25 Febbraio 2022

Puzzle bollette: gli oneri generali di sistema

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Al fine di calmierare gli effetti degli aumenti dei prezzi elettrici, a partire da metà 2021 il Governo ha predisposto una serie di misure per contrastare il caro energia. Rientra tra queste l’azzeramento degli oneri generali di sistema, una delle voci che compongono la bolletta elettrica. Ma cosa sono gli oneri generali di sistema e che costi coprono? Ce lo spiega Antonio Gatti dell’RSE nel par. 4 del suo articolo comparso su ENERGIA 3.21.

Il primo intervento del governo Draghi contro il caro bollette è stato lo scorso giugno, quando ha stanziato i primi 1,2 miliardi di euro per ridurre significativamente le aliquote sugli oneri di sistema. La misura, valida per il III trimestre 2021, era destinata agli utenti domestici e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW. Un provvedimento rivelatosi non risolutivo, vista la corsa inarrestabile dei prezzi.

Ulteriori 2 miliardi di euro, quindi, sono poi stati allocati a settembre con il decreto-legge 130/21 per l’ultimo trimestre 2021: stavolta però gli oneri di sistema sono stati completamente azzerati a beneficio, ancora una volta, di famiglie e microimprese. Per il primo trimestre 2022, invece, il Decreto sostegni ter ha previsto 1,2 miliardi per la cancellazione degli oneri, che in questo caso si estende anche a medie e grandi imprese.

Per contenere i costi per secondo trimestre, meno di una settimana fa il Governo ha approvato l’ultimo decreto-legge. Una nuova iniezione da 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia e la restante parte invece a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase.

Con il nuovo intervento sarà garantito il prolungamento di tutte le misure già in essere, compreso, ancora una volta l’azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate a famiglie e imprese.

Una prima valutazione degli effetti di questi interventi sulla spesa energetica delle famiglie italiane è contenuta nell’articolo di Ivan Faiella e Luciano Lavecchia in pubblicazione sul prossimo numero di ENERGIA, in uscita a marzo (1.22).

Proviamo dunque a capire cosa sono gli oneri di sistema nella struttura di una bolletta, grazie al contributo di Antonio Gatti dell’RSE comparso su ENERGIA 3.21, di cui si riporta il par. 4.

“Per il corretto funzionamento e la sostenibilità economica e ambientale, il sistema elettrico necessita di alcune attività e di alcuni servizi a beneficio della collettività che non sono direttamente remunerati dai servizi di produzione, trasporto e vendita dell’energia.

Non potendo imputare il costo di tali servizi in modo diretto, si ricorre al meccanismo degli oneri generali di sistema, secondo cui ogni consumatore versa una quota, tipicamente proporzionale all’energia prelevata, che viene in seguito gestita per la remunerazione dei servizi collettivi.

Fissati annualmente da ARERA, gli oneri di sistema vengono gestiti per la remunerazione dei servizi collettivi

Gli oneri di sistema sono fissati annualmente direttamente da ARERA. In senso stretto gli oneri costituiti solo mediante atti di legge sono generalmente identificati dalla lettera «A», mentre le altre componenti tariffarie definite da ARERA a copertura di servizi che richiedono lo stesso metodo di esazione sono generalmente indicate come «UC» (Ulteriori Componenti) o «MCT» (Misure di Compensazione Territoriale).

Nel dettaglio gli oneri generali di sistema sono identificati dalle componenti indicate in Tab. 2. Con provvedimento n. 481/2017 di ARERA, dal 1° gennaio 2018 le componenti tariffarie A, UC4, UC7 e MCT sono state ristrutturate secondo due macro-raggruppamenti:

  • oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione (componenti tariffarie indicizzate «SOS»);
  • rimanenti oneri generali (componenti tariffarie indicizzate «RIM»).

La nuova struttura delle componenti tariffarie ha principalmente l’obiettivo di dare maggior evidenza degli oneri relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione, potendo così ancora ricondurre i montanti di spesa alle voci precedentemente definite, come riporta anche una nota ARERA.

Le aliquote degli oneri generali sono distinte in «SOS» e «RIM» per distinguere la voce a sostegno di rinnovabili e cogenerazione

La Tab. 3 riporta il volume economico degli oneri generali di sistema derivante da ciascuna componente tariffaria dal 2010 al 2020, come risulta da pubblicazione da parte di ARERA. L’ammontare complessivo è aumentato progressivamente fino ad un massimo di circa 16,7 mld. euro nel 2015, per poi diminuire sensibilmente fino al 2018.

Appare evidente il contributo preponderante della componente A3 relativa all’incentivazione delle fonti rinnovabili (nel 2019-2020 la A3 pesa circa il 66,8-66,7% sulla spesa complessiva da oneri generali di sistema), che con oltre 14 mld. euro ha portato nel 2016 la spesa da oneri generali di sistema a 16,4 mld. (quasi tre volte l’ammontare del 2010).

Dal 2017 tale componente A3 ha iniziato a diminuire significativamente portandosi così nel 2019 e 2020 a 29,5% e 41% rispettivamente in meno del valore (massimo) raggiunto del 2016; tuttavia, la riduzione della componente A3 nel 2019-2020, rispetto al 2018, è stata più contenuta perciò, sommando anche l’aumento delle altre componenti, l’effetto sulla spesa complessiva in oneri generali è un incremento netto del 13,8% rispetto al 2018.

Si precisa, inoltre, che l’aumento di alcune componenti tariffarie nel 2019 è dovuto principalmente ad esigenze di recupero del mancato gettito. In particolare, nel secondo semestre del 2018 ARERA ha disposto l’azzeramento della componente ARIM per tutte le tipologie di utenze e la riduzione della componente ASOS per gli utenti domestici; la misura «straordinaria» è stata introdotta allo scopo di mitigare l’impatto delle forti tensioni sui mercati delle commodity energetiche sui prezzi finali dell’energia elettrica.

Preponderante il contributo della componente A3 relativa all’incentivazione delle fonti rinnovabili

Il recupero di circa 936 mil. euro (calcolato sul valore delle aliquote del secondo trimestre 2018) è stato costituito da un significativo incremento delle componenti tariffarie ARIM nel primo semestre del 2019.

I dati del 2020, invece, non tengono conto della riduzione delle aliquote prevista nel periodo 1° maggio-31 luglio 2020 dalla delibera n. 190/2020/R/eel del 26 maggio 2020, in materia di tariffe elettriche, ai sensi dell’art. 30 del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto «DL Rilancio» convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77), in quanto gli ammanchi di gettito derivanti dall’applicazione di tali riduzioni sono compensati da un contributo equivalente da parte del Bilancio dello Stato, come previsto dal medesimo Decreto-Legge (un costo a carico della finanza pubblica di 600 mil. euro)”.

Il governo è intervenuto sugli oneri di sistema per contenere il caro bollette

L’azzeramento degli oneri generali di sistema non è l’unica misura posta in essere dal Governo per contenere il caro energia. Ad esso si sommano gli altri interventi sui bonus sociali, l’Iva, credito di imposta ecc. Misure importanti e che hanno richiesto un’iniezione di denaro rilevante, ma che rischiano di rilevarsi insufficienti, alla luce anche del rischio di ulteriori rincari susseguenti alla guerra in Ucraina.

Cosa attendersi per i prossimi mesi? Il commento di Alberto Clò sulla crisi ucraina contiene una prima valutazione delle ripercussioni sul sistema energetico europeo.


Il post ripropone il par. 4 dal titolo ‘Oneri Generali’ dell’articolo di Antonio Gatti La bolletta elettrica nazionale e le sue principali componenti (pp. 56-62) pubblicato su ENERGIA 3.21

Antonio Gatti lavora presso il Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici di RSE


Sui caro energia leggi anche:

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