Argentina, Cile e Bolivia formano il ‘triangolo del litio’, che ospita quasi il 60% delle risorse mondiali di questo minerale. Depositi litiniferi sono stati recentemente scoperti anche in Perù, sotto forma di roccia dura. A fronte di una domanda sempre crescente di batterie, la produzione di litio è destinata a crescere esponenzialmente negli anni a venire. Per sfruttare appieno il potenziale di queste risorse, l’America Latina e i Caraibi dovranno stabilire normative adeguate, partenariati strategici e investire in attività di ricerca e sviluppo.
Come i paesi ricchi di petrolio insegnano, quando l’intera economia nazionale si basa sui proventi dell’estrazione, raffinazione, produzione ed esportazione di una commodity può realizzarsi la cosiddetta ‘maledizione delle risorse’.
Non è infatti raro che questa industria mobiliti tutto il capitale di investimento e la manodopera qualificata dei paesi interessati, a scapito di altri settori e del sistema economico nel suo insieme. Sebbene l’America Latina ei Caraibi non siano sfuggiti a questo fenomeno, la situazione è destinata a cambiare.
Da tempo nota per l’abbondanza dei suoi combustibili fossili (soprattutto in Venezuela), la regione dovrebbe anche essere chiamata a svolgere un ruolo importante nella produzione di una risorsa del futuro: il litio.
L’enorme distesa di sale della Bolivia, Salar de Uyuni, ospita il più grande giacimento di litio del mondo.
Il 60% delle riserve di litio è in America Latina
Insieme ad Argentina e Cile, la Bolivia costituisce il ‘triangolo del litio’, fonte di circa il 60% delle risorse minerarie mondiali. La figura riporta i dati relativi alle riserve e alle risorse nei diversi paesi. In Perù sono stati recentemente scoperti anche depositi litiniferi sotto forma di roccia dura.
La produzione di litio (insieme a quella di cobalto, grafite e altre risorse minerarie) è destinata a crescere esponenzialmente negli anni a venire.
Cile e Argentina sono secondo e quarto produttore di litio al mondo nel 2019 e 2020
La domanda dovrebbe passare da 323 mila ton di litio carbonato equivalente (LCE) nel 2019 a 1,793 mil. ton nel 2030, in particolare per le esigenze del mercato cinese.
Ciò si spiega con la crescente domanda di tecnologie non inquinanti imposte dalla transizione energetica – come turbine eoliche e pannelli solari – che dipendono da batterie agli ioni di litio per garantire la fornitura di energia elettrica quando non c’è il sole o il vento. Poiché anche l’uso di veicoli elettrici è destinato a diffondersi, la domanda di litio continuerà a crescere.
Nel campo della produzione di batterie, la catena del valore è sempre più verticalmente integrata. Il litio rappresenta solo dal 4 al 7% del costo complessivo di questi prodotti.
Per sfuggire alla maledizione delle risorse, i paesi ricchi di minerali per la transizione energetica devono investire nell’intera catena del valore
Per sfruttare appieno le potenzialità delle immense riserve, i paesi latinoamericani dovranno regolamentare e perseguire le loro partnership strategiche e i loro investimenti, in particolare a favore della ricerca e sviluppo e della qualificazione della forza lavoro.
In effetti, il litio potrebbe diventare una risorsa che, se la produzione di batterie si basa sullo sfruttamento sostenibile del minerale, si riverserà sul resto dell’economia.
Tuttavia, sarà necessario compiere sforzi reali per poter sfruttare appieno questo asset, tenendo presente che il litio è una risorsa non rinnovabile che occupa solo un posto modesto nella catena del valore globale.
I paesi dell’America Latina e dei Caraibi ricchi di risorse minerarie devono predisporre investimenti necessari per affermarsi nelle altre fasi della catena del valore, se vogliono sfruttare la posizione di vantaggio.
In tal caso, il resto dell’economia potrebbe beneficiare dello spillover di questo settore, consentendogli di sfuggire alla ‘maledizione delle risorse’.
Il Cile, ad esempio, è stato leader di mercato fino al 2017, prima di essere soppiantato dall’Australia. Ciò è dovuto in parte alla mancanza di chiarezza su tassazione, regolamentazione e oneri imposti dalle autorità, ma anche alle difficoltà che i nuovi attori hanno incontrato nell’accesso al mercato interno.
Il miglioramento della regolamentazione darebbe al paese la possibilità di stare al passo con il mercato del litio.
Questo post è un estratto tradotto dall’articolo di Marìa Eugenia Sanin, Transition énergétique : un Eldorado pour les pays du « triangle du lithium » ? , pubblicato il 6 maggio 2021 su Polytechnique insights – La Revue de l’Institut Polytechnique de Paris
María Eugenia Sanin insegna Economia presso l’Université d’Evry
Sui metalli per la transizione energetica leggi anche:
Nichel: l’offerta non è più un problema?, di Giovanni Brussato, 11 maggio 2021
L’impennata del rame: tra criticità geologiche, sociali, ambientali, di Giovanni Brussato, 20 Aprile 2021
Verso un nuovo super-ciclo delle materie prime?, di Alberto Clò, 26 Gennaio 2021
Le 10 previsioni energetiche Wood Mackenzie per il 2021, di Redazione, 18 Gennaio 2021
I metalli nelle nostre tasche, di Redazione, 3 Ottobre 2018
Foto: Unsplash
Per aggiungere un commento all'articolo è necessaria la registrazione al sito.
0 Commenti
Nessun commento presente.
Login