25 Marzo 2021

Da stupida e passiva a intelligente e attiva: è la rete di distribuzione elettrica

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Per sviluppare appieno le potenzialità di una rete di distribuzione elettrica intelligente e risolvere al contempo le nuove asimmetrie e i latenti conflitti di interesse è necessaria una revisione della governance che tenga conto, con particolare riferimento alla gestione dei dati, delle evoluzioni presenti e future. Il contributo di Chicco Testa al dibattito a più voci proposto su ENERGIA 1.21.

“Nell’elenco delle priorità e dei temi in discussione nell’assetto del sistema elettrico italiano, lo stato e le funzioni della rete elettrica di bassa e media tensione non hanno ricoperto una posizione di rilievo. Eppure, è il cuore di tutto, il sistema nervoso e l’apparato circolatorio allo stesso tempo”. Se finora è stata considerata “la parte «stupida», passiva, del sistema (…) una svolta che si è andata configurando nell’ultimo decennio (…) ne sta completamente cambiando le funzioni”.

È quindi necessaria una revisione della governance che tenga in debito conto questi cambiamenti, sostiene Chicco Testa che su ENERGIA 1.21 riprende un tema anticipato su questo blog in un dibattito a più voci (quelle di Tullio Fanelli e Massimo Mucchetti, Gian Paolo Repetto, Carlo Stagnaro, GB Zorzoli) sul futuro della rete di distribuzione elettrica.

Il primo conflitto di interessi ad emergere è stato quello potenziale fra rete, vendita e gestione della maggior tutela

“In primo luogo, Enel e le altre società di distribuzione mantengono al proprio interno, seppure sotto forma della separazione societaria, diverse funzioni: produzione, distribuzione, vendita. A cui si aggiunge la gestione dei milioni di clienti cosiddetti a «maggior tutela». Tutto questo produce un incrocio di funzioni con latenti conflitti di interesse”.

“Ma vi è un secondo punto di ancora maggiore importanza. La rete ha completamente cambiato le sue funzioni nell’ultimo decennio. Da stupida e passiva è diventata e sta diventando sempre più intelligente e attiva (…) il che comporta nuove asimmetrie. Possedere la rete e i suoi dati fornisce vantaggi giganteschi, comprese le funzioni di dispacciamento e di regolazione”.

Certo è che non si può ipotizzare anche un monopolio dei dati derivanti dalla proprietà della rete dopo il monopolio nella gestione della stessa

Per sviluppare appieno le potenzialità della nuova rete intelligente è necessario che i dati vengano “trattati secondo la filosofia dell’«open data», fatte salve le esigenze di tutela della privacy. (…) Perché questo avvenga è necessaria la completa e automatica disponibilità dei dati da parte del gestore della rete”.


Il post presenta l’articolo di Chicco Testa Dai kWh ai dati: quale governance della distribuzione elettrica (pp. 58-60) pubblicato su ENERGIA 1.21

Chicco Testa è presidente di FISE Assoambiente


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Photo: Pixabay


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