La grave crisi dei prezzi elettrici in Unione Europea obbliga a interrogarsi sulla validità dell’attuale design di mercato. Su ENERGIA 2.22, Dominique Finon ed Etienne Beeker propongono un nuovo modello in grado di affrontare la crisi dei prezzi e le sfide poste dalla sicurezza energetica e dalla decarbonizzazione.
“Il perdurare della crisi dei prezzi dell’energia elettrica in Unione Europea invita ad aprire un dibattito sugli effetti della concorrenza nel settore elettrico, attualmente basato su un mercato all’ingrosso, con prezzi orari che passano ai clienti finali attraverso le offerte di rivenditori in competizione tra loro nei mercati al dettaglio”.
Su ENERGIA 2.22, Dominique Finon e Etienne Beeker propongono il superamento dell’attuale modello di mercato, in quanto “presenta il triplice svantaggio (a) di fissare prezzi che non riflettono in alcun modo i costi reali di produzione degli impianti (…); (b) di provocare una volatilità dei prezzi che rende impossibile, per un potenziale investitore, fare previsioni a lungo termine sul valore attuale netto; (c) di esporre i consumatori a prolungati periodi di prezzi alti a causa della volatilità dei mercati dei combustibili fossili, in particolare del gas naturale”.
Sicurezza degli approvvigionamenti e decarbonizzazione: 2 sfide che l’attuale modello di mercato è totalmente inadeguato ad affrontare
“In altre parole, l’attuale configurazione è decisamente inadeguata ad accompagnare la transizione verso un sistema low-carbon, con grandi quote di energia rinnovabile intermittente che richiedono un’attenta pianificazione e un’estensione anche alle altre tecnologie degli strumenti di condivisione del rischio come i contratti per differenza”.
“La crisi attuale ci invita a progettare un modello di mercato alternativo basato su quattro obiettivi:
- pianificazione coerente del mix elettrico;
- condivisione del rischio di investimento per nuove installazioni attraverso forme contrattuali a garanzia dei ricavi per i produttori;
- prezzi di vendita stabili, in linea con i costi a lungo termine, a protezione dei consumatori finali;
- mantenimento dei mercati orari, per garantire il coordinamento di breve termine all’interno del sistema e tra sistemi diversi”.
Finon e Beeker propongono quindi un modello di mercato alternativo, “definito nelle linee generali perché possa essere applicato in tutti i paesi dell’UE, e costruito mettendo al centro un’entità indipendente dagli attori del sistema elettrico, sia a monte che a valle, dall’autorità di regolazione e dal gestore del sistema elettrico nazionale, la cui funzione di pianificazione è limitata alla sola rete”.
Un’entità che gli Autori chiamano “Agenzia nazionale per l’energia elettrica” le cui diverse funzioni “porteranno all’ottimizzazione complessiva del sistema”.
In passato la pianificazione era ad opera del monopolista, che fissava le tariffe del servizio pubblico allineandole ai costi marginali dopo aver ottimizzato le scelte di investimento
“In questo modello alternativo, l’Agenzia avrebbe l’obiettivo di assicurare lo sviluppo della capacità necessaria per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione” (1. Una pianificazione articolata sull’attribuzione concorrenziale di contratti di lungo termine).
“L’efficacia di questa pianificazione si baserebbe sull’affidamento, da parte dell’Agenzia, di contratti di lungo termine per realizzare i nuovi investimenti necessari a raggiungere gli obiettivi. La loro assegnazione avverrebbe principalmente attraverso un meccanismo di aste basate sul prezzo richiesto dai venditori. Tuttavia, per alcune tecnologie ad alta intensità di capitale e con lunghi tempi di realizzazione (es. nucleare, CCS) si potrebbe ricorrere alla negoziazione privata”.
“L’Agenzia avrà il compito di acquistare, con contratti di lungo termine, la maggior parte dell’elettricità all’ingrosso prodotta sia da impianti nuovi sia da impianti esistenti. Con questa centralizzazione sarà possibile allineare i prezzi di vendita per il mercato retail ai costi di lungo termine del mix produttivo (si veda più avanti)” (2. Un acquirente centrale a pronti e a lungo termine).
La forma contrattuale più adeguata per l’acquisto centralizzato è offerta dai contratti per differenza
“L’Agenzia, che acquista la stragrande maggioranza dell’energia elettrica prodotta, sarà quindi in grado di rivendere l’elettricità ai fornitori del mercato al dettaglio (i rivenditori) a prezzi che riflettono il costo medio degli acquisti con contratti di lungo termine, garantendo di fatto l’equilibrio di bilancio del sistema di produzione” (3. Prezzi all’ingrosso e al dettaglio in linea con i costi di lungo termine).
“Se l’acquirente centrale coprisse tutta l’elettricità prodotta e venduta (escludendo l’autoproduzione), il modello proposto comporterebbe per i consumatori industriali un’eterogeneità di offerte tra paesi che vi aderiscono e, a maggior ragione, tra questi e quelli che mantengono l’attuale modello di mercato. Per ovviare a ciò, anche al fine di recuperare lo spirito della legislazione europea e rendere accettabile il modello alternativo qui proposto, è necessario progettare un trattamento speciale per i grandi consumatori industriali, la cui spesa elettrica rappresenta da sempre un fattore di competitività nei mercati europei” (4. Il particolare caso dei grandi consumatori).
Il modello garantirebbe la competizione dei produttori sui clienti industriali energivori
“Il nuovo modello organizzativo sarà un’opzione aperta per gli Stati membri non appena ne verrà riconosciuta la compatibilità con le norme europee. Una realtà che è già quasi effettiva, dal momento in cui questo design garantisce la concorrenza a monte sul mercato all’ingrosso e a valle sui mercati retail, preservando l’integrazione economica dei sistemi attraverso i mercati spot, al fine di garantire la solidarietà tra di essi attraverso i differenti meccanismi di market coupling” (5. Applicabilità del modello).
“La ricerca di una coerenza istituzionale e tecnologica dovrebbe portare all’estensione dei mercati a lungo termine all’intero sistema di produzione dell’elettricità, mentre finora sono stati sviluppati solo per le energie rinnovabili. Il vantaggio di questa proposta è che non richiede di sconvolgere le istituzioni di mercato in vigore da vent’anni, bensì di aggiungervi solo il mattone «mercati a lungo termine»” (6. Conclusioni).
Il post presenta l’articolo di Dominique Finon ed Etienne Beeker L’acquirente centrale: un’alternativa efficiente all’attuale modello di mercato (pp. 52-55) pubblicato su ENERGIA 2.22.
Dominique Finon è Direttore di ricerca emerito al CNRS e ricercatore associato presso l’Università Paris-Dauphine
Etienne Beeker è Economista dell’energia e consulente, già ingénieur-économiste presso EDF
Foto: Pixabay
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