1 Marzo 2024

Che cos’è la geopolitica dell’energia?

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L’interesse per la geopolitica dell’energia vive in questi anni un vero e proprio rinascimento. Sicurezza e transizione energetica hanno gradualmente spodestato altre questioni di massima rilevanza. Lo hanno fatto rinnovando il linguaggio comune e trasformando la percezione delle minacce per il nostro benessere. Eppure, la geopolitica dell’energia rimane un concetto quanto mai ambiguo. Per fare un po’ di chiarezza, RivistaEnergia.it ha deciso di dedicargli un’apposita rubrica.

Negli ultimi due anni la geopolitica dell’energia si è elevata ad argomento di discussione quotidiano, sia nei media che presso il grande pubblico. La politica internazionale, così come l’energia, sono divenuti temi di accesissimo confronto, in conseguenza anche dell’impatto diretto che essi hanno e hanno avuto sulle nostre vite. La facile polarizzazione a cui entrambi i campi si prestano ha di fatto influenzato notevolmente la modalità in cui oggi affrontiamo tali questioni: rinnovabilisti contro sostenitori delle fonti fossili; supporter dell’ordine liberale opposti ai sostenitori del multilateralismo; liberisti contro statalisti.

Nell’Occidente democratico, tutto ciò ha reso la geopolitica dell’energia una vittima della politicizzazione estrema delle nostre società, soprattutto in Europa, dove questa è abilmente sfruttata da attori esterni. Oggigiorno, si è resa dunque necessaria la comprensione di come questi fenomeni, dai molteplici connotati sociali, economici, politici e tecnologici, siano tra essi strettamente legati.

La geopolitica dell’energia è proiettata nel nostro quotidiano e ci coinvolge per i riflessi profondi del cambiamento climatico e per quelli di conflitti dalla violenza inaudita. Elementi oramai caratterizzanti della nostra era di deglobalizzazione e frammentazione delle supply chain. Processi che affliggono i mercati energetici e che rappresentano in estrema sintesi lo stato di crisi dell’ordine internazionale poggiato sui valori liberali. Norme che sono storicamente legate alle sorti dell’Occidente.

Energia e geopolitica: due mondi distinti si incontrano

Per dare un’indicazione seppure approssimativa di cosa sia la geopolitica dell’energia occorre comprenderne le due componenti essenziali. Da una parte, l’energia passa dall’essere un argomento di nicchia per esperti di chimica e fisica ad uno di interesse più comune nel momento in cui essa è socializzata e studiata come processo fondante della civiltà e delle società umane. Approcciandolo storicamente, si vedrà come il concetto di energia e le sue ricadute sociali, economiche e politiche siano componenti intrinsechi presenti già nelle civiltà antiche. Per contestualizzarne l’importanza, occorre dunque riferirsi agli scenari storici di riferimento, definendo gli equilibri di potere e i concetti di giustizia sociale vigenti in quell’epoca.

Dall’altra parte, la geopolitica può essere definita come lotta per il controllo di entità geografiche. In una dimensione internazionale, queste entità vengono poi utilizzate al fine di ottenere vantaggi politici. Come disciplina scientifica, la geopolitica ha negli ultimi decenni subìto una rapida e importante evoluzione teorica. Essa guarda all’interazione tra diversi Stati e nazioni, ma allo stesso tempo si interessa al diversificato rapporto tra attori e strategia; l’influenza crescente di processi globali come quelli del cambiamento climatico, dei fenomeni migratori, o quella di attori non-statali e di movimenti generazionali e transnazionali; il vivace legame esistente tra una struttura ed un ordine internazionale con la territorialità e le specifiche socio-economiche, culturali e politiche delle diverse entità geografiche prese in considerazione.

Sommando i due addendi, la definizione di cosa sia la geopolitica dell’energia non può che non partire dall’accettarne “un’intricata complessità”. Queste sfaccettature, infatti, più che distinguerla come disciplina a sé stante permeano la geopolitica dell’energia e ne provocano un costante mutamento. All’evoluzione dei sistemi energetici e agli effetti di processi quali la transizione energetica, si aggiungono i cambiamenti dell’ordine internazionale. Non solo, anche i risvolti politici regionali e quelli interni ai singoli paesi ed unità analizzate sono determinanti.

Ne consegue che, per comprendere un fenomeno così composito e frammentario, si dovrà tener conto della totalità dei sistemi energetici globali. Ciò richiede di guardare alle differenti risorse e forme energetiche come fattori costituenti di un unico insieme. Di questo totale, si dovrà poi considerare la dinamicità dei mercati energetici, la quale non può essere in alcun modo svincolata dallo studio della geopolitica dell’energia.

Le fonti rinnovabili non provocano un cambiamento epocale nella geopolitica dell’energia

Partendo da questa considerazione, l’introduzione di fonti energetiche rinnovabili, come solare ed eolico, non deve essere concepita di per sé come un cambiamento epocale. Semmai, le fonti rinnovabili porteranno nuovi equilibri tra rapporti di forza esistenti tra paesi e attori nel settore degli idrocarburi, incidendo sulla geopolitica dell’energia per come l’abbiamo sinora conosciuta. Allo stesso tempo, queste fonti creeranno nuove interdipendenze in settori dalla facile politicizzazione, come ad esempio quello delle materie prime critiche. Ambiti la cui rilevanza economica e finanziaria è in pieno sviluppo.

Partendo da questi presupposti, ben si comprende come la geopolitica dell’energia finisca per confliggere con la creazione di modelli predittivi di una transizione energetica pacifica, accompagna da cooperazione tra paesi ed esente da conflittualità. Calati nel mondo attuale, lo scenario diviene immediatamente più confusionario e ricco di variabili fuori controllo.

L’invasione russa dell’Ucraina, da poco entrata nel suo terzo anno, il permanente conflitto tra Israele ed Hamas e i rischi di un allargamento ulteriore nel Medio Oriente a partire dalla vicenda del Mar Rosso, le rivalità profonde e che vanno amplificandosi tra grandi potenze quali Stati Uniti, Unione Europea e Cina, espongono pragmaticamente tutti i limiti di un approccio tecnicistico ed econometrico a temi in cui l’influenza politica potrà determinare, oggi così come domani, imprevedibili svolte.

Inoltre, il palese fallimento della diplomazia di fronte ad una bellicosità globale in espansione e l’incapacità dei summit climatici di comprendere quanto politica estera e interessi nazionali incidano sulle dinamiche che riguardano la decarbonizzazione rimangono allarmanti.

Dunque, la geopolitica dell’energia richiama ad una riflessione profonda su come le scelte strategiche sinora attuate si confrontano con lo scenario contemporaneo. Oltre ad alimentare ingiustizie sociali montanti, il rallentamento o addirittura un’inversione del percorso di transizione energetica sono pericoli reali. Una svolta che non farebbe altro che accentuare ulteriormente le drammatiche implicazioni dell’effetto serra antropico sulle popolazioni delle regioni più fragili di questo Pianeta.

Europa e Italia nella nuova geopolitica dell’energia

Analizzare come l’Unione Europea e l’Italia si confronteranno con queste sfide è di fondamentale importanza. Quali sono le capacità oggi a disposizione nel nostro Continente per far fronte a queste minacce e quali strategie di breve e medio-lungo periodo saranno implementate? Le risposte a tali quesiti delineeranno, in larga parte, il futuro delle nostre società.

Questo è l’obiettivo che si pone la rubrica Geopolitica dell’Energia sulle pagine di RivistaEnergia.it. L’obiettivo è raccogliere il meglio delle analisi di studiosi italiani e internazionali che approcciano questa intricata complessità e ne ricercano gli aspetti maggiormente peculiari e significativi. Svincolati da qualsivoglia interesse di parte, siamo consapevoli della grande responsabilità che ciò comporta.

Soprattutto in un Paese in cui, ahinoi, si muovono soltanto oggi i primi passi verso una vera consapevolezza di cosa sia, appunto, la geopolitica dell’energia.


Francesco Sassi (PhD.) è research fellow in geopolitica e mercati energetici presso Rie-Ricerche Industriali ed Energetiche


Rubrica-Geopolitica-Energia

La rubrica Geopolitica dell’Energia è realizzata con il supporto di Assofond


Foto: Unsplash

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