3 Febbraio 2022

Mondo agricolo: 4 modi per adattarsi ai cambiamenti climatici

LinkedInTwitterFacebookEmailPrint

L’agricoltura è uno dei settori in cui più immediate ed evidenti sono le conseguenze del cambiamento climatico. I danni sono tangibili e ad essere compromessi sono la produttività del comparto ed il profitto per gli agricoltori. Non tutto è perduto però. Esistono soluzioni di adattamento percorribili e vantaggiose. World Resources Institute ne propone 4 dalle esperienze del Sud America.

È un dato di fatto che, in agricoltura, il fattore clima (temperature alte o basse), l’intensità del vento e altre variabili ad esso correlate siano determinanti per la buona riuscita del settore. Il cambiamento climatico costituisce quindi una minaccia e secondo alcune stime potrebbe ridurre la produttività agricola globale del 17% entro il 2050.

Per i paesi fortemente dipendenti dalle esportazioni agricole, come il Brasile, il climate change costituisce un vero e proprio problema. L’impatto sulle precipitazioni potrebbe compromettere seriamente il raccolto di soia, una delle maggiori merci esportate da questo Paese, così come un aumento della temperatura potrebbe ridurre del 95% la superficie idonea alla produzione del caffè, altro importante fonte di export, in tre Stati brasiliani.

Il cambiamento climatico costituisce una minaccia per il settore agricolo, ma gli agricoltori hanno soluzioni per adattarsi

In questo quadro così preoccupante, c’è, per fortuna, una buona notizia: esistono delle soluzioni che permettono agli agricoltori di adattarsi ai cambiamenti climatici.

Uno studio pubblicato da WRI Brasil, GIZ e dalla Brazilian Coalition on Climate, Forest, and Agriculture, realizzato con il contributo di numerosi esperti e scienziati, presenta evidenze e propone soluzioni per ridurre i rischi del climate change per i terreni agricoli. Tra queste rientrano anche delle pratiche già in vigore in Brasile ma ancora relativamente sconosciute o poco utilizzate, e che potrebbero essere maggiormente impiegate nel paese sudamericano o replicate all’estero.

Di seguito si riportano le 4 best pratices che gli agricoltori potrebbero seguire per aumentare la resa dei loro prodotti, adattandosi allo stesso tempo ai cambiamenti climatici.

1. Sistemi integrati: combinare la coltivazione con altre attività

1. Integrare la coltivazione di colture alimentari, con piante forestali e allevamenti. Più un sistema agricolo è diversificato, maggiore è, in media, la sua capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Pertanto, piuttosto che concentrarsi su un solo tipo di attività (coltivazione di piante alimentari, allevamento di bestiame o silvicotura), i sistemi integrati li combinano, dando vita a 4 soluzioni diverse: colture e allevamento; colture e silvicoltura; allevamento e silvicoltura; o colture, allevamento e silvicoltura.

Come funziona questo sistema? Secondo la Brazilian Agricultural Research Corporation (Embrapa) e la Brazilian Agricultural Research Corporation, i sistemi integrati possono produrre cibo, energia, fibre, legname e prodotti forestali non legnosi nella stessa area, contemporaneamente o a rotazione.

I sistemi integrati, inoltre, possono fornire ulteriori vantaggi: rendere gli allevamenti più resilienti alle criticità sopraesposte; migliorare il microclima locale riducendo la temperatura e contribuendo ad aumentare le precipitazioni e la disponibilità di acqua; mitigare l’impatto di eventi meteorologici estremi su colture, bestiame e altri prodotti; ridurre l’erosione del suolo; migliorare la produttività. Possono garantire benefici socioeconomici in ragione dell’aumento del numero di prodotti che gli agricoltori possono utilizzare per la loro sussistenza o per la vendita a terzi.

Ad esempio, INOCAS sta integrando i pascoli con la silvicoltura in Brasile. L’azienda pianta palme autoctone che producono olio vegetale nei pascoli per migliorare la qualità del suolo e creare nello stesso tempo ombra per gli animali. Questo sistema integrato migliora la fertilità della terra, permette al bestiame di sopportare meglio le alte temperature e fornisce nuove fonti di reddito.

2. Riabilitare i pascoli degradati per migliorare il suolo

2. Riabilitare i pascoli degradati. Il degrado dei pascoli è un grave problema che interessa le fattorie brasiliane. I terreni degradati, infatti, sono soggetti all’erosione e pertanto immagazzinano meno acqua, producono erba meno nutriente da destinare al bestiame che alla fine risulta poco produttivo.

Esistono diversi modi per riabilitare i pascoli degradati. Il più convenzionale prevede l’utilizzo di fertilizzanti, ma finisce per rilevarsi non sostenibile per gli agricoltori, dal momento che le somministrazioni di prodotti chimici devono avvenire ogni quattro o cinque anni. I pascoli degradati, invece, possono essere recuperati in modo più sostenibile piantando foraggi o erba autoctoni oppure alberi per evitare l’erosione del suolo.

Un esempio di riabilitazione dei pascoli condotta in modo sostenibile è quello applicato dalla Fazenda Ecológica. Qui il pascolo viene combinato con la coltivazione di alberi per migliorare la salute del suolo e il benessere degli animali, riducendo al tempo stesso le emissioni di carbonio.

Anche in questo caso, la riabilitazione dei pascoli degradati porta con sé alcuni vantaggi, tra cui temperature locali ridotte, maggiore umidità dell’aria, migliore resistenza alle ondate di caldo e alla siccità e maggiore resilienza ai disastri naturali. Vi è anche un effetto positivo sull’erosione del suolo e sulla disponibilità di acqua.

3. Agroforestazione: l’efficienza di una gestione razionale delle piante

3. Agroforestazione. L’agroforestazione prevede la combinazione di alberi e/o colture, gestiti razionalmente in un sistema appositamente progettato. Ogni pianta, infatti, viene selezionata per uno scopo particolare e non entra in competizione con le altre. Questa diversità di colture e alberi consente all’area di essere produttiva tutto l’anno, così da garantire ai piccoli agricoltori un reddito in tutte le stagioni.

Il cacao è una coltura che beneficia dell’agroforestazione: grazie all’ombra degli alberi, questa pianta può crescere meglio ed essere ancora più resistente. In Perù un partenariato pubblico-privato mira a sostenere 20.000 agricoltori che producono cacao biologico e/o di alta qualità in sistemi agroforestali che si estendono su 58.000 ettari.

Tra i benefici dell’agroforestazione: adattamento del clima locale, inclusa la riduzione dell’impatto di cinque tipi di eventi meteorologici estremi (siccità, ondate di caldo, ondate di freddo, forti piogge e inondazioni); più disponibilità di suolo e acqua; maggiore attrazione degli impollinatori con conseguente miglioramento della biodiversità.

4. Gestione sostenibile delle foreste: vantaggi ambientali ed economici

4. Foreste sostenibili. Gli alberi piantati in modo sostenibile offrono evidenti vantaggi ambientali: consentono la cattura dei gas serra, garantiscono la protezione del suolo, e sono una fonte di potenziale guadagno economico dal momento che il legname e i prodotti forestali non legnosi possono essere commercializzati. Un rapporto WRI nel 2018 ha evidenziato che sono quattordici le aziende che stanno investendo nel business della piantagione di alberi.

Oltre a essere un buon investimento, la silvicoltura sostenibile ha tanti aspetti positivi ad eccezione di uno: aumenta il rischio di incendi boschivi. Quando gli alberi sono densamente piantati, specie quelli infiammabili come l’eucalipto, possono causare una rapida diffusione delle fiamme.

Il ripristino forestale e il rimboschimento possono rivelarsi come strumenti importanti per gli agricoltori brasiliani. Il Brazilian Forest Code stabilisce che una parte di tutte le proprietà rurali deve essere ricoperta da vegetazione naturale. Le stime indicano che 21 milioni di ettari di foresta brasiliana sono degradati o deforestati e pertanto devono essere ripristinati. Di questi 21 milioni, una parte si trova in aree sensibili, dove non sono consentite piantagioni, ma, al contrario, dove potrebbero essere piantate foreste sostenibili per fornire benefici economici e ambientali. Piantare specie autoctone per il legname o altri scopi potrebbe diventare un’importante fonte di reddito per gli agricoltori, aiutando al contempo le terre rurali e le produzioni ad adattarsi ai cambiamenti climatici.

Perseguire un modello più resiliente e sostenibile per l’agrobusiness è indispensabile per salvare aziende agricole e agricoltori

Cosa ci insegna tutto questo? Le tecniche descritte tracciano un possibile percorso per gli agricoltori verso un’agricoltura più resiliente e a basse emissioni di carbonio, che consente di produrre in modo più sostenibile cibo sufficiente per sfamare il mondo rispettando la terra e i suoi equilibri. Trovare un modello più resiliente e sostenibile per l’agrobusiness è fondamentale per proteggere le aziende agricole e gli agricoltori che subiscono direttamente gli impatti dei cambiamenti climatici.

Si tratta di pratiche già previste in due importanti politiche brasiliane: il Piano per l’agricoltura a basse emissioni di carbonio, conosciuto come  Plano ABC e il Piano Nazionale per il recupero della vegetazione autoctona, conosciuto come Planaveg. Considerati i benefici di cui si è parlato prima, è verosimile pensare un impegno verso una maggiore promozione di queste politiche.

Far sì che le aziende agricole si adattino ai cambiamenti climatici è una buona politica non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia. Inoltre, la riduzione del rischio derivante da eventi meteorologici estremi è fondamentale per le istituzioni finanziarie che si occupano di credito agroalimentare e per le compagnie assicurative, in quanto riducono il rischio di perdite e migliorano il rimborso del prestito.


L’articolo di Miguel Calmon and Rafael Feltran-Barbieri è stato pubblicato su World Resources Institute, il 5 gennaio 2019 con il titolo 4 Ways Farmers Can Adapt to Climate Change and Generate Income

Rafael Feltran-Barbieri è Senior Economist del World Resources Institute
Miguel Calmon è Forests Director, WRI Brasil

La traduzione è a cura della Redazione


Leggi anche:
Biogas e biometano: cosa, come, dove, di Agata GugliottaGian Paolo Repetto, 2 Febbraio 2022
Due piccioni con una fava: biochar, fertilità del suolo e sequestro della CO2, di Redazione, 7 Maggio 2021
Le molte facce dell’agricoltura nella lotta al climate change, di Redazione, 22 Dicembre 2020
Gestione sostenibile delle foreste, di Peter Rubner, 28 Aprile 2020
Riforestazione: una soluzione efficace contro i cambiamenti climatici, di Redazione, 20 Agosto 2019
#Deforestazione, la sostituzione con l’agricoltura e gli effetti sul clima, di Redazione, 2 Novembre 2018
Adattarsi ai cambiamenti climatici: un fronte d’azione da non trascurare, di Redazione, 26 Settembre 2018

Foto: Flickr

0 Commenti

Nessun commento presente.


Login