20 Novembre 2023

Alle vestali del mercato elettrico

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La proposta di riforma del mercato elettrico europeo ha incontrato il parere negativo sia della maggioranza degli operatori sul mercato elettrico che di molti analisti, convinti che l’attuale market design sia il più efficiente, suscettibile solo di piccole correzioni. Su ENERGIA 3.23, GB Zorzoli commenta i dodici articoli pubblicati dall’Oxford Institute for Energy Studies.

Sull’ultimo trimestrale ENERGIA abbiamo presentato alcuni tratti del dibattito sulla riforma del mercato elettrico attraverso 3 contributi:

  • una review della proposta, a firma Luca Franza e Giacomo Spinola, che ne presenta genesi e pilastri, dandone un giudizio sostanzialmente positivo e lodando la sua capacità di muoversi coi guanti di velluto in un difficile esercizio di equilibrismo tra interessi politici discordanti;
  • una proposta integrativa, quella di Dominique Finon, che prima presenta il modello di Central Trader, che ha buone possibilità di rientrare tra le opzioni contemplate dalla Commissione, per poi argomentare come affidando a questo Operatore Centrale un’altra funzione di intermediazione si otterrebbe il modello ideale di Acquirente Centrale (Central Buyer), a suo dire ancora più efficace nel perseguire gli obiettivi desiderati ma molto più difficile da accettare per ragioni politiche;
  • una critica delle critiche alla proposta, per la penna di GB Zorzoli, che mette sotto la lente le dodici opinioni pubblicate sull’«Oxford Energy Forum» dell’Oxford Institute of Energy Studies e che ripercorriamo in questo post.

“Ben un terzo degli autori degli articoli pubblicati sull’OIES Forum manifesta un’evidente riluttanza a qualsiasi sostanziale cambiamento dell’attuale assetto del mercato elettrico europeo, posizione che li assimila alle vestali, il cui compito era mantenere sempre acceso il sacro fuoco dedicato alla dea Vesta” (1. Le vestali dell’odierno mercato elettrico UE).

Le vestali dell’odierno mercato elettrico UE

“M. Hogan sostiene che l’attuale mercato elettrico, basato sul costo marginale, è l’unico in grado di informare in modo efficace il coordinamento della produzione distribuita, decentrata, creando «un’interazione armoniosa tra carichi flessibili e offerta variabile». (…) L’unico intervento nella dinamica del mercato elettrico da lui ammesso è la flessibilizzazione della domanda”.

“«Il meglio che possiamo fare è mettere a disposizione dei clienti modalità di hedging per l’energia consegnata, basate sul mercato» (Harvey e Hogan 2023, p. 6). Tutte affermazioni vuote di contenuti, che aggiungono ulteriori perplessità sull’adeguatezza dell’attuale mercato a fronte della crescente presenza di produzione rinnovabili, che impatta – e come! – sul suo funzionamento”.

“Altra vestale con pressoché nulli argomenti in difesa dell’attuale modello di mercato è Richard Green (4), che fornisce una versione fuorviante della proposta europea di riforma del mercato, riduttivamente descritta come «futuro sostegno alla produzione rinnovabile basata sui CfD» (Green 2023), ignorando il ruolo dei PPA e dei contratti a termine”.

Si posiziona tra le vestali anche Rahmat Poudineh, al quale “immerso nella sua devozione all’attuale mercato elettrico, sfugge però che proprio la disponibilità di accumuli di lunga durata è una delle innovazioni che rende più agevole la transizione soft ad un mercato elettrico riformato sulla falsariga di quello proposto dalla Commissione europea (Zorzoli 2022)”.

Il mercato duale

Un secondo gruppo di articoli si concentra sul mercato duale (par. 2). Focalizzato sull’analisi della britannica REMA (Review of Electricity Market Arrangements), Robert Gross “non offre molti suggerimenti, ma già dal titolo lascia pochi dubbi sul suo orientamento: Arguing over the fundamentals of market reform is undermining investment and impeding the energy transition“.

“Sulla medesima lunghezza d’onda, anche se con altre argomentazioni, si colloca David Newbery (…) Altrettanto esplicito già nell’apertura dell’articolo, ma con argomentazioni di segno contrario, è Michael Grubb”.

Aspra è la critica riservata a Dominique Finon (3. La riscoperta dell’ombrello) e alla sua proposta di riforma avanzata anche su questo numero di ENERGIA. “L’articolo di Finon risuscita dunque un market design messo fuori gioco vent’anni fa, ma in linea con la vague statalista, tuttora dominante in Francia”.

Energy only markets?

“Agli strenui sostenitori del mercato elettrico energy only consiglio la lettura dei due articoli dedicati alle vicende di quello australiano, che chiudono la lista dei dodici pubblicati dall’OIES Forum” (4. Energy only markets?). “Descrivendone le vicende, sia Bruce Mountain (10) (2023) sia Dylan McConnell (11) e Iain MacGill (12) (2023) giungono a una conclusione univoca: i mercati elettrici energy only funzionano, ma solo all’interno di una comunità di consumatori disposta ad accettarne le conseguenze estreme”.

“Contrariamente alle attese, visto il suo ruolo (13), sulla riforma del mercato elettrico Jean-Michel Glachant è più tacitiano di Tacito” (5. Mirabili concisioni).  “Dopo aver premesso che occorre chiedersi se la riforma del mercato elettrico europeo garantirà la sicurezza energetica, la decarbonizzazione e l’elettrificazione dei consumi, risponde subito con un secco no. (…) Dato che l’ultima frase si limita a ribadire il giudizio negativo con cui Glachant aveva intitolato e poi iniziato il suo intervento, alla fine come Socrate sappiamo di non sapere”.

“La pole position di Glachant è però indubbiamente insidiata da Fabien Roques ed Anton Burger (14) (…) i pochi cenni dedicati nella settima pagina alla riforma del mercato elettrico proposta dalla Commissione sono conclusi da due capoversi che consiglierebbero di inserirli tra le vestali del mercato elettrico”.

Concisa e letteraria è la conclusione che Zorzoli affida al suo articolo (par. 6). “Nei confronti della proposta di riforma del mercato elettrico europeo troppi si comportano ancora come i dannati descritti da Dante nel XX Canto dell’Inferno: «ché da le reni era tornato ’l volto, /e in dietro venir li convenia, /perché ’l veder dinanzi era lor tolto»”.


Il post presenta l’articolo di GB Zorzoli Critica delle critiche alla riforma pubblicato su ENERGIA 3.23 (pp. 52-57)
G.B. Zorzoli, comitato scientifico ENERGIA


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