L’accesso al credito (pubblico e privato) è cruciale per la realizzazione di investimenti verdi e per la transizione energetica delle imprese. Su ENERGIA 3.23 Paolo Melone illustra il supporto (finanziario e non) che Intesa Sanpaolo sta offrendo alle imprese in Italia.
Negli ultimi numeri di ENERGIA abbiamo avviato la rubrica L’Italia in transizione dedicata ai progressi fatti dal Sistema Paese Italia in materia di transizione energetica.
Su ENERGIA 2.23 ci siamo interrogati, con Francesco Gracceva di ENEA, sulla natura strutturale o congiunturale dei mutamenti intervenuti sul sistema energetico in Europa e in Italia a fronte della crisi energetica, specie dal lato della domanda, e sulle prospettive della transizione energetica.
Con i ricercatori RSE abbiamo invece tracciato il possibile impatto della Direttiva «case green» sul parco edilizio italiano.
L’Italia in transizione
Con i membri della Commissione Tecnica PNRR-PNIEC Elena De Luca e Fulvio Fontini abbiamo esplorato il contributo – rilevante – che l’agrivoltaico può apportare al raggiungimento dei target PNIEC al 2030 e le importanti ricadute socioeconomiche per il nostro Paese.
Su ENERGIA 3.23 proponiamo due nuovi contributi per questa rubrica:
- Il primo, a firma di Giacomo Romanini ed Enrico Tosti di Banca d’Italia, sull’incidenza della crisi energetica sulla bilancia commerciale italiana e sul perché il nostro Paese ne abbia risentito più di altri in Europa;
- Il secondo, la cui presentazione è oggetto di questo post, sull’importanza dell’accesso al credito (pubblico e privato) per la transizione energetica delle imprese e sul supporto che le banche possono e stanno offrendo, per la penna di Paolo Melone di Intesa Sanpaolo.
Realizzare 80 miliardi di investimenti per 70 GW di capacità rinnovabile al 2030 non più prescindere dal supporto bancario
“La transizione energetica si impone quindi come una grande opportunità per il Paese, con un potenziale di investimento da qui al 2030 quantificabile in circa 80 miliardi di euro (2); infatti, entro questo orizzonte temporale sarà necessario installare circa 70 GW di nuova capacità rinnovabile. Si tratta di cifre importanti, che implicano un processo di accelerazione per tutti, soprattutto per le imprese italiane che possono essere il volano di questo cambiamento”.
“La transizione verso un futuro energetico sostenibile è una sfida globale che richiede un impegno collettivo da parte di governi, aziende e cittadini. Accanto agli interventi di natura pubblica, Intesa Sanpaolo da diversi anni ha realizzato soluzioni (finanziarie e non) per supportare le imprese, le piccole e medie imprese (PMI) in particolare, nello sviluppare le energie rinnovabili e più in generale nello sviluppo sostenibile” (par. 1. Lo sviluppo sostenibile e i vantaggi economici per le imprese).
“Essere ESG per un’impresa vuol dire, da un punto di vista economico-finanziario, puntare ai seguenti obiettivi:
– Migliorare la propria produttività e la gestione della supply chain con conseguenti risparmi in tema di risorse, in primis quelle energetiche. (…)
– Essere più attrattivi per gli investitori sempre più sensibili a investire nelle imprese sostenibili, ottenendo una maggiore facilità nell’accesso al mercato del debito e dei capitali; (…)
– Essere più attrattivi per i consumatori che sono sempre di più, soprattutto i giovani, attenti al fatto che il prodotto venga realizzato nel rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance. Di fatto, come si vede dalla Fig. 3, la maggior parte dei consumatori dichiara di essere disponibile a pagare anche più del 5% per un prodotto sostenibile.
– Attirare giovani dipendenti, in quanto maggiormente attratti dalle imprese che sono sensibili ai vari aspetti ambientali, di attenzione al territorio e a maggior ragione agli aspetti di governance collegati ad esempio alla formazione e al benessere dei dipendenti”.
È lo stesso contesto sociale ed economico che spinge e abilita le imprese alla transizione sostenibile
Inquadrata l’importanza dello sviluppo sostenibile per le imprese, l’autore passa a presentare l’importanza e il valore che gli riserva Intesa Sanpaolo (par. 2. Il supporto alle imprese per lo sviluppo sostenibile). “Intesa Sanpaolo riconosce da diversi anni l’importanza degli investimenti responsabili nel settore energetico, cioè l’investimento nelle energie rinnovabili e nell’ottimizzazione delle risorse del processo produttivo come l’adozione di soluzioni di economia circolare”.
“Questo si traduce in un’attenzione particolare verso le aziende che adottano politiche di sostenibilità e una rigorosa valutazione dei rischi ambientali, sociali e di governance” e allo sviluppo di soluzioni di finanziamenti collegate ai temi ESG, come i S-Loan (Sustainability Loan), i PPA (Power Purchase Agreement) o i finanziamento di medio-lungo termine «SACE Green».
Non solo supporto finanziario
Vi sono poi soluzioni non strettamente finanziarie, ma altrettanto importanti. “Il supporto della Banca è anche quello di aiutare le imprese a conoscere e ad accedere ai bandi del governo e/o delle autorità europee che, per esperienza e in base agli incentivi finora emanati, sono spesso disponibili per la maggior parte delle imprese, anche quelle medio-piccole”.
“Le imprese che non sono interessate a investire in via diretta, ma che comunque vogliono avviare un processo di transizione energetica, possono accedere a soluzioni di noleggio di lungo termine dei pannelli fotovoltaici (messe a disposizione dalla società del Gruppo Intesa Sanpaolo Rent Foryou grazie a diversi accordi con società produttrici di pannelli), con la possibilità di non fare investimenti nella fase iniziale e valutando il canone di noleggio in funzione degli incentivi riconosciuti a vario titolo dal GSE”.
La Net-Zero Banking Alliance (NZBA)
Inoltre, “per dare ulteriore impulso allo sforzo comune nel contrasto al cambiamento climatico, Intesa Sanpaolo si è impegnata ad azzerare le emissioni nette entro il 2050, con riferimento sia alle proprie che a quelle relative ai portafogli prestiti e investimenti e ha deciso di aderire alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA)” (par. 3. Zero emissioni nette entro il 2050).
Promossa dall’United Nations Environment Programme Finance Initiative (UNEP FI), l’Alleanza nel 2019 ha lanciato i sei Principi per l’attività bancaria responsabile, sottoscritti anche da Intesa Sanpaolo, “in linea con la strategia di sostenibilità perseguita dal Gruppo, impegnato a supportare la transizione ecologica anche del sistema produttivo”.
“L’adesione alla NZBA è in linea con la strategia di sostenibilità perseguita dal Gruppo, impegnato a supportare la transizione ecologica anche del sistema produttivo; non rappresenta quindi un punto di arrivo, ma un passaggio significativo del percorso che impegna tutta la Banca verso il contrasto al cambiamento climatico”.
Il post presenta l’articolo di Paolo Melone, Il supporto bancario alle imprese pubblicato su ENERGIA 3.23 (pag. 78-81)
Paolo Melone Gruppo Intesa Sanpaolo
Foto: Unsplash
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