Quei leader che si presenteranno a Glasgow il 1° novembre (quelli di Russia, Cina, India, Arabia Saudita non ci saranno) lo faranno, chi più chi meno, a mani vuote.
Il contesto macroeconomico straordinario della pandemia ha mostrato che il mercato non sempre riesce da solo a garantire volumi e prezzi accettabili in presenza di shock esterni. Servirebbe un meccanismo ‘scudo’ in grado di prevenire e/o correggere gli sta...
Quali opzioni tecnologiche e percorsi privilegiare e quali evitare per una strategia di decarbonizzazione sistemica e orientata a integrare le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile (economica, sociale, ambientale)? Dall'articolo di Olivier Appert su ENERGI...
Le crisi energetiche in Cina si verificano quando una forza inarrestabile (il mercato) incontra un oggetto inamovibile (lo Stato e la sua pianificazione centrale). L’analisi di Philip Andrews-Speed
Per salire una via erta come la neutralità climatica servono una forte spinta, ma anche buoni freni per non retrocedere. La Cina ha forse la spinta ma non i freni.
Alla stangata sulla bolletta elettrica e su quella del gas si va aggiungendo quella sui carburanti, con la benzina ormai prossima ai 2 euro per litro. Ma è nel medio termine che la situazione potrebbe farsi più grave.
“Ora, in questo luogo, come puoi vedere, ci vuole tutta la velocità di cui si dispone se si vuole rimanere nello stesso posto; se si vuole andare da qualche altra parte, si deve correre almeno due volte più veloce di così!”
La crescita del nazionalismo delle risorse da parte di paesi ricchi dei minerali critici è un ostacolo in più sulla strada della transizione energetica.
Il 20 marzo è stato pubblicato il documento finale del 6° AR dell’IPCC sul clima, ma non ci aspettiamo grandi ripercussioni sull’agenda politica. Perché?