumentato i sussidi e fissato più rigorosi obiettivi di riduzione delle emissioni. Un cambio di direzione è atteso anche negli Stati Uniti.
8. Crescono le partecipazioni azionarie dei governi nelle catene di approvvigionamento critiche della transizione energetica
Le catene di approvvigionamento per l’energia a basse emissioni di carbonio diventano sempre più strategiche. Per metalli come litio, nichel e cobalto, i governi adotteranno misure per sviluppare forniture sicure. È probabile che tali mosse includano l’assunzione di partecipazioni in asset critici e la garanzia finanziaria per gli investimenti del settore privato in paesi in cui fino ad ora non è possibile investire in risorse essenziali.
Mutamenti nelle catene del valore occorreranno anche in seguito alla pandemia, come rileva Romano Prodi nel suo articolo pubblicato su ENERGIA 4.20.
9. Il divieto della Cina sulle importazioni di carbone dall’Australia durerà tutto l’anno
Anche se avere accesso al carbone australiano rende certamente le cose più facili per gli acquirenti cinesi, ci sono molte fonti alternative disponibili se sono disposti a pagare di più. Le catene di approvvigionamento internazionali possono essere riallineate per continuare a soddisfare la domanda cinese. I prezzi interni del carbone sono stati autorizzati a salire quest’anno, a dimostrazione della volontà del governo cinese di finanziare questo spostamento nell’approvvigionamento delle sue importazioni.
10. L’Amministrazione Biden procederà con cautela sulla politica climatica
Nonostante le promesse di “agire sul clima immediatamente e ambiziosamente “, le realtà politiche ed economiche limiteranno la velocità con cui Joe Biden può muoversi. La composizione del Senato impedirà l’approvazione di qualsiasi legislazione radicale sul clima e, almeno inizialmente, un’economia fragile mitigherà le misure che potrebbero costare posti di lavoro, come un giro di vite sull’industria del petrolio e del gas. Ci saranno alcune importanti mosse simboliche, come il rientro degli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi e la fissazione di un obiettivo di zero emissioni nette per gli Stati Uniti entro il 2050. Ma in termini di politiche concrete, non sono da aspettarsi politiche decise e decisive nel 2021.
Il raggio d’azione dell’Amministrazione Biden in tema di energia e clima è analizzato in maniera approfondita da Gaetano Di Tommaso (Science Po) su ENERGIA 4.20.
La scienza ci sta mostrando un futuro migliore: un 11esimo punto per gli anni a venire
Nella penombra del 2020, i progressi della scienza e della tecnologia hanno offerto speranza. Ovviamente i vaccini sono al centro della scena, ma stiamo assistendo a un’incredibile accelerazione in altri numerosi campi, dall’IA all’informatica avanzata, alla chimica quantistica. Per l’industria energetica, questi progressi potrebbero supportare rapidi progressi nelle nuove tecnologie a emissioni nette zero, aumentare significativamente l’efficienza energetica, aiutare a sviluppare enzimi che mangiano plastica e ridefinire come sarà la transizione energetica. La scienza ci sta portando fuori dall’oscurità del 2020 alla luce del 2021.
Le tecnologie per la decarbonizzazione e come accelerarle è il tema al centro dell’articolo degli analisti dell’International Energy Agency Chiara Delmastro, Leonardo Paoli, Jacopo Tattini proposto su ENERGIA 4.20
L’articolo originale è stato pubblicato il 18 dicembre 2020 da Ed Crooks, vicepresidente Wood Mackenzie, Americhe.
Foto: Pixabay
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