13 Febbraio 2023

950mila minorenni in povertà energetica in Italia

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Il 10% (!) dei minorenni in Italia risiedono in ambienti poco salubri, scarsamente riscaldati e/o raffrescati, oppure poco illuminati. Lo afferma l’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (OIPE) nel suo primo approfondimento per Save the Children.

La povertà energetica (PE) è un fenomeno multidimensionale e nel nostro Paese è definita come “difficoltà di acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici o, in alternativa, un accesso ai servizi energetici che implica una distrazione di risorse, in termini di spesa o di reddito, superiore a un ‘valore normale’” (Strategia Energetica Nazionale, 2017).

L’Osservatorio italiano sulla povertà energetica (OIPE), un network informale attivo dal 2019 che studia e monitora il fenomeno, con questa nota presenta alcune evidenze sulle famiglie in PE dove sono presenti persone con minori. In base a nostre elaborazioni sull’Indagine sulla spesa delle famiglie di Istat, nel 2021 poco più di un quarto delle famiglie in PE avevano almeno un minore in famiglia.

(Complessivamente risultano 2,2 milioni le famiglie in PE alla fine del 2021, pari all’8,5 per cento del totale delle famiglie residenti in Italia (cfr. “La povertà energetica in Italia nel 2021” a cura dell’OIPE)

I rischi della PE per i minori: problematiche respiratorie, qualità del tempo vissuto in casa, prospettive di mobilità sociale

Si tratta di circa 583 mila famiglie e di 950 mila minori (il 10 per cento del totale) che risiedono in ambienti poco salubri, scarsamente riscaldati e/o raffrescati, oppure poco illuminati (fig. 1).

Questo espone i minori, specialmente quelli più piccoli, a maggiori rischi, ad esempio per l’aumento di problematiche respiratorie, riduce la qualità del tempo vissuto in casa, e, in ultima analisi, può influenzare le prospettive di mobilità sociale.

L’incidenza dei minori in PE è particolarmente rilevante per le famiglie in cui la persona di riferimento (quella che risponde alla domanda dell’intervistatore per tutti componenti della famiglia) non ha cittadinanza italiana (“famiglie straniere” – circa 1,9 milioni di famiglie).

L’incidenza è maggiore per le famiglie straniere

Nel 2021, l’incidenza della PE nelle famiglie con minori era 2,5 volte più alta nelle famiglie straniere (circa 162 mila famiglie) per l’effetto congiunto di una maggior concentrazione delle famiglie straniere nei decimi più bassi della distribuzione della spesa e di un numero maggiore di minori in queste famiglie (Il numero medio di minori nelle famiglie straniere con figli era solo lievemente superiore a quello delle famiglie italiane: 1,6 minori per famiglia vs. 1.5)  (fig. 2).

Le famiglie con minori in PE erano il 9,3 per cento del complesso delle famiglie con minori residenti in Italia.

Tale risultato è in linea con la maggior quota di famiglie straniere in PE: nel 2021, a fronte dell’8,5 per cento medio, un quinto di queste famiglie risultava in PE (fig. 2). L’incidenza delle famiglie con minori e PR straniera in PE è oltre quattro volte nel Mezzogiorno (fig. 3).


A cura di Paola Valbonesi, Ivan Faiella, Raffaele Miniaci e Luciano Lavecchia. Le opinioni espresse sono personali e non riflettono in alcun modo le istituzioni di appartenenza


Foto: Pixabay

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