30 Gennaio 2023

Rinnovabili e contratti a lungo termine per il decoupling del mercato elettrico

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Incentivare l’attuale produzione rinnovabile a stipulare contratti a lungo termine. È la proposta di GB Zorzoli per creare in tempi brevi e senza una radicale modifica dell’attuale market design le condizioni per far crescere progressivamente, ma con notevole accelerazione, il disaccoppiamento dell’effetto dei prezzi del gas su quelli dell’elettricità.

Su ENERGIA si continua a parlare di se e come superare l’attuale design del mercato elettrico che dovrà essere in grado di assolvere al duplice obiettivo di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, auspicabilmente a prezzi competitivi.

L’attuale design del mercato elettrico si è rivelato inadeguato a prevenire ed affrontare la Nuova Crisi Energetica, la più grave dal 1973 come avvertiva il nostro direttore Alberto Clò già su ENERGIA 4.21. Prezzi record del gas hanno da subito contagiato quelli dell’elettricità, alimentando il dibattito sulla bontà dell’attuale design del mercato elettrico.

Sul successivo numero 1.22, Pippo Ranci e Alberto Pototschnig della Florence School od Regulation hanno analizzato i meccanismi di mercato per l’elettricità e il gas interrogandosi sull’opportunità di passare dall’attuale modello pay-as-clear a uno pay-as-bid, cambiamento che dubitano potrebbe portare effetti positivi.

Mentre su ENERGIA 2.22, sono stati Dominique Finon e Etienne Beeker a proporre il superamento dell’attuale modello di mercato con uno alternativo incentrato su un Acquirente Centrale. Un modello organizzativo che avrebbe il pregio di proporsi come opzione aperta per gli Stati membri e di non richiedere di “sconvolgere le istituzioni di mercato in vigore da vent’anni, bensì di aggiungervi solo il mattone «mercati a lungo termine»”.

Muovere la produzione rinnovabile verso la contrattazione a lungo termine così da creare subito una consistente quota di mercato alternativo a quello spot

Lo stesso pregio di non richiedere una radicale modifica dell’attuale market design è caratteristica anche della proposta presentata da GB Zorzoli sul numero 4.22 di disaccoppiamento dell’effetto dei prezzi del gas sui prezzi dell’elettricità.

Tema che aveva introdotto su RivistaEnergia.it nel post Comunità energetiche rinnovabili per il decoupling del mercato elettrico che concludeva ponendo il seguente interrogativo: “il decoupling del mercato elettrico è realizzabile senza assumere che il mercato della produzione rinnovabile debba subito o gradualmente basarsi in misura prevalente sulla contrattazione a lungo termine?” 

A suo avviso il caro gas ha messo in evidenza i limiti del mercato del giorno prima (MGP) e anticipato l’esigenza di cambiare l’attuale meccanismo di formazione dei prezzi che sarebbe in ogni modo emerso quando la produzione elettrica sarà dominata da impianti a rinnovabili supportati dagli accumuli. Opportuno quindi favorire sin da ora la diffusione della contrattazione a lungo termine con tutti gli strumenti disponibili.

La proposta introduce misure per incentivare l’attuale produzione rinnovabile a stipulare contratti a lungo termine e penalizzare la decisione contraria. L’obiettivo è creare subito una consistente quota di mercato alternativo a quello spot così da immettere sul mercato in tempi brevi un’offerta di energia a prezzi costanti e inferiori a quelli che si formano sul MGP, che verrebbero a loro volta spinti al ribasso dalla minor domanda.

Dopo aver ricostruito come l’Unione sia alla fine giunta all’ammissione che una riforma dell’attuale assetto di mercato sia doveroso, Zorzoli pone alcune (doverose) premesse (par.1):

  • le caratteristiche che la riforma deve avere per non diventare rapidamente obsoleta: “funzionale alla trasformazione, in corso, del sistema elettrico; compatibile con innovazioni tecnologiche che presentino un’elevata probabilità di raggiungere la maturità commerciale nel prossimo futuro”.

Occorre tener conto del ruolo dei sistemi di accumulo nel lungo termine

L’articolo prende quindi in esame le proposte di riforma (par. 2), a partire da quelle ufficialmente avanzate in forma di bozza dal governo greco e in un corposo documento di consultazione dal governo britannico, nonché le critiche che sono state loro mosse.

Secondo Zorzoli, “Sia le due proposte di riforma, sia le critiche loro rivolte (…) trascurano però i cambiamenti che saranno prodotti dalla commercializzazione di sistemi di accumulo a lungo termine, la cui competitività verrà accelerata dalla maggiore valorizzazione della produzione eolica e fotovoltaica da loro consentita”. (Sullo stesso numero di ENERGIA ospitiamo un articolo sul ruolo degli accumuli per la decarbonizzazione del sistema elettrico)

L’autore propone quindi un approccio soft alla riforma (par. 3) partendo dalle osservazioni mosse alla proposta di Giuseppe Artizzu, in parte recepita da un emendamento alla legge n.34/2022, approvato dal Parlamento come articolo 16 bis.

“Per creare immediatamente le condizioni per far crescere progressivamente, ma con notevole accelerazione, il decoupling del mercato elettrico, occorre invece un provvedimento legislativo che, oltre a stabilire una durata dei contratti pari ad almeno 10 anni, introduca per l’attuale produzione rinnovabile misure che incentivino la loro stipula e penalizzino la decisione contraria. (…) Innanzitutto, le poche modifiche normative eliminano il rischio che il tempo richiesto per la transizione a un mercato segmentato, secondo il modello britannico e greco, disincentivi nuovi investimenti.  

Nell’immediato, le misure per promuovere l’accettazione di contratti a lungo termine da parte della produzione rinnovabile esistente consentirebbero in Italia di offrire in tempi rapidi, a prezzi costanti e notevolmente inferiori a quelli del MGP, una quota non molto lontana dal 40% dell’energia elettrica prodotta”.  

Nella conclusione (par.4) Zorzoli precisa come quella presentata sia “una prima approssimazione a una proposta di riforma che, prima di essere rifiutata, merita di essere approfondita e perfezionata, perché può essere introdotta senza una radicale modifica dell’attuale market design, semplicemente accelerando un’evoluzione che, secondo gli scenari Snam/Terna, già nel 2040 prevede un contributo delle rinnovabili al mix produttivo tra 80 e 90%”. 


Il post presenta l’articolo di GB Zorzoli Una proposta per favorire il decoupling del mercato elettrico, in tempi brevi (pp. 62-69) pubblicato su ENERGIA 4.22

GB Zorzoli è Presidente AIEE e membro del Comitato Scientifico «Energia»


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