Secondo le previsioni di Economist Intelligence Unit la domanda di energia nel 2024 crescerà nonostante le tensioni geopolitiche e i prezzi elevati. I combustibili fossili continueranno a dominare, nonostante l’impennata della domanda di energie rinnovabili.
Estrapoliamo dal rapporto Energy outlook 2024. Surging demand defies wars and high prices 6 previsioni che secondo The Economist Intelligence Unit segneranno il 2024 dell’energia.
1. Cresce la domanda di energia (+1,8%) ma resta in calo in Europa
La ripresa post-pandemica dei consumi energetici accelera fino a raggiungere una crescita dell’1,8% nel 2024, rispetto a solo l’1,2% nel 2023. Ciò sarà supportato dalla forte domanda in Asia, dove si prevede che i consumi aumenteranno del 3,1%, nonostante le prospettive non del tutto rosee della Cina. La crescita sarà forte anche in Medio Oriente, soprattutto se il clima continuerà a riscaldarsi rafforzando la domanda di aria condizionata.
Per l’Europa, Economist Intelligence prevede una domanda in calo per il terzo anno consecutivo per i prezzi elevati e la fornitura limitata di gas. Tuttavia, dovrebbe essere ormai alle spalle il rischio razionamento di gas. La crescita sarà solo marginale anche in Nord America e America Latina, in ragione di una crescita economica debole.
2. Nuovo record per la domanda globale di combustibili fossili
La domanda globale di petrolio, gas e carbone raggiungerà livelli record nel 2024, nonostante la pressione per ridurre le emissioni di carbonio. Dei tre combustibili fossili, il gas sarà il più modesto poiché i prezzi elevati ridurranno la domanda in Europa e Nord America. In Europa la domanda di gas non tornerà ai livelli visti prima dell’invasione russa dell’Ucraina non prima del 2032. D’altro canto, il consumo di gas in Asia e nel Medio Oriente crescerà rapidamente, spinto principalmente dalla forte domanda energetica.
Il consumo di carbone aumenterà per il quarto anno consecutivo, poiché i governi continuano a concentrarsi sulla sicurezza energetica, e continuerà a crescere fino al 2026, quando raggiungerà il picco sia a livello globale che in Cina. Dopo l’aumento osservato nel 2022, il consumo di carbone in Europa diminuirà drasticamente nel 2024 man mano che Francia e Regno Unito lo estromettono dalla generazione elettrica.
La domanda di petrolio si espanderà dell’1,7% su base annua nel 2024, trainata principalmente da Asia, America Latina e Medio Oriente, dove continua a crescere rapidamente nonostante gli elevati prezzi. Nel mondo sviluppato, la crescita sarà timida (+1,1%) in Nord America e stabile in Europa.
3. Alti prezzi spingono la produzione di petrolio e gas
I prezzi elevati delle materie prime e gli sforzi dell’UE per sostituire le forniture russe continueranno ad attrarre nuovi investimenti nella produzione di combustibili fossili nel 2024. Sul fronte gas, Economist Intelligence prevede che la produzione globale aumenterà del 2,2% su base annua. Le principali aree di aumento saranno Nord America, Norvegia, Medio Oriente, Nord Africa, Azerbaigian, Turkmenistan, Cina, Australia e Mozambico.
Le esportazioni statunitensi di GNL sono destinate ad aumentare nei prossimi anni con l’espansione della capacità di esportazione. Ciò sosterrà la crescita della produzione nazionale (+1,9%). La produzione di gas dell’Algeria aumenta grazie allo sviluppo accelerato dell’importante scoperta nell’area di Hassi R’Mel. Le esportazioni di gas russo inizieranno a riprendersi, anche se marginalmente.
Sul fronte petrolio, sebbene in calo rispetto al picco del 2022, i prezzi sono attesi restare elevati durante il 2024, per la determinazione dell’OPEC (guidata dall’Arabia Saudita) di tagliare la produzione per sostenerli. La Russia ha concordato di estendere il taglio di 500.000 barili al giorno annunciato nel febbraio 2023 fino alla fine del 2024 e di tagliare le esportazioni di petrolio di 300.000 b/g fino al dicembre 2024. Obiettivo che tuttavia sarà rivisto periodicamente.
L’offerta petrolifera crescerà di circa 1,2 milioni di barili al giorno in risposta ai prezzi ancora elevati e alla continua crescita della domanda, almeno nelle economie non OCSE. Di questi, solo circa 540.000 barili al giorno arriveranno dall’OPEC, a causa dei tagli delle quote di produzione annunciate. Saranno gli Stati Uniti a colmare la differenza raggiungendo il livello record di 19,2 milioni di barili al giorno.
4. La crescita delle rinnovabili rimane forte, ma attenti alle aste per l’eolico offshore
La crescita delle energie rinnovabili rimane forte spinta dalla necessità di rafforzare la sicurezza energetica congiuntamente agli sforzi di decarbonizzazione. Le previsioni sul consumo combinato di energia solare ed eolica nel 2024 sono di una crescita di circa l’11% su base annua. Si prevede che gli aumenti di capacità raggiungeranno il livello record di circa 400 GW nel 2023 e cresceranno ancora di più nel 2024. Tuttavia, i problemi irrisolti della catena di approvvigionamento, i costi elevati delle materie prime minerarie, i costi finanziari più elevati e i bassi prezzi d’asta metteranno a dura prova il successo di numerose aste di energia rinnovabile nel 2024.
In particolare, è probabile che le aste per i progetti eolici offshore previste negli Stati Uniti, in Germania, Finlandia, Italia, Brasile e India susciteranno scarso interesse da parte degli investitori a causa delle sopracitate difficoltà cui si aggiungono i limiti posti dalle infrastrutture esistenti. La portata di questi problemi è emersa nelle aste di progetti eolici offshore tenutesi negli Stati Uniti e nel Regno Unito nell’agosto-settembre 2023.
La produzione di energia idroelettrica rimarrà bassa poiché il cambiamento climatico continua ad abbassare i livelli dell’acqua in molte regioni.
5. Scarsi progressi nell’idrogeno pulito
Fissati gli obiettivi, molti paesi in tutto il mondo si affretteranno a costruire una maggiore capacità di produzione di idrogeno nel 2024. Tuttavia, non sarà un compito facile. La maggior parte dell’attuale produzione di idrogeno è cosiddetta “grigia”, ottenuta attraverso il reforming dei combustibili fossili.
La rapida crescita della produzione di idrogeno pulito richiederà una massiccia espansione della capacità di elettrolisi, il che presenta molte sfide in quanto richiede un uso intensivo di minerali e metalli e condivide alcune delle principali materie prime con la produzione di tecnologie per l’energia rinnovabile. Pertanto, una rapida espansione della produzione di elettrolizzatori potrebbe aumentare i prezzi dei minerali e dei metalli, che a loro volta aumenteranno il costo della generazione di energia rinnovabile. Inoltre, la produzione di idrogeno verde competerà con altri settori dell’economia per la scarsa produzione di energia rinnovabile.
6. Nucleare, si inaugurano 3 nuovi reattori ma chiudono 2 centrali
Le prospettive per l’energia nucleare non sono particolarmente rosee per il 2024. Nuovi reattori sono attesi entrare in funzione. Nel primo trimestre del 2024 un nuovo reattore da 1,6 GW entrerà in funzione presso la centrale nucleare francese di Flamanville. Flamanville 3 è tra i primi di un nuovo tipo di reattore ed è stato afflitto da lunghi ritardi e superamenti dei costi. Negli Stati Uniti, il reattore Vogtle Unit 4 da 1 GW dovrebbe entrare in funzione nel quarto trimestre del 2023 o nel primo trimestre del 2024. In Corea del Sud, il terzo reattore presso l’impianto di Saeul dovrebbe entrare in funzione nel 2024, mentre inizierà la costruzione dei reattori Shin Hanul-3 e Shin Hanul-4. Al contrario, si prevede che due centrali nucleari nel Regno Unito, a Hartlepool e Heysham, disattiveranno nel 2024.
Per maggiori informazioni sulle previsioni sull’energia di Energy Intelligence per il 2024 si rimanda al rapporto Energy outlook 2024. Surging demand defies wars and high prices
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Articolo molto bello