Anche in Italia, nel 2020 fabbisogno di energia ed emissioni di CO2 hanno registrato un calo record (in tempi di pace). Mutamenti che sembrano accelerare il processo di transizione energetica. Ma hanno carattere congiunturale o strutturale? Se lo chiedono ricercatori ENEA e del Politecnico di Torino in un articolo pubblicato su ENERGIA 2.21. Le notevoli discontinuità osservate nel sistema energetico italiano, di entità anche maggiore di quelle osservate a livello globale, hanno carattere almeno prevalentemente congiunturale, con una traiettoria dei consumi di energia ed emissioni molto diversa da quella delineata nel PNIEC, peraltro da rivedere in modo sostanziale per corrispondere ai nuovi obiettivi europei. Ma il 2020 ha anche fatto emergere in modo chiaro la complessità della sfida di accelerare la transizione low-carbon assicurando al contempo la sicurezza del sistema energetico e la competitività del sistema economico.
“La pandemia da Covid-19 ha travolto il sistema economico globale in una misura e con una velocità senza precedenti. I consumi mondiali di energia si sono ridotti di circa il 4%, quelli petroliferi del 9%, le emissioni di CO2 di quasi il 6%, il calo maggiore dalla Seconda guerra mondiale ad oggi. In Europa, le emissioni di CO2 dei settori rientranti nel sistema ETS si sono ridotte del valore record del 13,3% (Commissione europea 2021). Si tratta di discontinuità rilevanti, tutte nella direzione di un’accelerazione del processo di transizione energetica verso un’economia low-carbon.”
Ma queste discontinuità quanto hanno carattere congiunturale e quanto strutturale? La questione è cruciale e viene affrontata su ENERGIA 2.21 da Francesco Gracceva e Bruno Baldissara dell’ENEA assieme a Ettore Bompard, Eleonora Desogus, Daniele Grosso e Stefano Lo Russo dell’EST@energycenter (Politecnico di Torino). Un’indagine “necessaria per capire se si sia spostata la traiettoria del sistema e, in caso affermativo, se in misura sufficiente a raggiungere gli obiettivi di contenimento del riscaldamento globale”.
L’articolo prende a riferimento l’Italia e propone un’analisi approfondita dei dati economici ed energetici del trend attuale e sul confronto con la precedente crisi del 2009, a cui segue una valutazione delle possibili evoluzioni di lungo termine. “Ne emerge come, accanto alle implicazioni positive per la transizione, peraltro forse in prevalenza congiunturali, la crisi abbia acuito alcune problematiche che necessitano di essere affrontate affinché la transizione combini in modo armonico i tre obiettivi: decarbonizzazione, sicurezza energetica, accessibilità e convenienza dell’energia.”
In valore assoluto la crescita delle FER nel 2020 è stata pressoché nulla, con anzi un nuovo rallentamento delle installazioni di nuova capacità elettrica
L’analisi muove dalle principali discontinuità del 2020 (par. 1) che hanno caratterizzato il sistema energetico italiano prendendo in esame:
- i consumi di energia primaria, “contratti di poco meno del 10% rispetto al 2019, in sostanziale allineamento con la caduta del PIL”
- l’intensità energetica, “una variazione comunque inferiore a quella media degli ultimi dieci anni”
- il dettaglio per fonti e per settore di uso finale,
- le emissioni di CO2, “maggiore di quello dell’energia primaria, perché il calo dei consumi di energia si è concentrato sulle fonti fossili”.
Con il crollo del 2020, le emissioni del sistema energetico italiano sono scese a un livello inferiore di quasi il 40% rispetto al 2005
Segue l’analisi degli elementi strutturali e congiunturali delle discontinuità (par. 2), ad iniziare dall’andamento di consumi di energia e driver nel corso del 2020 (par. 2.1.) che mostra come “per il gas naturale e l’elettricità, il calo dei consumi si sia limitato ai soli mesi del lockdown primaverile” mentre “L’unica vera discontinuità che ha interessato tutto l’anno (…) ha riguardato i consumi petroliferi (…) per il già citato crollo dei volumi di traffico. Anche in questo caso è però significativa l’evoluzione su base mensile”. Considerazioni che “risultano ulteriormente rafforzate dai dati preliminari dei primi tre mesi del 2021”.
L’osservazione dell’Evoluzione recente e dinamiche di lungo periodo (par. 2.2.) è un “esercizio che permette di valutare anche come si colloca ora il sistema rispetto sia alle dinamiche presunte prima della crisi che agli obiettivi della transizione energetica (…). L’osservazione della traiettoria dei consumi di energia primaria negli ultimi tre decenni evidenzia come questi si possano dividere in due fasi radicalmente diverse, contraddistinte da andamenti opposti del prodotto interno lordo, con il 2007 come «anno spartiacque».”
La proiezione dei consumi di energia nel 2021 fa ritenere probabile uno scenario di rimbalzo dopo il crollo del 2020, in una misura non molto inferiore a quella del rimbalzo del PIL
“La scomposizione delle emissioni di CO2 mediante la cosiddetta identità di Kaya(3), applicata a periodi diversi (Tab. 1) permette di individuare con maggiore dettaglio le dinamiche in corso dei principali macro-fattori del sistema energetico e di confrontarle con quelle programmate dal decisore”.
“La complessità della sfida della transizione energetica italiana delineata nelle strategie governative (PNIEC 2020 e Strategia di lungo termine del 2021) emerge in modo chiaro proprio dal confronto fra i trend osservati e quelli proiettati delle intensità energetica e carbonica (Tab. 1)” (2.3. Trend attuale e obiettivi a medio-lungo termine).
“La distanza tra l’evoluzione storica e quella «programmatica» diviene ancora più notevole se si considera che dopo il 2030 anche lo stesso scenario PNIEC ipotizza per un intero decennio una riduzione cumulata delle intensità energetica e carbonica vicina al 6% m.a. (–2,1% la prima, –3,5% la seconda), un dato che non trova precedenti.”
La distanza tra l’evoluzione storica e quella «programmatica»
La terza parte dell’articolo è dedicata alle Problematiche strutturali acuite dalla crisi di domanda del 2020 (par. 3) che rischiano di ostacolare una transizione armonica nei tre obiettivi decarbonizzazione, competitività, sicurezza energetica.
Il 2020 è stato Un anno drammatico per la raffinazione (par. 3.1.). “Il downstream europeo deve dunque fare i conti con la necessità di accelerare la riconversione verso produzioni ad alta marginalità, in un contesto di incertezza estremamente elevata e di competitività difficile rispetto alla capacità produttiva medio-orientale, asiatica e statunitense.
Massimi storici per le rinnovabili non programmabili…ma anche per i servizi di dispacciamento: oltre 2 miliardi di euro (il doppio del 2015)
Ma ha mostrato anche Un’anticipazione delle sfide della trasformazione del sistema elettrico (par. 3.2.). “La fase di forte contrazione della domanda elettrica, peraltro limitata ai mesi di marzo e giugno, ha fatto emergere con particolare forza la sfida che il sistema elettrico deve affrontare nella sua progressione verso un mix energetico low-carbon, cioè l’integrazione tecnica ed economica delle fonti rinnovabili non programmabili”. Vengono quindi presentati i “possibili rischi di problemi di downward regulation, per l’eccesso di generazione inflessibile, che deve dunque essere limitata” con particolare riferimento all’eolico e un’analisi di dettaglio della giornata del primo maggio.
Nelle conclusioni (par. 4) si conferma come “le notevoli discontinuità osservate nel sistema energetico italiano, di entità anche maggiore di quelle osservate a livello globale, abbiano carattere almeno prevalentemente congiunturale” con una traiettoria dei consumi di energia ed emissioni “molto diversa da quella delineata nel PNIEC, peraltro da rivedere in modo sostanziale per corrispondere ai nuovi obiettivi europei”.
“Ma il 2020 ha anche fatto emergere in modo chiaro la complessità della sfida di accelerare la transizione low-carbon assicurando al contempo la sicurezza del sistema energetico e la competitività del sistema economico”.
Il post presenta l’articolo di Francesco Gracceva, Bruno Baldissara, Ettore F. Bompard, Eleonora Desogus, Daniele Grosso e Stefano Lo Russo Luci congiunturali e ombre strutturali dell’energia in Italia nel 2020 pubblicato su ENERGIA 2.21.
Francesco Gracceva e Bruno Baldissara sono ricercatori ENEA
Ettore F. Bompard, Eleonora Desogus, Daniele Grosso e Stefano Lo Russo ricercatori EST@energycenter (Politecnico di Torino)
Foto: Pexels
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