9 Novembre 2021

La componente energia nella bolletta elettrica

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Con l’aggravarsi della crisi energetica, il peso della componente «energia» sulla bolletta elettrica nazionale nel 2021 rischia di raddoppiare rispetto al 2020 sfiorando i 30 miliardi euro. Nel 2021 l’impatto di questa voce risulterà molto più pesante che in passato (75% nel IV trimestre 2021 sul prezzo finale lordo imposte e 85% al netto degli oneri fiscali) a causa della grave crisi energetica che perversa a livello mondiale e in particolare in Europa. Nei primi 10 mesi del 2021 il prezzo italiano all’ingrosso dell’energia elettrica (PUN) è infatti aumentato del 173% rispetto allo stesso periodo del 2020. La componente «energia» è una delle 5 voci di costo che compongono la bolletta elettrica nazionale – assieme a Servizi di dispacciamento, Servizi di rete, Oneri generali, Oneri fiscali – e riflette il costo di produzione della commodity sostenuto dal produttore. Per meglio comprendere il peso di questa voce, proponiamo dall’articolo di Antonio Gatti (RSE) sulla bolletta elettrica nazionale pubblicato su ENERGIA 3.21 un estratto dedicato ai costi di approvvigionamento di energia.

In Italia, nel 2020, il costo complessivo dell’elettricità è stato di 46 miliardi di euro. Quest’anno tale cifra sarà molto più elevata in ragione della grave crisi energetica che stiamo attraversando che scaturita dal mercato del gas ha inevitabilmente impattato su quelli elettrici. La crisi impatterà in particolare sulla voce “costi di approvvigionamento di energia” di cui proponiamo una descrizione tratta dall’articolo di Antonio Gatti (RSE) “La bolletta elettrica nazionale e le sue principali componenti” pubblicato su ENERGIA 3.21.

“Nonostante ci sia una diversificazione degli utenti finali per tipologia di consumo (…) e di trattamento tariffario, tutti sono accomunati dalla stessa struttura di costo dell’energia elettrica: Energia, Servizi di dispacciamento, Servizi di rete, Oneri generali, Oneri fiscali.

La componente «energia» fa riferimento al prezzo di acquisto sul mercato dell’energia da parte del grossista e tale prezzo riflette il costo di produzione della commodity energia sostenuto dal produttore; il fornitore applica poi al cliente finale anche una quota addizionale a copertura dei costi di commercializzazione e vendita”.

La bolletta elettrica nazionale è passata da 56 mld. € nel 2012 a 52,1 nel 2016 per poi risalire a 53,4 mld. nel 2019 e contrarsi nuovamente a 46,1 nel 2020

Guardando al peso di ciascuna voce di costo, “la componente «energia + servizi di dispacciamento» non è mai scesa sotto il 36% (con un massimo del 50% nel 2012), mentre gli oneri generali sono aumentati progressivamente fino al 2016, passando dal 20% a poco sopra il 30%, per poi diminuire sen-sibilmente al 27% nel 2020. Il peso dei «servizi di rete» e quello relativo agli «oneri fiscali» (accisa, IVA) si sono mantenuti, invece, sempre nell’intervallo di 13÷15% e 18÷19% rispettivamente”.

“Come detto, gli utenti finali italiani possono rifornirsi attraverso il mercato libero oppure attraverso un regime amministrato. Quest’ultimo prevede due tipologie di servizio: in regime di Maggior Tutela e in regime di Salvaguardia (Figg. 2 e 3 evidenziano i punti di prelievo e i volumi di energia per le tre tipologie di servizio).

Rispetto ai clienti forniti in regime di Mercato Libero, la tariffa applicata ai clienti in regime amministrato obbedisce a condizioni economiche regolamentate direttamente da ARERA. Inoltre, il servizio di fornitura è svolto da una figura di esercente, rispettivamente di Maggior Tutela e di Salvaguardia, che acquista l’energia dall’Acquirente Unico (AU) che a sua volta svolge le funzioni di grossista in fase di approvvigionamento nel mercato all’ingrosso (MGP e Mercato Infragiornaliero, MI).

La spesa per la componente energia per il 2021 era stimata in rialzo già prima dell’esplodere della crisi (sopra i 20 mld. euro vs i 14,5 mld. euro del 2020)…

Sono ammessi ad optare per il servizio di Maggior Tutela gli utenti domestici e le imprese con meno di 50 dipendenti e con fatturato annuo fino a 10 mil. euro. Al servizio di Salvaguardia, invece, possono accedere i clienti finali non domestici che non possono accedere al regime di Maggior Tutela ma risultano sprovvisti di un fornitore.

Tutti i clienti finali sono accomunati dalla stessa struttura di costo finale di acquisto dell’energia elettrica, con due principali componenti:
– «energia», che riflette il costo per l’acquisto dell’energia elettrica sul mercato, comprensivo delle perdite sulle reti di trasmissione e di distribuzione;
– «commercializzazione e vendita», spese che le società di vendita sostengono per rifornire i loro clienti finali.

Ai clienti finali che aderiscono al Mercato Libero le due componenti vengono applicate in base alle condizioni stipulate con il fornitore. Ai clienti in regime di Maggior Tutela, invece, le componenti di cui sopra sono regolamentate da ARERA sulla base dell’attività di compravendita sul mercato dell’energia e di rivendita svolta dall’AU; in particolare, il termine di commercializzazione e vendita fa riferimento al costo medio sostenuto da un operatore che esercita nel Libero Mercato.

…ma con l’aggravarsi della crisi, la spesa annua per la componente energia nel 2021 sarà senz’altro superiore

Volendo stimare un costo approssimativo per l’acquisto di energia pagato dai clienti afferenti ai due principali mercati – Libero e di Maggior Tutela – è possibile ipotizzare che tutti gli acquisti passino dalla Borsa elettrica; sotto questa ipotesi, noto l’ammontare degli acquisti dell’AU per la Maggior Tutela, il volume approvvigionato dal Mercato Libero sarà circa la differenza tra gli acquisti totali sulla Borsa (al netto dei consumi per i pompaggi idroelettrici) e le quantità approvvigionate dall’AU; tale differenza potrà essere monetizzata successivamente con la media pesata annua del PUN risultante dal MGP.

A questo ammontare di costo di acquisto dell’energia occorrerà poi aggiungere il contributo della voce «commercializzazione e vendite», tenendo presente che tale corrispettivo è espressamente definito solo per i clienti in regime di Maggior Tutela e che il valore di tale corrispettivo è regolamentato da ARERA distinguendo i clienti in prelievo in domestico, non domestico e illuminazione pubblica.

Per i clienti di Mercato Libero questo costo dipende esclusivamente dalle condizioni contrattuali e quindi risulta molto più difficile da quantificare. Tuttavia, una possibile approssimazione è quella di applicare ai punti di prelievo di Libero Mercato le stesse voci previste per i clienti in Maggior Tutela, essendo a loro volta tali voci calcolate sulla base dei costi medi sostenuti dalle imprese nel Libero Mercato.

La Fig. 4 fornisce un quadro generale dei costi sostenuti dal Sistema Italia per l’acquisto dell’energia, la commercializzazione e la vendita, sommando i contributi di Mercato Libero (incluso il Servizio di Salvaguardia) e di Maggior Tutela.

Dopo un sostanziale aumento fino al 2012 (in cui il costo valeva 24,3 mld. euro) e un calo progressivo fino al 2016 (costo pari a 15 mld. euro), nel 2017 si ha un cambio di tendenza del montante costo fino a portare a +38% l’aumento nel 2018 rispetto al 2016; nel 2019, invece, si ha nuovamente un cambio di tendenza con una riduzione del costo dell’8,5% (rispetto al 2018) per scendere ulteriormente del 20,2% (rispetto al 2019) nel 2020; quest’ultima riduzione porta a uno scostamento, rispetto al massimo raggiunto nel 2012, del –24,3% nel 2019 e del –40,3% nel 2020. Tuttavia, come si è detto sopra, per il 2021 ci si attende un nuovo cambio di tendenza con una stima della spesa probabilmente sopra i 20 mld. euro (superando così di molto i 14,5 mld. euro raggiunti nel 2020)”.

Spesa che a fronte dell’acuirsi della crisi energetica è in media annua raddoppiata anche se l’impatto dell’aumento sul prezzo finale al consumo domestico è stato attenuato dagli interventi governativi attraverso la riduzione e poi l’azzeramento degli oneri di sistema in via temporanea.


Il post propone un estratto dell’articolo di Antonio Gatti La bolletta elettrica nazionale e le sue principali componenti (pp. 56-62) pubblicato su ENERGIA 3.21

Antonio Gatti lavora presso il Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici di RSE

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