L’impegno proattivo del settore privato è fondamentale per il raggiungimento di obiettivi climatici sempre più ambiziosi. Tra sfide e difficoltà, la transizione energetica offre anche molte opportunità agli attori economici, che necessitano però di un quadro legislativo e regolatorio stabile per sostenere visioni di lungo termine. Su ENERGIA 3.21 ospitiamo il punto di vista di Edison, che ha definito una strategia di decarbonizzazione solida e diversificata su tre pilastri fondamentali per il 2030 (rinnovabili, efficienza energetica, gas naturale) e punta nel lungo termine allo sviluppo di gas a bassa intensità carbonica
Sul numero di settembre di ENERGIA ospitiamo una disamina della strategia di decarbonizzazione di Edison, che ben rappresenta il contributo del settore privato nel raggiungimento di target ambientali, climatici ed energetici sempre più ambiziosi, in linea con gli impegni nazionali ed europei per il 2030.
Dalle parole di Simone Nisi (Direttore Affari Istituzionali) e Luca Franza (Responsabile degli Affari Istituzionali con l’UE) emerge l’impegno proattivo della Compagnia, che ha adottato una roadmap “solida e diversificata” per decarbonizzare le proprie attività. Vediamo i punti principali di intervento e le condizioni di contesto necessarie per proseguire lungo questo percorso.
“I dati preliminari per il 2021 mostrano che il mondo si sta pericolosamente allontanando dalla traiettoria emissiva necessaria. La ripresa dei consumi energetici, e in particolar modo l’aumento dell’uso di carbone in Asia, stanno facendo materializzare quel «rimbalzo» delle emissioni già oggetto di discussione da parte di molti analisti (e in effetti osservato in seguito alla ripresa da ogni crisi economica fino ad oggi)” (par. 1. Un momento decisivo per l’azione climatica).
“Disaccoppiare crescita del PIL e delle emissioni rappresenta una delle prove più impegnative ed impellenti che i decisori, nel settore pubblico e privato, si trovano a dover affrontare (ma) ci sono tanti motivi per essere speranzosi” (par. 2. Sfide e opportunità senza precedenti).
“L’anno della pandemia ha innanzitutto dimostrato la resilienza delle fonti di energia rinnovabile, il cui consumo è continuato ad aumentare (+3%) in un contesto generalizzato di crisi che ha visto diminuire fortemente i consumi energetici (–4%), e in particolar modo quelli di carbone (–4%) e petrolio (–9%) (…)”.
Enormi sfide e opportunità per le aziende che intendono consolidare il proprio posizionamento e rilanciare l’impegno alla decarbonizzazione di settori economici strategici
“In questo quadro, sarà cruciale che le ingenti risorse mobilitate possano valorizzare tutte le tecnologie disponibili, in un’ottica di sviluppo energetico trasversale e multilivello. Non esiste infatti una soluzione unica per la grande sfida della transizione energetica, soprattutto a causa della grande diversità degli usi energetici. Occorrerà quindi mantenere il principio di neutralità tecnologica per permettere a diverse soluzioni di decarbonizzazione di diventare competitive” (par. 3. L’importanza degli investimenti e delle riforme strutturali).
“Gli investimenti pubblici svolgono alcuni compiti fondamentali: dalla creazione di economie di scala (…) all’abbattimento del costo del capitale per chi sviluppa i progetti, fino al supporto – spesso indispensabile – della domanda attraverso la trasformazione delle filiere produttive”.
“Per poter investire, gli attori di mercato necessitano di un quadro legislativo e regolatorio favorevole e stabile, in grado di stimolare visioni di lungo termine. In questa logica, era fondamentale che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano prevedesse non solo missioni di investimento, ma anche delle riforme strutturali (…)”.
I fondi erogati dagli Stati devono avere un elevato effetto moltiplicatore per gli investimenti dei privati
“In questo contesto in rapida evoluzione e ricco di sfide e opportunità, Edison ha definito un ambizioso e solido piano di investimenti per supportare le politiche di decarbonizzazione. L’azienda intende contribuire incisivamente agli obiettivi italiani ed europei sul clima, garantendo al contempo l’adeguatezza del sistema energetico” (par. 4. Il piano di Edison: una roadmap per il 2030).
“Se vogliamo che la transizione energetica si svolga in modo ordinato e inclusivo (9), sarà fondamentale non perdere di vista le dinamiche di mercato e la tutela dei settori coinvolti, a tutti i livelli. Solo poggiando su basi solide la transizione energetica sarà in grado di andare lontano”.
Una strategia basata su tre pilastri: generazione low-carbon, efficienza energetica e servizi, gas e mobilità sostenibile
“Il governo italiano punta a una quota FER particolarmente ambiziosa (72%) (11), che richiede l’installazione di ben 70 GW di capacità in soli 9 anni a fronte di 30 GW installati finora”.
“In questo quadro, Edison intende apportare il proprio contributo all’ambizioso obiettivo italiano puntando a consolidare la propria presenza nella filiera dell’idroelettrico e ad incrementare la propria quota di capacità rinnovabile installata, eolica e fotovoltaica, dagli attuali 1,1 GW a 4 GW al 2030” (par. 4.1. Scommettere sull’energia rinnovabile).
“In tale percorso, Edison intende innanzitutto mantenere e ampliare il proprio posizionamento storico nell’idroelettrico, fonte di grande valore strategico nel quadro degli obiettivi di decarbonizzazione. Del resto, come ha recentemente sottolineato il Direttore esecutivo dell’International Energy Agency (IEA) Fatih Birol, «L’idroelettrico è il “gigante dimenticato” dell’elettricità pulita e deve essere immediatamente reinserito nell’agenda energetico-climatica se i governi sono davvero risoluti a raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni» (13)”.
Entro il 2030 l’ambizioso obiettivo di offrire ai clienti il 50% di energia elettrica prodotta da rinnovabili
“(…) Data la sensibilità dei temi legati all’impatto ambientale e alla disponibilità di aree idonee alla costruzione di nuovi impianti rinnovabili, Edison sta puntando su soluzioni che riducano al minimo l’impatto ambientale ed evitino, per quanto possibile, l’utilizzo di nuovo suolo. Queste includono innanzitutto il repowering degli impianti eolici esistenti, ambito in cui Edison si è fatta promotrice di un percorso per il rinnovamento dei propri siti (…).
Oltre a installare nuova capacità, sarà necessario investire significativamente in sistemi di accumulo e stoccaggio per bilanciare domanda e offerta, e gestire la non programmabilità delle FER. Una soluzione di grande valore è rappresentata dal pompaggio idroelettrico (…)”.
Repowering degli impianti eolici, investimenti in sistemi di accumulo e pompaggi idroelettrici
“L’efficienza energetica è la capacità di riuscire a «fare di più con meno», trasformando i modi di produrre e utilizzare l’energia nelle imprese, nelle abitazioni, nelle città, sul territorio. Edison è già in prima linea su questo fronte, con soluzioni innovative dedicate alla pubblica amministrazione e all’industria, e con programmi di efficientamento dedicati al settore residenziale (pubblico e privato)” (par. 4.2. Efficienza energetica: il «combustibile numero uno in un sistema energetico sostenibile»).
“In attesa di un calo consistente dei costi di produzione dei gas a bassa intensità carbonica e del consolidamento di nuove filiere tecnologiche, il gas naturale è una fonte sostenibile ed efficiente necessaria ad accompagnarci nella transizione energetica, garantendo la stabilità del sistema elettrico nazionale, anche in previsione della completa dismissione delle centrali a carbone” (par. 4.3. Il ruolo dei gas e la mobilità sostenibile).
Efficienza energetica e nuova capacità termoelettrica per bilanciare l’intermittenza delle rinnovabili dopo il phase-out dal carbone
“Per questo Edison sta investendo in due nuove centrali termoelettriche a ciclo combinato di ultima generazione a Marghera Levante (Venezia) e Presenzano (Caserta). Queste nuove centrali a gas saranno le più efficienti d’Europa, con rendimenti che raggiungeranno il 63%, e permetteranno di ridurre le emissioni di ossidi di azoto del 60-70% e quelle di CO2 del 40% rispetto alla media del parco termoelettrico italiano (…).
L’azienda è storicamente il secondo importatore di gas naturale in Italia, e primo importatore di GNL, con una quota di mercato di oltre il 20% e con un portafoglio solido, flessibile e diversificato, grazie a contratti di lungo termine con Russia, Algeria, Libia e Qatar e dagli accordi per due nuove fonti di approvvigionamento, il GNL statunitense e il gas naturale dall’Azerbaigian.
Gli sviluppi recenti sul mercato del gas naturale, e in particolare il consistente aumento dei prezzi asiatici ed europei, dimostrano la necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento e di garantire l’accesso a forniture competitive”.
Diversificare le fonti di approvvigionamento del gas per rafforzare la sicurezza energetica e decarbonizzare i trasporti marittimi e pesanti nel medio termine con il GNL
“Un settore particolarmente difficile da decarbonizzare è quello dei trasporti marittimi e pesanti, dove l’idrogeno ha costi ancora non competitivi. Il GNL è nel medio termine la soluzione più matura ed efficiente in grado di incidere sulla decarbonizzazione di questi settori.
Il suo impiego permette di abbattere le emissioni di CO2 del 25% nel trasporto marittimo e del 20% nel trasporto su strada e quelle di ossido di azoto del 90 e del 60% nei due rispettivi settori, nonché di azzerare le emissioni di particolato e ossidi di zolfo (17).
La prima tappa del nostro percorso di impegno sul GNL small scale è stato l’avvio, nel 2019, dei lavori per la realizzazione del primo deposito costiero di GNL dell’Italia continentale nel Porto di Ravenna, che entrerà in esercizio in autunno, a cui si aggiungono ulteriori progetti in fase di sviluppo.
Nel lungo termine, inoltre, un ruolo fondamentale per la transizione energetica sarà giocato dai gas a bassa intensità carbonica, su cui Edison sta portando avanti diversi progetti nella produzione di biometano ed idrogeno”.
Sviluppo nel lungo periodo di gas a bassa intensità carbonica, come biometano e idrogeno, e impegno sociale per una transizione energetica inclusiva, attraverso la nuova Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale
“Infine, parallelamente alle diverse linee d’azione citate, siamo convinti che un contributo decisivo nel percorso di transizione energetica possa essere offerto anche dalla definizione di nuovi modelli di governance che pongano al centro la dimensione sociale degli interventi”.
In conclusione (par. 5), il processo di decarbonizzazione di tutti i settori “richiede visioni di sistema, realizzabili e lungimiranti, ma anche flessibilità e capacità di adattamento. Solo in questo modo – e bilanciando sostenibilità, competitività e sicurezza – la transizione energetica potrà davvero realizzarsi”.
Il post presenta l’articolo Il contributo di Edison per la transizione energetica (pp. 36-41) di Simone Nisi e Luca Franza pubblicato su ENERGIA 3.21
Simone Nisi è Direttore Affari Istituzionali, Edison
Luca Franza è Responsabile degli Affari Istituzionali con l’UE, Edison
Foto: Unsplash
Per aggiungere un commento all'articolo è necessaria la registrazione al sito.
0 Commenti
Nessun commento presente.
Login