Quante richieste di connessione per nuovi impianti FER sono state presentate per alta, bassa e media tensione? Tali valori sono in linea con le aspettative del PNIEC? Francesco Del Pizzo, Luca Piemonti e Francesco Marzullo (Terna) confrontano le domande pervenute al 31 dicembre 2020 con la capacità rinnovabile prevista per il 2030 in Italia, allo scopo di identificare e monitorare le necessità e i fenomeni che potrebbero interessare il sistema energetico nazionale. Un estratto dell’articolo pubblicato su ENERGIA 3.21.
“(…) l’analisi delle richieste di connessione di impianti FER gioca un ruolo chiave per identificare e monitorare le necessità e i fenomeni che potrebbero interessare il sistema energetico nazionale. Ad oggi, infatti, non è possibile prevedere con esattezza quale sarà lo scenario prospettico che si consoliderà al 2030.
Tale scenario dipende da diverse variabili esogene ed endogene difficilmente modellabili, come nuovi target di decarbonizzazione, driver decisionali dei player di settore, nuovi possibili meccanismi a supporto delle rinnovabili in Italia, modifiche normative/regolatorie in altri paesi in grado di influenzare le scelte di investimento, etc.
In questa sede (…) analizzeremo le richieste di connessione pervenute a Terna al 31 dicembre 2020, in modo da individuare possibili punti di attenzione legati al raggiungimento degli obiettivi definiti nel PNIEC.”
Dall’analisi Evoluzione delle connessioni delle fonti energetiche rinnovabili in Italia di Francesco Del Pizzo, Luca Piemonti e Francesco Marzullo (Terna) e pubblicata su ENERGIA 3.21, proponiamo un estratto in cui viene ricostruito e valutato l’impatto delle richieste di connessione alla rete elettrica di nuovi impianti FER rispetto al raggiungimento dei target sulle rinnovabili del PNIEC.
Dopo aver presentato l’evoluzione della capacità installata (par. 1), gli autori passano ad esaminare lo stato delle richieste di connessione (par. 2).
“Terna gestisce le richieste di connessione in alta tensione che pervengono direttamente e indirettamente (per il tramite delle società distributrici) dai proponenti di iniziative rinnovabili e riceve dalle imprese distributrici, la cui rete è direttamente connessa alla rete di trasmissione nazionale, un rapporto trimestrale relativo a ciascun impianto da connettere alla rete di distribuzione in media e bassa tensione.
57 GW e 38 GW le richieste di connessione pervenute in alta tensione, rispettivamente per gli impianti fotovoltaici ed eolici
Di seguito si rappresenta lo stato delle richieste di connessione di impianti fotovoltaici, eolici ed eolici offshore alla data del 31 dicembre 2020.
Riguardo le richieste di connessione pervenute in alta tensione, per i soli impianti fotovoltaici ed eolici, sono rispettivamente di circa 57 GW e 38 GW, per un totale di 95 GW. Le richieste di connessione in AT degli impianti fotovoltaici sono, quindi, in numero del tutto maggiore rispetto a quelle degli eolici, ma questi ultimi si trovano in uno stato del processo di connessione più avanzato.
Come si osserva dalla Fig. 3, con una potenza complessiva di oltre 80 GW (84% del totale), la distribuzione geografica delle richieste di connessione in alta tensione è principalmente concentrata nelle aree del Sud e delle Isole, ovvero nelle zone ad alta disponibilità di risorsa energetica primaria.
Considerando, invece, le richieste di connessione in media e bassa tensione, queste ammontano complessivamente a circa 9,7 GW, di cui 7,6 GW e 2,1 GW rispettivamente di fotovoltaico ed eolico. Dalla Fig. 4 si evince che tali richieste sono principalmente concentrate (63% della potenza totale) nel Sud e nelle Isole.
Le richieste di connessione in media e bassa tensione seguono quindi trend molto simili a quelle in alta tensione, e sono caratterizzate da una predominanza della tecnologia fotovoltaica su quella eolica, anche per via della taglia rilevante delle turbine, che vengono connesse principalmente alla rete di trasmissione.
Le richieste di connessione in alta, media e bassa tensione sono decisamente superiori alla stima del PNIEC: 105 vs 40 GW
Si può quindi osservare che le richieste di connessione risultano allo stato attuale distribuite soprattutto nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole e, in particolare, con soluzioni di tipo utility scale. Questa tendenza è in contrasto rispetto al PNIEC, in cui è ipotizzata una forte crescita del fotovoltaico al Nord Italia, dettata soprattutto da logiche di autoconsumo su reti di bassa e media tensione.
L’eolico offshore merita un approfondimento ad hoc, non essendoci ad oggi alcun impianto di questa tipologia installato in Italia.
La tecnologia delle turbine flottanti sta raggiungendo una maturità tale da renderla implementabile anche in applicazioni in cui l’elevata profondità del fondale costituirebbe un limite.
Questo ha prodotto, a partire dal secondo semestre 2019, una forte accelerazione delle richieste di connessione degli impianti eolici offshore, in particolare nelle aree del Sud e delle Isole, grazie alla maggior disponibilità del vento.
Risultano, infatti, oltre 5,3 GW di richieste di connessione alla rete elettrica in alta tensione di taglia rilevante (con una singola soluzione da circa 2,8 GW), eccedendo di molto il target nazionale previsto nel PNIEC al 2030.
Tali impianti hanno dimensioni che in molti casi superano le centinaia di megawatt di potenza da connettere in alta tensione e, considerando anche la forte aleatorietà della fonte energetica primaria, risulta necessario un attento monitoraggio di queste richieste al fine di prevenire e gestire accuratamente i potenziali impatti che potrebbero avere sulla rete di trasmissione e sul funzionamento dell’intero sistema elettrico nazionale”.
Nel terzo paragrafo, gli autori confrontano le stime del PNIEC vs richieste di connessione.
“In Fig. 5 è possibile comparare le capacità obiettivo definite nel PNIEC con le richieste di connessione pervenute in alta, media e bassa tensione. Come mostra la Figura, le richieste di connessione sembrerebbero evidenziare delle differenze in termini di potenza e distribuzione geografica degli impianti eolici e fotovoltaici, rispetto a quanto previsto nella strategia nazionale.
Come descritto precedentemente, le richieste di connessione in alta tensione effettivamente pervenute ammontano complessivamente a circa 95 GW, mentre i contingenti riguardanti le richieste di connessione in media e bassa tensione ammontano a circa 10 GW.
Le richieste di connessione provengono da Sud Italia e Isole, mentre il PNIEC ipotizza una forte crescita del fotovoltaico al Nord Italia
Nonostante la concretizzazione di queste richieste di connessione in effettivi sviluppi rinnovabili rappresenti un’incognita, un contingente tanto rilevante di richieste di connessione è un segnale incoraggiante, in quanto indice di un grande interesse da parte degli operatori di mercato che sembrano rispondere ai target di decarbonizzazione con importanti piani di investimento.
Come anticipato, però, le richieste di connessione risultano concentrate nelle regioni del Sud Italia e delle Isole, indicando dunque un disallineamento rispetto a quanto prefigurato nella strategia nazionale.
Tale disallineamento comporta un’importante distanza geografica tra produzione di energia e carico, quest’ultimo situato principalmente nel Nord Italia. Aumentano, così, le sfide che il sistema elettrico deve affrontare per evitare fenomeni di congestione di rete e overgeneration.
Un attento monitoraggio dell’evoluzione delle richieste di connessione, sia in termini di localizzazione che di capacità installata, risulta fondamentale per poter anticipare ed eventualmente aggiornare la pianificazione e lo sviluppo degli interventi infrastrutturali indispensabili per una piena e sicura integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico”.
L’articolo prosegue presentando le riflessioni conclusive degli autori.
Il post è tratto dall’articolo Francesco Del Pizzo, Luca Piemonti e Francesco Marzullo Evoluzione delle connessioni delle fonti energetiche rinnovabili in Italia (pp. 66-69) pubblicato su ENERGIA 3.21
Francesco Del Pizzo, Luca Piemonti, Francesco Marzullo, Terna
Foto: Pixabay
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