30 Settembre 2021

La sicurezza delle forniture gas secondo il GECF

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Nel momento in cui i prezzi del gas sul mercato europeo continuano il loro rally al rialzo, ci sembra rilevante pubblicare il comunicato stampa del 29 settembre del Gas Exporting Countries Forum (GECF), associazione nata nel 2008 che riunisce i paesi esportatori di gas naturale sulle orme dell’OPEC, ma che per molteplici ragioni, per lo più legate alle differenze tra le due commodity, non ha mai raggiunto la fama e la rilevanza della controparte petrolifera. Secondo il GECF, l’approccio alla transizione energetica deve essere realistico, prevedendo un accesso inclusivo e ininterrotto alle moderne fonti energetiche, con attenzione alla sicurezza energetica delle forniture. Servono contratti a lungo termine col prezzo del gas indicizzato al petrolio, per garantire investimenti stabili nello sviluppo delle risorse di gas naturale.

Martedì 28 settembre il prezzo del gas nel mercato europeo ha superato per la prima volta la barriera dei 1.000 dollari per 1.000 metri cubi. Il prezzo per il futuro di ottobre presso l’hub TTF ha raggiunto 1.031 $ per 1.000 metri cubi.

Diversi fattori stanno perpetuando il picco senza precedenti nel continente europeo: crescente domanda di gas in mezzo alla ripresa da COVID-19, preoccupazioni per le imminenti forniture invernali e incrementi in altri mercati energetici. Gli alti prezzi del JKM asiatico e del carbone stanno ulteriormente aggiungendo pressione all’impennata dei prezzi del gas europeo, coi prezzi del petrolio che martedì hanno toccato il loro massimo in tre anni, quando il Brent ha superato gli 80 doll./bbl. C’è stato anche un precedente forte ritardo nelle iniezioni di gas negli stoccaggi sotterranei europei con una capacità di stoccaggio nel continente attualmente pari al 71%, almeno il 15% al ​​di sotto della media quinquennale. Di conseguenza, il contratto di riferimento del carbonio dell’UE del 21 dicembre (CFI2Zc1) è aumentato di 0,93 € a 65,3 € per tonnellata, raggiungendo un nuovo record.

La capacità di stoccaggio in Europa è attualmente del 71%, almeno il 15% sotto la media quinquennale

Attualmente, i mercati globali stanno ribollendo di preoccupazioni per l’aumento dei prezzi invernali del gas naturale. Temperature più fredde della media potrebbero innescare un’estrema volatilità dei prezzi del gas naturale nel prossimo inverno in Europa. Qualsiasi ulteriore aumento del prezzo alimenterà i costi delle utenze, che stanno già pesando gravemente sui consumatori europei che affrontano molteplici sfide legate alla pandemia poiché il gas è ampiamente utilizzato per il riscaldamento e la cucina domestici, nonché per la produzione di energia elettrica.

In tutta Europa, diversi governi hanno dovuto intervenire annunciando il sostegno per mantenere basse le bollette del gas e dell’elettricità. Il governo italiano ha presentato un piano da 3 miliardi di euro per le famiglie più vulnerabili, poiché i prezzi del gas e dell’elettricità potrebbero aumentare del 30-40% nel prossimo trimestre. La Francia ha dichiarato che invierà un pagamento una tantum di 100 euro a oltre 5,8 milioni di famiglie a basso reddito. A Madrid, il governo ha promesso di portare i prezzi ai livelli del 2018, mentre il governo del Regno Unito si è impegnato a garantire che nessun cliente subirà tagli di gas durante l’inverno.

Un’impennata record dei prezzi dell’energia in Europa ostacola la ripresa post-COVID-19 con i redditi delle famiglie già ridotti, ma ora con un maggiore controllo pubblico sulla politica climatica dell’UE e la nascente transizione energetica europea “verde” del continente. Come parte delle prime fasi della transizione energetica, le aziende europee nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) sono tenute a continuare a comprare e scambiare permessi di carbonio. La rapida ripresa post-COVID-19 e la crisi energetica hanno spinto il prezzo del carbonio di circa l’80%, da 34 € a gennaio 2021 a 65 € a settembre. Questo aumento dei prezzi viene in genere trasferito al consumatore.

Questi recenti sviluppi, che colpiscono tristemente interi strati della società ancora scossi dalla devastazione causata dal COVID-19, avvalorano la posizione che il GECF sta mantenendo da lungo tempo circa un approccio equilibrato alla gestione della transizione energetica.

Per garantire la sicurezza energetica delle forniture: servono contratti a lungo termine col prezzo del gas indicizzato al petrolio

Il continuo sostegno del GECF ai vari percorsi (realistici) nella transizione energetica – come delineato più di recente nella sua dichiarazione al Dialogo ad alto livello delle Nazioni Unite sull’energia – richiede un accesso inclusivo e ininterrotto alle moderne fonti energetiche, mettendo in evidenza la sicurezza energetica come un principale punto dell’agenda globale.

Dal punto di vista dei fornitori di gas naturale, la coalizione di 18 membri che insieme rappresenta la quota più ampia di riserve accertate, produzione e commercio di gas naturale nel mondo, mantiene l’adesione allo spirito della Dichiarazione di Malabo del 2019, adottata al 5° vertice GECF di Capi di Stato e di governo. La Dichiarazione sostiene senza riserve il ruolo fondamentale dei contratti a lungo termine del gas, nonché il prezzo del gas basato sull’indicizzazione del petrolio/prodotti petroliferi, per garantire investimenti stabili nello sviluppo delle risorse di gas naturale.

Tale principio fornisce una solida base per gli acquirenti di gas naturale e fornisce una protezione contro la volatilità dei prezzi. Ad esempio, i contratti a lungo termine del Qatar hanno rappresentato circa il 60% delle sue esportazioni di gas naturale. Anche Algeria, Russia e altri Paesi membri del GECF hanno favorito e continueranno a fare affidamento su contratti a lungo termine con prezzi indicizzati al petrolio.

Questo è certamente un modo per garantire la fornitura continua di gas a tutte le parti del mondo ed evitare una futura crisi del gas.


La tradizione è a cura della redazione di RivistaEnergia.it e non ha ricevuto l’approvazione ufficiale del GECF


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Foto: Unsplash

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