14 Settembre 2021

La bolletta elettrica in Italia

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In Italia, nel 2020, il costo complessivo dell’elettricità è stato di 46 miliardi di euro. Si tratta di un costo unitario di circa 16,25 cent. euro per ogni kWh prelevato. L’evoluzione prevista del mercato elettrico, tra cui l’attesa eliminazione del regime di Maggior Tutela prevista dal 1° gennaio 2023, come impatterà sulla struttura della bolletta e sui meccanismi di formazione dei prezzi dell’elettricità? Ce ne parla Antonio Gatti di RSE nell’articolo pubblicato su ENERGIA 3.21 che propone un’analisi di dettaglio della bolletta elettrica nazionale e delle sue principali componenti.

“Più di 13 milioni di utenti domestici, ovvero 25,7 TWh di energia consumati, restano ancora da allocare nel Mercato Libero”.

Il Sistema Italia ha attualmente un mercato elettrico concorrenziale in cui gli utenti finali posso ancora scegliere tra un servizio di fornitura in regime amministrato, prossimo alla terminazione, e uno libero. Come impatterà questo cambiamento sulla struttura di costo della bolletta elettrica e sui meccanismi di formazione dei prezzi dell’elettricità?

Approfondisce il tema nel nuovo numero di ENERGIA 3.21 Antonio Gatti di RSE che propone un’analisi di dettaglio della bolletta elettrica nazionale e delle sue principali componenti nel corso degli ultimi anni, considerando in prospettiva l’impatto dell’eliminazione del regime tutelato.

L’articolo, che costituisce un aggiornamento della monografia RSEview dal titolo «Energia elettrica, anatomia dei costi», si apre con un approfondimento della struttura di costo della bolletta elettrica con l’evoluzione delle singole voci di costo nel periodo 2012-2020 (par. 1. Bolletta elettrica nazionale).

46 miliardi il costo della bolletta elettrica nel 2020, previsto in crescita per il 2021

“La bolletta elettrica nazionale è passata da circa 56 mld. euro nel 2012 a 52,1 mld. circa nel 2016 per poi risalire a 53,4 mld. nel 2019 e contrarsi nuovamente a 46,1 mld. nel 2020.”

Quanto alle prospettive sul 2021, l’articolo prevede “un cambio di tendenza: una crescita rispetto al 2020 e forse anche rispetto al 2019”.

Guardando al peso di ciascuna voce di costo, “la componente «energia + servizi di dispacciamento» non è mai scesa sotto il 36% (con un massimo del 50% nel 2012), mentre gli oneri generali sono aumentati progressivamente fino al 2016, passando dal 20% a poco sopra il 30%, per poi diminuire sensibilmente al 27% nel 2020. Il peso dei «servizi di rete» e quello relativo agli «oneri fiscali» (accisa, IVA) si sono mantenuti, invece, sempre nell’intervallo di 13÷15% e 18÷19% rispettivamente.

Si passa poi a valutare le differenze tra le due tipologie di servizio a disposizione degli utenti finali ovvero il regime di Maggior Tutela e quello di Salvaguardia (par. 2 Costo per l’approvvigionamento di energia). 

Più di 13 milioni gli utenti domestici ancora nel mercato tutelato

Di fatto, “tutti i clienti finali sono accomunati dalla stessa struttura di costo finale di acquisto dell’energia elettrica con due principali componenti”: il costo dell’energia e quello della commercializzazione vendita.

“Ai clienti finali che aderiscono al Mercato Libero le due componenti vengono applicate in base alle condizioni stipulate con il fornitore. Ai clienti in regime di Maggior Tutela, invece, le componenti di cui sopra sono regolamentate da ARERA sulla base dell’attività di compravendita sul mercato dell’energia e di rivendita svolta dall’AU”.

Altre voci di costo rilevanti che vengono analizzate sono il costo dei servizi di dispacciamento (par. 3)che consiste nella remunerazione all’operatore di rete di trasmissione dei servizi necessari a “mantenere la frequenza di rete e la tensione entro limiti operativi prefissati” – e gli oneri generali (par. 4), per i quali “ogni consumatore versa una quota, tipicamente proporzionale all’energia prelevata, che viene in seguito gestita per la remunerazione dei servizi collettivi”.

Questi ultimi, in particolare, sono stati suddivisi per maggiore chiarezza in due macro-gruppi a partire dal 2018:

  • oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione (componenti tariffarie indicizzate «SOS»);
  • rimanenti oneri generali (componenti tariffarie indicizzate «RIM»).

Le rinnovabili pesano per il 67% degli oneri generali e nel 2016 hanno pesato per oltre 14 mld €

La spesa relativa al sistema di incentivazione delle rinnovabili contribuisce in modo preponderante sul totale degli oneri generali: negli ultimi due anni questa voce di costo ha pesato quasi il 67% della spesa complessiva, seppur in diminuzione rispetto agli anni precedenti in cui ha sfiorato percentuali tra l’80 e il 90%.

In termini assoluti, questa voce ha raggiunto il suo picco nel 2016 con oltre 14 mld. euro traghettando gli oneri generali di sistema intorno ai 16 mld. euro (quasi tre volte l’ammontare del 2010).

In ultimo, l’articolo propone alcune considerazioni sul pros­simo passaggio al Libero Mercato di tutti i clienti finali finora tratta­ti con il regime di Maggior Tutela, cercando di porre l’attenzione su possibili implicazioni economiche nella bolletta, soprattutto dei clien­ti domestici (par. 5 Eliminazione del regime di maggior tutela: possibili impatti).

Con l’eliminazione della Maggior Tutela, è probabile un aumento del costo della bolletta per gli utenti domestici

Nel 2019 “i clienti serviti in regime di Libero Mercato hanno pagato in approvvigionamento mediamente circa 27 euro/MWh in più rispetto ai clienti in regime di Maggior Tutela”. Inoltre, “nel 2020, anno della maggiore contrazione dei consumi per effetto della pandemia da Covid-19, questa differenza di trattamento dell’energia acquistata nei due mercati è aumentata ulteriormente ma principalmente per effetto di una sensibile contrazione dei prezzi applicati ai clienti in regime di Maggior Tutela”.

Pertanto, “alla luce degli attuali differenziali di prezzo di vendita per clienti liberi e tutelati e delle ipotesi di allineamento dei prezzi tutelati a quelli del mercato libero, l’eliminazione del regime di Maggior Tutela prevista dal 1° gennaio 2023 potrebbe determinare un incremento dell’esborso lato utenti domestici”.


Il post presenta l’articolo di Antonio Gatti La bolletta elettrica nazionale e le sue principali componenti (pp. 56-62) pubblicato su ENERGIA 3.21

Antonio Gatti lavora presso il Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici di RSE

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Foto: Unsplash

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