25 Settembre 2023

Le politiche climatiche alimentano il vento di destra?

LinkedInTwitterFacebookEmailPrint

La bulimia normativa di costose politiche climatiche adottate da questa Commissione sembra alimentare un “vento di destra” che potrebbe causare una forte discontinuità nell’agenda della decarbonizzazione. Nell’editoriale del nuovo numero di ENERGIA, Alberto Clò fiuta l’aria che tira in vista della prossima tornata elettorale europea prevista per il giugno 2024.

Le politiche climatiche costituiranno la cartina di tornasole della valutazione dei consumatori-elettori di questa legislatura con la possibilità non remota di un “sostanziale cambiamento del vento che sinora ha favorito i movimenti ambientalisti e il dogmatismo climatico dei vertici dell’Unione”.

Ne è convinto il direttore Alberto Clò, che nell’editoriale di ENERGIA 3.23 argomenta come nella prossima tornata elettorale europea prevista per giugno 2024 i cittadini europei potrebbero bocciare l’operato della Commissione von der Leyen massimamente improntato su un “bulimia normativa” di costose politiche climatiche.

Le politiche climatiche al centro della prossima tornata elettorale europea

“Il sempre più diffuso malcontento per le norme europee e nazionali sul Green Deal va prendendo una forma politica nell’intera Europa, capovolgendo il vento a favore dei verdi. Come accaduto in Germania, ove nella città-Stato di Brema un nuovo partito spuntato dal nulla, i Bürger in Wut (cittadini infuriati), ha conquistato il 10% dei voti per l’opposizione alle politiche ambientali, mentre nella stessa consultazione, il Partito Verde, al governo a Berlino, ha registrato il peggior risultato negli ultimi 25 anni; in Finlandia, ove il secondo partito, il Perussuomalaiset (I Veri Finlandesi), è entrato nel governo attaccando gli obiettivi troppo ambiziosi della transizione verde; in Svezia, ove il governo conservatore di minoranza, appoggiato dall’estrema destra, ha adottato politiche che rischiano di aumentare le emissioni nazionali.”

L’editoriale di Alberto Clò del nuovo numero di ENERGIA è al centro de Il punto di Paolo Pagliaro “La destra no-green alla conquista dell’Europa” andato in onda lunedì 2 ottobre a Otto e mezzo, programma di LA7.

“Se la speranza è che le future politiche climatiche europee siano improntate a un maggior pragmatismo e attenzione all’accettabilità e alle ricadute sociali, non può escludersi che un eventuale «vento di destra» sia effettivamente in grado di raccogliere il testimone per affrontare con maggior efficacia le sfide che ci si pongono innanzi.”

Sfide che in gran parte esulano dal raggio di azioni di politiche climatiche nazionali o di un gruppo di paesi, sebbene richiedano una partecipazione attiva degli Stati per la loro risoluzione, come emerge dall’articolo di Daniel Yergin che ne individua 4 di massima rilevanza: sicurezza energetica, tempistiche e impatti macroeconomici, divario Nord-Sud, nuove filiere dei minerali.

Le politiche climatiche funzionano?

Senza considerare quanto emerge dal saggio di Enzo Di Giulio e Stefania Migliavacca. Un’importante analisi quantitativa che indaga l’effettiva capacità delle policy climatiche di guidare la transizione energetica dandone risposta sostanzialmente negativa evidenziando come altre variabili, come forze di mercato e sviluppo tecnologico, siano maggiormente incisive nel processo di decarbonizzazione.

Una evidenza che equivale a una bocciatura della via normativa finora intrapresa e privilegiata dall’Europa per raggiungere l’arduo obiettivo della decarbonizzazione. Le politiche, in sostanza, guidano la transizione energetica meno di quel che comunemente si crede, eppure vanno pesando sempre più sulle tasche dei consumatori così come sui conti delle imprese.

Non bisogna tuttavia incorrere nella facile assunzione o speranza che un cambio di vento eccessivamente radicale possa portare risposte più appropriate. L’enormità portata dell’impresa che ci aspetta richiede in primo luogo gradualità e razionalità.


Alberto Clô è direttore della rivista Energia e del blog RivistaEnergia.it

Una prima versione di questo editoriale è stata pubblicata su RivistaEnergia.it il 4 luglio col titolo Verso le prossime elezioni europee: che aria tira?

Foto: Unsplash

0 Commenti

Nessun commento presente.


Login