Dopo il dibattito avviato sul numero 1.21 e proseguito sul 2.21, ENERGIA torna a parlare della governance della distribuzione elettrica ospitando l’analisi del giurista Marcello Clarich, che ricostruisce il quadro normativo entro cui dovrà essere adottato il regime di gara per l’affidamento del servizio di distribuzione alla scadenza delle attuali concessioni: il Decreto Bersani; i principi dell’ordinamento europeo; le indicazioni del Consiglio di Stato; l’esperienza nel settore del gas.
“Ad oltre vent’anni dal Decreto Bersani del 1999 che avviò la liberalizzazione elettrica, con esiti segnati da luci e ombre, è da porsi la domanda su come riprenderne il filo sulla base delle lezioni apprese”. Con queste parole Alberto Clô introduce il dibattito avviato su ENERGIA 1.21 e proseguito su ENERGIA 2.21 su come riformare la governance della rete di distribuzione elettrica.
Il confronto di idee e proposte si apre con il contributo di Gian Paolo Repetto, un’analisi a tutto tondo sullo stato dell’arte della distribuzione a partire dalla posizione dominante di Enel.
Speakers’ corner sulla governance della rete di distribuzione elettrica
Secondo Chicco Testa, che aveva acceso la miccia del dibattito con il suo commento su RivistaEnergia.it, le ragioni che dovrebbero portare a un superamento dell’attuale governance della distribuzione è da ricercare nel passaggio dai kWh ai dati.
Pur condividendo le ragioni che hanno portato a una drastica modifica del ruolo della distribuzione, GB Zorzoli perviene a una conclusione affatto simile a quella di Testa: il nodo della questione non lo si risolve modificando la governance della distribuzione, ma con una normativa europea che regoli la gestione dei dati.
Da una prospettiva diversa muove l’articolo di Carlo Stagnaro, che evidenzia la necessità di adottare misure per promuovere la riduzione della concentrazione nel mercato elettrico. Mentre sul ruolo dei DSO e sull’opportunità di guardare al modello tedesco si concentrano Luigi de Francisci e Alberto Mariani.
Dalla non lontana scadenza della concessione muovono invece Tullio Fanelli e Massimo Mucchetti. Punto su cui si sofferma il giurista Marcello Clarich (Sapienza, Università di Roma) sul nuovo numero di ENERGIA, analizzando il contesto normativo di partenza per il riassetto del settore della distribuzione di energia elettrica.
Distribuzione elettrica: un regime concessorio a mezza strada tra attività liberalizzate ed espressamente riservate allo Stato
“L’assegnazione delle concessioni aventi per oggetto beni e servizi pubblici è un’operazione complessa nella quale si intrecciano spinte provenienti dall’ordinamento europeo, che richiede l’apertura alla concorrenza «per il mercato» a potenziali nuovi entranti, e ordinamento nazionale, più sensibile generalmente alle esigenze dei concessionari uscenti”.
Sotto tale spinta, l’autore prende in esame prima il Decreto Bersani (par. 1) – che “prevede l’emanazione entro il 2025 di un regolamento di esecuzione emanato dal Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato allo scopo di stabilire modalità, condizioni e criteri per il rilascio delle nuove concessioni da affidare sulla base di procedure di gara da indire nel rispetto della normativa europea in materia di appalti pubblici (4)” – e in seguito i principi dell’ordinamento europeo (par. 2) – che “fissa alcune coordinate in materia di concessioni e più in generale di titoli autorizzatori”.
La durata delle concessioni non deve essere superiore «al periodo di tempo necessario al recupero degli investimenti da parte del concessionario»
Il terzo paragrafo presenta invece le indicazioni del Consiglio di Stato, riportando in particolare il parere espresso in due sentenze relative al regime delle concessioni demaniali, mentre il successivo riporta le altre indicazioni, di carattere generale, che “possono essere tratte dalla disciplina parallela delle procedure di gara per la distribuzione del gas” (4. L’esperienza nel settore del gas).
Secondo Clarich, anche se il Legislatore non dovesse produrre una legge di riordino complessiva per regolare la riassegnazione del servizio, le nuove procedure di gara potrebbero infatti trovare una cornice normativa di riferimento molto precisa nel diritto europeo, nella giurisprudenza del Consiglio di Stato e nell’esperienza del vicino settore gas.
La scadenza delle attuali concessioni al 2030 è compatibile con l’adozione di un intervento legislativo per il riordino del settore
Nei Cenni conclusivi (par. 5), l’autore si interroga se, a oltre trent’anni dal Decreto Bersani, “sia necessario un intervento legislativo che fornisca un quadro di regole più completo per il riassetto del settore della distribuzione elettrica, anche in funzione dell’avvio delle procedure competitive per il rilascio delle concessioni, per tener conto di tutti i fattori tecnologici e di mercato intervenuti”.
È sperabile, infine, che avvicinandosi la data del 2025 si avvii per tempo “un’attenta riflessione da parte di tutti gli attori istituzionali (…), eventualmente anche nella forma di una consultazione pubblica propedeutica all’elaborazione di un testo normativo”.
Il post presenta l’articolo di Marcello Clarich Il rinnovo delle concessioni per la distribuzione elettrica in Italia (pp. 50-55) pubblicato su ENERGIA 1.22
Marcello Clarich è ordinario di Diritto Amministrativo in Sapienza, Università di Roma
Foto: pxfuel
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