14 Marzo 2022

Scenario macroeconomico 2022-2023

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Omicron, commodities, logistica, crisi energetica ed Ucraina i principali fattori di rischio di inizio anno per la ripresa globale, che frena ma non si esaurisce. Il ritorno della domanda, supportata dalla molla dei risparmi e dalle politiche fiscali espansive, spinge tuttavia i principali previsori a restare piuttosto ottimisti sulla ripresa economica nel corso dell’anno. Su ENERGIA 1.22 Sergio De Nardis presenta lo scenario macroeconomico 2022-2023 cui fa seguito un lungo post scriptum che prende in considerazione l’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio.

“Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 l’economia globale ha frenato nel rimbalzo dalla profonda caduta in cui era incorsa due anni fa, con lo scoppio della pandemia e i connessi interventi di lockdown. Un rallentamento era atteso col recupero dei livelli di attività precedenti alla recessione in gran parte dei paesi. Esso è stato, tuttavia, più brusco delle aspettative, risentendo dei contraccolpi indotti, direttamente e indirettamente, dall’onda lunga dell’epidemia.”

Su ENERGIA 1.22 Sergio De Nardis (Luiss School of European Political Economy) presenta lo scenario macroeconomico 2022-2023.

Omicron, commodities, logistica, crisi energetica ed Ucraina i principali fattori di rischio di inizio anno

“I fattori di freno a inizio 2022 sono quindi molteplici. Tuttavia, il consenso dei previsori concorre nel ritenerli transitori, destinati cioè a rientrare gradualmente nel corso dell’anno per lasciare spazio alle forze di fondo dell’economia che continuano a spingere verso il prolungamento della fase espansiva, pur se a ritmi inferiori dopo il balzo dello scorso anno.”

“Se gli elementi di freno si riveleranno effettivamente transitori, come si attendono i previsori, il loro progressivo superamento si accompagnerà al prevalere di diffuse forze espansive, di carattere sia endogeno che esogeno, che sottostanno all’attuale andamento delle economie.” (1. Fattori di espansione in azione).

“Una incipiente forza endogena di crescita è l’eccezionale accumu­lazione di risparmi da parte delle famiglie effettuata, tra il 2020 e il 2021, in modo in gran parte forzo­so” (1.1. La molla dei risparmi).

“Le forze di tipo esogeno a so­stegno dell’espansione sono essen­zialmente le politiche fiscali legate ai programmi straordinari che i governi delle maggiori economie hanno messo in campo per supe­rare la crisi pandemica” (1.2. Il sostegno delle politiche fiscali).

I programmi di ripresa nella loro effettiva implementazione appaio­no meno consistenti di quelli ini­zialmente prospettati «sulla carta»

“le azioni di stimolo rimangono significative sia per gli effetti di spillover tra le mi­sure di stimolo di paesi fortemen­te integrati, sia per la qualità degli obiettivi di transizione digitale e ambientale che contribuiranno a orientare lo sviluppo complessivo delle economie (…)

una fondamentale spinta di natura esogena dalle politiche di stimolo, ma che è anche in gran parte endogena, riflettendo l’adat­tamento dei sistemi al mutare dei gusti e delle preferenze dei consu­matori, nonché alle opportunità di nuovi modi di produrre derivanti dagli sviluppi tecnologici” (1.3. Le opportunità della trasformazione strutturale).

La tran­sizione ecologica è indubbiamente un passaggio critico in cui forte è il pe­ricolo che il «vecchio» regredisca prima che il «nuovo» riesca a forni­re un’adeguata compensazione

“In questo contesto si colloca l’evoluzione dell’economia italiana che ha sperimentato lo scorso anno un marcato rimbalzo, superiore a quello dell’area euro nel suo complesso e a quello dei maggiori paesi membri (con l’eccezione della Francia)” (2. La prospettiva dell’economia italiana).

Nella terza parte dell’articolo, De Nardis si sofferma in maniera più approfondita sui fattori di rischio:

  • Crisi ucraina (par. 3.1.)
  • Dilemmi di politica monetaria (par. 3.2.)
  • Pandemia (par. 3.3.)

Anche per l’Italia, il punto in­terrogativo maggiore è costituito dall’andamento dell’inflazione

Le conclusioni sono dedicate a ciò che c’è da attendersi dopo il 2022 la cui “prospettiva eco­nomica dipende fondamentalmen­te dalla capacità delle politiche di orientare e sospingere una nuova fase di sviluppo in linea con le ne­cessità di sostenibilità ambientale. (…) Il modo in cui si indirizzerà la riforma delle rego­le fiscali europee è destinato quin­di a condizionare la prospettiva di sviluppo di medio-lungo periodo” (4. Oltre il 2022: lo snodo della riforma delle regole fiscali).

“Dopo la chiusura dell’articolo, la crisi ucraina è precipitata il 24 febbraio con l’invasione delle truppe russe e lo scoppio di un conflitto bellico che coinvolge, pur se non con un impegno militare, le economie occidentali e in particolare europee” (Post scriptum).


Il post presenta l’articolo di Sergio De Nardis Scenario macroeconomico 2022-2023 (pp. 10-15) pubblicato su ENERGIA 1.22.

Sergio De Nardis, Luiss School of European Political Economy


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Foto: Unsplash

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