17 Febbraio 2022

La bolletta elettrica spiegata

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I rincari energetici e le misure per contenerli riempiono le pagine dei quotidiani. Costo della materia prima, oneri di sistemi, servizi di rete sono le voci che compongono le “temutissime” bollette elettriche lievitate su livelli insostenibili per famiglie e imprese. Ma di cosa si tratta? Su ENERGIA 3.21 Antonio Gatti di RSE presenta la bolletta elettrica nazionale.

Ancora di più in questo momento di prezzi elevati è diventato importante per il consumatore avere gli strumenti per leggere la propria bolletta di energia elettrica, comprendere cosa paga e che significato hanno le differenti voci. A tal fine torna utilissimo il primo paragrafo, dal titolo Bolletta elettrica nazionale dell’articolo di Antonio Gatti di RSE, comparso sul numero di ENERGIA 3.21.

“Dal 1° luglio 2007, sotto il profilo di regime tariffario nel Sistema Italia, tutti gli utenti finali possono rifornirsi attraverso il mercato libero oppure attraverso un regime amministrato: nel primo caso, i clienti finali usufruiscono di condizioni economiche determinate in regime concorrenziale fra gli operatori; nel secondo, essi godono di un servizio di fornitura a prezzi regolati stabiliti dall’Autorità regolatoria nazionale (ARERA).

Nonostante ci sia una diversificazione degli utenti finali per tipologia di consumo (es. livello di tensione, profilo di prelievo, potenza massima) e di trattamento tariffario, tutti sono accomunati dalla stessa struttura di costo dell’energia elettrica:

– Energia
– Servizi di dispacciamento
– Servizi di rete
– Oneri generali
– Oneri fiscali

La componente «energia» fa riferimento al prezzo di acquisto sul mercato dell’energia da parte del grossista e tale prezzo riflette il costo di produzione della commodity energia sostenuto dal produttore; il fornitore applica poi al cliente finale anche una quota addizionale a copertura dei costi di commercializzazione e vendita.

Componente energia, servizi di dispacciamento e di rete, oneri generali e fiscali

La componente «servizi di dispacciamento» si riferisce alla spesa sostenuta dall’operatore di rete di trasmissione per la compravendita delle risorse di dispacciamento necessarie al mantenimento in sicurezza dell’intero sistema durante il suo funzionamento.

La terza voce di costo – «servizi di rete» – è relativa alla realizzazione, all’esercizio e al mantenimento dell’infrastruttura elettrica necessaria per il trasporto dell’energia elettrica dalle centrali di produzione ai consumatori finali.

Gli «oneri generali» richiamano la spesa sostenuta dal Sistema Paese per traguardare un determinato sviluppo socio-energetico e al cui recupero sono chiamati quindi tutti i cittadini; il meccanismo di recupero è definito da atti legislativi, come avviene, ad esempio, per il recupero degli incentivi erogati per sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

Infine, gli «oneri fiscali» includono l’aliquota IVA e l’accisa.

Gli oneri fiscali sono fissati a norma di legge, mentre i costi di compravendita dell’energia e dei servizi dipendono sia dalle dinamiche delle offerte sui mercati nazionali e internazionali che dalle effettive condizioni di funzionamento del sistema; le altre componenti di costo sono disciplinate da ARERA. Si precisa, inoltre, che le effettive condizioni socio-energetiche del Sistema Paese hanno impatto su ciascuna voce di costo tracciandone così un’evoluzione nel corso degli anni.

In Fig. 1 si mostra l’evoluzione delle singole voci di costo che concorrono alla bolletta elettrica nazionale per il periodo 2012-2020; tali voci sono state stimate sulla base di dati pubblici sui consumi nazionali, sugli scambi sui mercati dell’energia e dei servizi di dispacciamento e sull’energia venduta e distribuita ai clienti finali.

Nell’arco dei nove anni di osservazione il montante di costo nazionale al consumo dell’energia elettrica (al netto degli oneri fiscali) è andato diminuendo; in particolare, prima dell’emergenza Covid-19, dopo un minimo raggiunto nel 2016, il costo complessivo è poi leggermente risalito nel 2019.

A seguito delle misure di restrizione nel 2020 per far fronte alla pandemia, invece, l’impatto nazionale sulle attività produttive ha avuto come risultato una contrazione dei costi al consumo: –18% circa rispetto al 2012 e –14% circa rispetto al 2019.

Diversificato negli anni l’andamento della bolletta elettrica: in calo fino al 2016, in ripresa fino al 2019 e nuovo calo nel 2020

Ad incidere maggiormente sull’andamento annuo dei costi sono le voci di «energia + servizi di dispacciamento» e «oneri generali»; in particolare, la spesa per l’acquisto dell’energia e dei servizi di dispacciamento è diminuita progressivamente fino al 2016 e riaumentata sensibilmente fino al 2018 per poi contrarsi significativamente nel 2020: –34% rispetto al 2012 e –16% rispetto al 2019.

La quota degli «oneri generali», invece, è aumentata progressivamente fino al 2015 per poi diminuire sensibilmente fino al 2020: –25% rispetto al 2015 e –17% rispetto al 2019. I costi di rete e gli oneri fiscali, infine, si sono mantenuti attorno a 7 mld. euro (di cui circa il 26% per trasmissione e il resto per distribuzione negli ultimi anni) e a 10 mld. euro (di cui circa il 70% di IVA e il 30% di accisa negli ultimi anni) rispettivamente, con un andamento «quasi» costante.

Le voci di «energia + servizi di dispacciamento» e «oneri generali» incidono di più sull’andamento dei costi

In termini di peso di ciascuna voce di costo sul totale (inclusi gli oneri fiscali), la componente «energia + servizi di dispacciamento» non è mai scesa sotto il 36% (con un massimo del 50% nel 2012), mentre gli oneri generali sono aumentati progressivamente fino al 2016, passando dal 20% a poco sopra il 30%, per poi diminuire sensibilmente al 27% nel 2020. Il peso dei «servizi di rete» e quello relativo agli «oneri fiscali» (accisa, IVA) si sono mantenuti, invece, sempre nell’intervallo di 13÷15% e 18÷19% rispettivamente.

In definitiva, la bolletta elettrica nazionale è passata da circa 56 mld. euro nel 2012 a 52,1 mld. circa nel 2016 per poi risalire a 53,4 mld. nel 2019 e contrarsi nuovamente a 46,1 mld. nel 2020”.

Per il 2021 e quasi certamente anche per il 2022 è invece da attendersi un marcato aumento: il PUN nel 2021 ha infatti toccato i 125,5 €/MWh in media annua, 86,5 €/MWh in più rispetto la media del 2020, e la crisi continua a imperversare anche nell’anno da poco iniziato.


Il post presenta un estratto dell’articolo di Antonio Gatti La bolletta elettrica nazionale e le sue principali componenti (pp. 56-62) pubblicato su ENERGIA 3.21

Antonio Gatti, Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici di RSE

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Foto: Pixabay

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