7 Marzo 2023

Foreste migliori, città migliori

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Una gestione oculata e sostenibile delle foreste può generare importanti benefici ambientali ed economici per le città, lo sostiene uno studio World Resource Institute.

Il legame che intercorre fra le foreste e le città è molto stretto, tanto in positivo quanto in negativo. Per quanto le città coprano una piccola porzione della superficie terrestre, la loro impronta carbonica (carbon footprint) è molto ampia ed esula dai propri confini, impattando complessivamente sull’ecosistema e quindi anche sulle foreste. A sua volta, la deforestazione e le esternalità negative ad essa correlate impattano negativamente sulle città.

Eppure, come dimostra il rapporto Better Forest, better cities del World Resource Institute, una gestione oculata e sostenibile delle foreste potrebbe generare per le città e per i suoi residenti degli importanti benefici. Di che benefici si tratta? E soprattutto quali azioni devono essere poste in essere per poterne usufruire?

Foreste e città: legate a doppio filo tanto in positivo quanto in negativo

Che le foreste siano un importante attore nella complessa questione climatica è risaputo e molti ritengono siano anche un importante alleato partner nel contrastarne la crisi. Una Nature-Based Solutions (NBS) di cui Enzo Di Giulio e Stefania Migliavacca hanno indagato le potenzialità in un lungo saggio pubblicato su ENERGIA 3.22.

Una minuziosa rassegna è anche quella svolta dal WRI, che tuttavia si concentra sul particolare nesso che lega città e foreste, dove per foreste si intendono tanto quelle dentro la città (“inner”, inclusi le strade alberate, le foreste in proprietà private, le macchie composte dai boschi ecc), quanto quelle vicine (near) e remote (far away).

Benefici per i centri urbani di foreste ben gestite

Agire per proteggere, ripristinare e tutelare le foreste è eticamente un obbligo delle città, ma anche una grossa opportunità in termini di miglioramento del benessere dei suoi cittadini. 4 sono i principali benefici per i centri urbani.

Il primo beneficio afferisce al benessere e alla salute di chi risiede nelle città e che a sua volta può essere declinato in differenti azioni. Le foreste possono contribuire a ridurre le ondate di calore; migliorano la qualità dell’aria; riducono rumore e inquinamento; indirettamente, contribuiscono al benessere mentale di chi le abita; luoghi green possono inoltre favorire l’aggregazione e la coesione sociale; forniscono cibo, erbe medicinali e materie prime, monetizzabili da un punto di vista economico.

Miglioramento e efficientamento delle risorse idriche

Il secondo beneficio è collegato all’apporto che le foreste possono fornire in termini di miglioramento e efficientamento delle risorse idriche. Intervenire a monte su tutti e tre i livelli delle foreste significa, per esempio, ridurre al minimo l’erosione e la compromissione della qualità dell’acqua a causa della sedimentazione.

Consente di proteggere i bacini idrici e i corsi d’acqua intrappolando sedimenti e sostanze inquinanti. Inoltre, attraverso le loro radici, le foreste assorbono l’acqua dell’atmosfera che cade sottoforma di pioggia e grazie al processo di evapo-traspirazione, rilasciano nuovamente acqua nell’atmosfera consentendo il proseguimento del ciclo dell’acqua.

Le foreste possono mitigare i cambiamenti climatici, e questo costituisce il terzo beneficio. Catturando e immagazzinando carbonio, le foreste assorbono significanti quantità di anidride carbonica dall’atmosfera, anche se, come dimostra il citato studio di Di Giulio e Migliavacca, è difficile stimarne la reale portata.

Inoltre, fungono da barriere contro forti piogge, inondazioni e forti venti e aiutano a controllare o ridurre il rischio di erosione del suolo, frane e valanghe, principali conseguenze del cambiamento climatico.

Preservare la biodiversità (e tener lontane le malattie)

Infine, e siamo al quarto beneficio, in qualità di ecosistemi più ricchi del pianeta (quelle tropicali ospitano il 90% della biodiversità del mondo), le foreste consentono di preservare la biodiversità, ospitando specie animali e piante che, interagendo tra di loro, danno luogo all’impollinazione, alla dispersione dei semi e alla fertilizzazione del suolo.

Preservare la biodiversità consente inoltre di limitare la diffusione di malattie che dagli animali si trasferirebbero agli uomini, con le conseguenze che la pandemia da Covid-19 ci ha insegnato.

In virtù di un così vasto potenziale, come possono le istituzioni locali usufruire di questa miriade di vantaggi? Il lavoro del WRI sulla base della letteratura e delle interviste raccolte raccomanda la predisposizione di misure che rientrano in 5 categorie tematiche, ognuna per ogni tipologia di foresta, schematizzate anche nella figura seguente.  

Le attività di misurazione sono preliminari e volte a mappare il potenziale forestale di una città, delle aree circostanti, nonché i benefici ottenibili e identificare gli obiettivi da raggiungere.

A queste segue quella di pianificazione, in cui si concretizzano in azioni gli obiettivi precedentemente definitivi, e quella di collaborazione fra istituzioni locali, stakeholder e attori coinvolti a diverso titolo nella gestione delle foreste. Come ogni attività, anche le misure di valorizzazione delle foreste necessitano di un supporto finanziario per renderle attuabili, ma, ed è questa ultima azione, le foreste possono essere esse stesse fonte di guadagno e fornire risorse immediatamente sfruttabili e monetizzabili.

Senza pretesa di esaustività o esclusività, le indicazioni fornite dal WRI vogliono solo dare una prima direzione del percorso da intraprendere e fanno eco all’impegno che muove da Cities4Forests, la coalizione  a livello globale per la protezione delle foreste che prende vita nel 2021 dall’iniziativa di 50 sindaci e che oggi vede coinvolte oltre 80 città in tutto il mondo.


Foto: Unsplash

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